PD riunito a Lamezia analizza il voto "Cambiare tutto, basta tatticismi" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

PD riunito a Lamezia analizza il voto "Cambiare tutto, basta tatticismi"

01 mar 13 "La stagione dei congressi dovrà avere come punto di partenza: cambiare tutto, no ai tatticismi, niente vecchi riti e liturgie. Dovranno essere dei congressi radicati nella società e con parole d'ordine come cambiamento, sobrietà, trasparenza". A dirlo è stato il commissario regionale del Pd Alfredo D'Attorre incontrando i giornalisti dopo una riunione dell'Esecutivo regionale convocata per un'analisi del voto. Commentando i risultati delle urne, il commissario del Pd ha sottolineato come il voto sia stato "diverso da quello che immaginavamo. Soprattutto in quello meridionale si è manifestata una grande sofferenza sociale tradotta spesso in un rifiuto complessivo dei partiti tradizionali. Una sofferenza sociale che abbiamo la responsabilità, probabilmente, di non aver capito fino in fondo". Quindi l'invito a "mettere in discussione tutto e procedere sulla strada dei cambiamenti". D'Attorre ha poi fatto notare che "Bersani aveva tentato di dare una risposta sul terreno della partecipazione, del cambiamento. Ma forse non abbiamo letto fino in fondo quanto era il disagio della società meridionale. Questo determina il fatto che in Calabria, pur riducendo enormemente il divario con il centrodestra non riusciamo a vincere né alla Camera né al Senato, che era il nostro obiettivo. Quindi, non possiamo dirci soddisfatti. Siamo consapevoli che questo voto segna un cambio radicale di fase. E' una sfida a procedere decisamente sulla strada del cambiamento, del rinnovamento, di un nuovo rapporto con la società. E' un voto che interroga profondamente il Pd. Forse sarebbe il caso che questa consapevolezza ce l'avesse tutto il sistema politico. Ho visto i festeggiamenti della destra, di Scopelliti: vorrei ricordare sommessamente che il Pdl in questa regione perde oltre duecentomila voti rispetto al 2008, oltre il 18%, e perde 50mila voti anche rispetto alle regionali 2010. Io non mi soffermo sul dato che rispetto alle ultime elezioni regionali il Pd passa dal 15% al 23%. Guardiamo i dati: qui in questa regione del Mezzogiorno si è registrata una sofferenza e rispetto a questo noi dobbiamo ripartire". Commentando lo tsunami grillino e rispondendo alle critiche sulla composizione delle liste, D'Attorre ha sostenuto: "si può pensare che i calabresi abbiano votato per i candidati calabresi di Grillo o chi ha votato per il Pdl lo abbia fatto per mandare al Senato Scilipoti? Cerchiamo di avere rispetto anche per l'intelligenza degli elettori. Le liste hanno avuto un'incidenza marginale. Nel dato si manifestano tendenze politiche di fondo ed è rispetto a queste che dobbiamo interrogarci. Questo voto è un terremoto, lo è nel Paese e lo é ancora nel Sud Italia e se non ci mettiamo tutti radicalmente in discussione, rischiamo di essere travolti". "In campagna elettorale - ha concluso D'Attore riferendosi ai temi nazionali - Grillo ha detto di tutto su Bersani e noi abbiamo risposto. Adesso dobbiamo mettere Grillo ed i suoi deputati e senatori e chi lo ha votato di fronte ad una proposta di cambiamento: Bersani avanzerà proposte radicali sia sul terreno sociale sia su quello della riforma della politica. Di fronte a queste cose sarà chiamato a dire un sì o un no: vogliamo cambiare radicalmente l'Italia e cambiare definitivamente pagina rispetto al berlusconismo o vogliamo che il Paese resti in queste condizioni?".