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    Pacenza "Lotta alla ndrangheta non è mai abbastanza"

     

     

    Pacenza "Lotta alla ndrangheta non è mai abbastanza"

    21 mar 13 "Il 21 marzo, data in cui dal 1996 si celebra la giornata nazionale della memoria e dell'impegno per ricordare le vittime di tutte le mafie, non deve essere visto solo come un momento per onorare la memoria di tanta gente innocente, ma, soprattutto, come un'occasione per ricordare che l'impegno nella lotta alla criminalità organizzata non è mai abbastanza". E' quanto afferma il consigliere regionale del Pdl Salvatore Pacenza in occasione della riunione della Commissione regionale calabrese contro la 'ndrangheta. ''Incontrarsi - sottolinea Pacenza - ha un significato ben preciso. Non a caso questo giorno è diventato l'appuntamento nazionale dedicato alla riflessione, alla trasformazione dell'indifferenza in consapevolezza, alla promozione di azioni concrete contro le ingiustizie, l'illegalità, i ricatti. Dare risonanza ad eventi come questo è fondamentale per riaccendere il coraggio degli onesti, per maturare quell'atteggiamento ostile verso la criminalità organizzata necessario per sottrarre ad essa gli uomini e le donne deboli di cui si serve quotidianamente per crescere ed affermarsi. Mai più va commesso l'errore di tacere dinanzi agli orrori della mafia, quasi per preservare il proprio status quo o per coesistere con un male che non si riesce ad estirpare, perché, come diceva una delle più illustri e mai dimenticate vittime di mafia, il giudice Paolo Borsellino, se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo". "In queste occasioni - prosegue - un pensiero particolare va anche alle famiglie che hanno perso i propri cari e che, in alcuni casi, aspettano che si faccia giustizia sulle vite spezzate e che la verità possa emergere. Per favorire questo percorso è necessario che tutti, politica, istituzioni e società civile, facciano la loro parte, favorendo sia azioni a difesa della cultura della legalità, come fondamento necessario ed insostituibile del vivere civile, che ponendo in essere quelle politiche adeguate che contribuiscono ad estirpare la criminalità diffusa sul territorio, attraverso percorsi che mirano da un lato a sopprimere la 'ndrangheta e dall'altro a isolarla, rendendola meno forte e permeabile nel tessuto sociale. Il sacrificio di tanti, nella sofferenza del ricordo e nell'impossibilità di rimarginare una ferita aperta, deve almeno servire a debellare la piaga criminale che offende tutta la comunità civile calabrese e ne impedisce il regolare sviluppo. E' questo il modo migliore per ricordare chi ha sacrificato la propria vita a difesa dei diritti, della legalità e della giustizia".

     

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