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    Dattola "No a campanilismi su cardiochirurgia Reggio"

     

     

    Dattola "No a campanilismi su cardiochirurgia Reggio"

    04 mar 13 "Il piano di rientro, approvato dal Tavolo Massicci, ha stabilito che la Calabria non può avere più di due cardiochirurgie. Concetto ribadito autorevolmente anche dal ministro della Salute, Renato Balduzzi. Assodato questo, se nella nostra regione possono esistere soltanto due cardiochirurgie, è ovviamente illogico ed antieconomico che debbano essere situate nella stessa città (Catanzaro), a pochi chilometri l'una dall'altra, non tenendo conto che agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria esiste un reparto di cardiochirurgia già pronto, che aspetta solo di essere inaugurato". E' quanto afferma, in una nota, il presidente della Camera di Commercio di Reggio, Lucio Dattola. "Per realizzare il 'Centro del cuore' di Reggio - prosegue Dattola - sono stati spesi, fino a oggi, più di 20 milioni di euro. Molti reparti del Centro, come quello di emodinamica, sono stati attivati. Quello di cardiochirurgia è rimasto chiuso, con costosissimi macchinari ancora incellofanati. La presenza a Reggio di un centro di alta specializzazione, come la cardiochirurgia, metterebbe in moto un volano economico formidabile per tutte le imprese del settore sanitario della nostra provincia, attivando un indotto non trascurabile per l'economia provinciale e l'impiego di risorse umane altamente qualificate, costrette sempre più spesso ad emigrare. E non è accettabile l'ipotesi di creare un distaccamento di uno dei due centri di Catanzaro con una suddivisione dei posti letto. Sarebbe un errore, madornale con conseguenze facilmente immaginabili: si realizzerebbero due reparti monchi con un assurdo lievitare dei costi. Aprire il centro cardochirurgico a Reggio non significa derubare Catanzaro dei suoi servizi di eccellenza. Significa solo distribuire in modo razionale i servizi sanitari su tutto il territorio calabrese e, nel caso specifico di Reggio, coprire anche l'area al di là dello Stretto". Secondo Dattola, "é necessario guardare agli interessi della comunità e accantonare argomentazioni paracorporative: non è con la difesa di singoli interessi territoriali che si costruisce il bene comune ricordando anche che quest'opera, voluta da Chiaravalloti, portata avanti da Loiero e ultimata dalla Giunta Scopelliti, travalica le appartenenze geografiche e politiche. Non è corretto, quindi, affrontare il problema evocando polemiche di bassa politica con miopi e pretestuosi discorsi di difesa di interessi da bottega. Aprire una Cardiochirurgia a Reggio significa pensare esclusivamente alla salute del cittadino calabrese. Significa garantirgli cure, professionalità e servizi sanitari di qualità, senza costringerlo a fare costosi e talora fatali viaggi della speranza"

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