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    Rigassificatore Gioia, Comitato portuale da concessione demaniale

     

     

    Rigassificatore Gioia, Comitato portuale da concessione demaniale, proteste

    20 mar 13 Il Comitato portuale ha dato il via libera, a maggioranza, alla concessione demaniale alla società che dovrà realizzare il rigassificatore di Gioia Tauro. Ha votato contro il sindaco di Gioia, Renato Bellofiore, che aveva chiesto un rinvio della seduta a causa della mancanza della certificazione antimafia e del Piano industriale, mentre, con una motivazione diversa, il sindaco di San Ferdinando, Domenico Madafferi, non ha partecipato al voto e si è allontanato, sostenendo che il suo Comune attende le prescrizioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici in materia di sicurezza. Contro il rigassificatore si sono schierati anche il sindaco di Palmi, Giovanni Barone, e i due rappresentanti del Sul, il sindacato unitario dei lavoratori, che in precendenza avevano posto una serie di interrogativi di natura tecnica, giuridica e occupazionale assieme alla richiesta di assicurazioni sul valore aggiunto dell'opera. Tutti gli altri componenti quindi, dai rappresentanti della Regione Calabria alla Provincia di Reggio Calabria, alla Camera di Commercio, ai rappresentanti degli industriali, di Cisl e Ugl, terminalisti, dogane e capitanerie di porto hanno dato il loro assenso alla concessione demaniale. L'esito del voto è stato accolto con rabbia dai manifestanti, tra cui rappresentanti del Movimento 5 Stelle e di altri partiti, di movimenti ed associazioni, che hanno presidiato per tutta la riunione l'area antistante la cinta doganale del porto. Manifestanti che sono stati tenuti sotto controllo con una massiccia presenza di forze dell'ordine in tenuta antisommossa. La protesta si è svolta, comunque, senza incidenti e con il controllo dell'ordine pubblico coordinato dalla Questura di Reggio Calabria.

    Davanti ai cancelli della cinta doganale si era sviluppata la protesta dei movimenti, delle associazioni e dei rappresentanti di alcuni partiti, tra cui il Movimento 5 Stelle, Pd e Sel, che chiedevano ai componenti del comitato di votare no alla concessione demaniale. La zona è presidiata da centinaia tra agenti di polizia, carabinieri e finanzieri impegnati a garantire l'ordine pubblico sia per quanto riguarda la manifestazione dei comitati per il no sia per ciò che concerne la regolarità dei lavori del Comitato portuale. I manifestanti, infatti, dopo quanto accaduto il 6 marzo scorso, quando era stato impedito con la forza ad alcuni dei componenti di poter partecipare ai lavori, sono stati tenuti all'esterno della cinta doganale.

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