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    Consiglio regionale approva mozioni e ZES Gioia Tauro

     

     

    Consiglio regionale approva mozioni e ZES Gioia Tauro

    31 mag 13 In chiusura di seduta sono state approvate alcune mozioni ed ordini del giorno il cui inserimento era stato votato ad avvio di seduta. Salvatore Magarò (Scopelliti Presidente) ha proposto in un ordine del giorno l'adesione del Consiglio regionale della Calabria al manifesto dei Sindaci per la Legalità contro il gioco d'azzardo, mentre Antonino De Gaetano (Pd) ha presentato un proprio ordine del giorno sulla situazione della pesca in Calabria. Da Antonio Scalzo (Pd) è venuta la richiesta di un impegno della Giunta ad attivarsi presso tutti gli organi e gli enti interessati, nonché presso le società aeree presenti sul mercato, al fine di implementare i voli "low cost" tra l'aeroporto di Lamezia Terme e Roma. L'Assemblea regionale ha poi approvato una mozione presentata dal consigliere Tilde Minasi perché ci sia "un intervento sul Presidente del Consiglio dei Ministri, affinché, al momento della conversione del decreto legge 8 aprile 2013 n. 35 ('Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti localì), lo stesso venga emendato così da prevedere la regolarità del Durc al momento della scadenza del debito, anziché al momento del pagamento dello stesso". "Come è noto, l'attuale fase storica - afferma Minasi - è scandita da un serio momento di crisi economica che, inevitabilmente, colpisce in maggioranza il panorama delle piccole e medie imprese: quelle Pmi che, come ci raccontano drammaticamente le cronache, anche a causa della mancanza di liquidità, sono state costrette a chiudere. Una situazione che ho avuto modo di vivere da vicino, in veste di assessore comunale alle Politiche Sociali, quando delle realtà come le cooperative e le associazioni operative sul territorio, ma non solo, pur vantando dei crediti dagli Enti Locali, si trovavano nella situazione di non poter vedere esigibili tali crediti a causa dell'irregolarità del Documento Unico di Regolarità Contributiva. Questo è nel dettaglio la certificazione dell'adempimento, da parte dell'impresa, degli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti degli enti previdenziali o della Cassa Edile. Spesso, però, la mancanza di liquidità, dovuta nella maggior parte dei casi, al non pagamento da parte della Pubblica Amministrazione, non consente questo assolvimento: ed in caso di Durc negativo, (cioé una posizione di irregolarità contributiva) l'azienda, in ambito di lavori pubblici o servizi, perderà l'aggiudicazione dell'appalto, non potrà stipulare contratti di appalto, non avrà diritto al pagamento dei Sal o delle liquidazioni finali. Il mancato pagamento dei debiti scaduti da parte della Pubblica Amministrazione comporta, appunto delle enormi difficoltà per le imprese, causando quindi l'impossibilità di mantenersi in regola con i contributi". I lavori del consiglio regionale si sono poi conclusi.

    Consiglio approva ZES Gioia Tauro. E' stato approvato all'unanimità dal Consiglio regionale il provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta relativo alla Proposta di legge al Parlamento per l'istituzione di una Zona economica speciale nel distretto logistico-industriale della Piana di Gioia Tauro. Sul punto si è sviluppato un breve dibattito concluso dall'intervento del Presidente della Giunta, Giuseppe Scopelliti, che ha invitato al "gioco di squadra" tra consiglieri regionali ed i parlamentari "per sostenere l'approvazione al parlamento di una legge per l'istituzione della Zes. "Si tratta di un argomento molto delicato - ha sostenuto Scopelliti ribattendo ad alcune considerazioni venute dall'Aula - perché il futuro di quest'area non è legato soltanto ad una parte della Calabria. A Gioia Tauro si gioca una partita di livello nazionale, tesa in invertire una tendenza pluriennale da parte dei Governi nazionali, in cui Ministri di altri territori si preoccupavano di aiutare altri porti, come fece il Ministro Burlando con Genova". Scopelliti ha negato che "é stata rifiutata l'idea della task-force, che nasce invece - ha spiegato - sul presupposto di creare una filiera che ci consentirà indirizzare anche le scelte del Governo nazionale, di interloquire e verificare le intenzioni che Ferrovie dello Stato, Anas, hanno verso Gioia Tauro e la Calabria. La Zona Economica Speciale servirà a renderci competitivi sul piano nazionale ed internazionale. E' lo strumento che ci permetterà di attrarre investitori stranieri e situazioni estremamente vantaggiose. Sono cose che una Regione non può fare, ma che competono al Governo nazionale". "E' solo una proposta che lanciamo al Parlamento - ha detto ancora Scopelliti - ma per avere successo deve essere supportata da tutti i parlamentari calabresi. Solo così potrà aspirare a diventare un risultato. Serve un gioco di squadra tra consiglieri regionali e i nostri parlamentari. Sarebbe un segnale di grande novità".

