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    Mozione PD e Sel alla Camera contro i rigassificatori

     

     

    Mozione PD e Sel alla Camera contro i rigassificatori

    26 mar 13 I deputati Ferdinando Aiello, Serena Pellegrino, Gennaro Migliore e Celeste Costantino, di Sel, ed Ernesto Magorno, del Pd, hanno presentato una mozione con la quale chiedono di congelare le procedure autorizzative per i rigassificatori on-shore sul territorio nazionale. Hanno collaborato alla stesura del documento il Coordinamento dei Comitati contro il Rigassificatore di Gioia Tauro ed i professori Giorgio Trincas, Radoslav Nabergoj e Marino Valle, "che hanno fornito la propria esperienza scientifica - è detto in un comunicato - maturata dopo oltre tre anni di analisi e studi nel Tavolo Tecnico Rigassificatori Trieste. Nella mozione si chiedono "misure idonee ed urgenti al fine di congelare le procedure autorizzative per i rigassificatori on-shore insistenti sul suolo nazionale". Prendendo ad esempio i progetti dei rigassificatori di Gioia Tauro e Trieste e le "gravi anomalie procedurali - è scritto in una nota - in questi iscritte, il coordinamento dei comitati contro il Rigassificatore in Calabria ed i docenti evidenziano che allo stato, in assenza di un piano energetico nazionale e vista la diminuita richiesta di prodotto sul mercato, non si giustifica economicamente la costruzione di nuovi impianti. Da anni sono disponibili soluzioni tecniche alternative al problema della rigassificazione di gas naturale liquefatto". Nella mozione si chiede anche al Governo "di invitare con urgenza il Ministero dell'Ambiente a revocare immediatamente, agendo in base al principio dell'autotutela amministrativa, le autorizzazioni concesse, riesaminando in tutti i pareri acquisiti durante tali procedure, che recano un tal numero di prescrizioni e condizioni da configurarsi quali valutazioni negative sul progetto e quindi tali da porsi come pronunciamenti negativi sulla loro realizzabilità; a chiedere la revisione completa di tutta la progettazione e la rinnovazione integrale della procedura Via ed a predisporre in tempi ristretti un piano energetico nazionale che sia adeguato alle esigenze del Paese e armonizzato, nel caso di Trieste, con quelle dei paesi europei immediatamente confinanti".

     

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