    Approvazione ZES, dibattito: "E' una scelta quanto mai opportuna, in questo particolare momento storico, avanzare la richiesta di istituzione di una Zona Economica Speciale a Gioia Tauro". Lo ha detto il consigliere Candeloro Imbalzano, (Scopelliti Presidente) aprendo la relazione che accompagnava il provvedimento di iniziativa della Giunta rivolto al Parlamento nazionale. "Quella di Gioia Tauro - ha detto Imbalzano - è un'area che tutti gli strumenti di programmazione individuano come luogo esemplare della geografia economica calabrese e l'istituzione della Zes si pone l'obiettivo di attrarre grandi investitori esteri, e non solo, che potrebbero essere interessati alle agevolazioni fiscali, economiche e finanziarie praticate nella stessa zona". "Su Gioia Tauro - ha sostenuto ancora Imbalzano - sembrano coesistere tutte le condizioni ideali per l'istituzione di una ZES, perché , oggi più che mai rispetto al passato essa si integra con l'attuazione dell'Accordo di programma quadro per l'area di Gioia Tauro e con il Polo logistico che dovrà sorgere in questo comprensorio. Non sarà una decisione facile perché non sarà condivisa da tutti i Paesi europei. Da qui l'esigenza di una mobilitazione non solo dei Parlamentari europei più sensibili ai nostri problemi, ma dell'intero Governo". Di "proposta tardiva, che avrebbe dovuto essere assunta anni addietro" ha parlato Rosario Francesco Antonio Mirabelli (Misto), che ha definito "un passo doveroso" l'iniziativa della Giunta "volta a migliorare tutta l'economia del comprensorio di "Gioia Tauro". Mario Magno (Pdl) ha ripercorso i contenuti della proposta "volti - ha spiegato - a creare una rapida crescita economica che sarebbe utile all'intera Calabria". Antonio Scalzo (Pd) nel rilevare il "lavoro condiviso" svolto in Commissione ha richiamato al "dovere, come classe dirigente, di guardare oltre questa legge, per definire il ruolo che la nostra Regione deve svolgere all'interno del Mediterraneo. La Zes è un punto di partenza e non un punto di arrivo". Pasquale Maria Tripodi (Gruppo Misto) si è soffermato sull'eventualità che tale richiesta non si trasformi in una guerra tra territori. Giuseppe Giordano (Idv) nel ricordare che l'ultimo dibattito su Gioia Tauro si svolse nel gennaio 2011, "quando si profilava l'abbandono da parte della Med Center", ha aggiunto: "spero che la Zes non si traduca in un grande spot, in una ennesima battuta d'arresto che questa regione non si può più consentire". Damiano Guagliardi (Federazione della Sinistra) nell'annunciare la sua astensione al provvedimento ha detto di non avere nulla in contrario sull'istituzione della ZES a Gioia Tauro, ma ha espresso molte perplessità per come si intende sviluppare questo progetto, che si presenta come un intervento di nicchia per quel territorio. Sarebbe - ha concluso - un'idea sbagliata".

    Sulla proposta di richiesta al Parlamento nazionale di istituzione di una Zona Economica Speciale per Gioia Tauro, a margine dei lavori del Consiglio regionale, è intervenuto il vice presidente del Consiglio Alessandro Nicolò. "E' una richiesta - ha affermato - che mira a rivitalizzare il circuito economico non solo della Piana, ma dell'intera regione e di buona parte del Mezzogiorno. E' un provvedimento che consentirà di attrarre investitori stranieri e gettare le basi per lo sviluppo commerciale di una zona potenzialmente vivace come il porto ed il suo retro porto". Nel ricordare gli elevati indici di efficienza raggiunti ormai a Gioia Tauro, il vice presidente Nicolò ha evidenziato che in base ad alcune proiezioni effettuate da esperti dell'Università 'Mediterranea' di Reggio Calabria, "l'istituzione della Zona Economica Speciale a Gioia Tauro, oltre ad attrarre investimenti, innescherebbe processi virtuosi tali da far lievitare l'occupazione nelle attività dirette del porto e del retro porto, nell'ordine di circa quattromila addetti, introducendo altresì la possibilità di avviare lo spacchettamento e la lavorazione in loco di alcune merci atte all'assemblamento". "E' dunque necessario - ha concluso Nicolò - che il Parlamento ed il Governo nazionale tengano in debito conto la nostra iniziativa che non solo trasformerebbe l'economia calabrese, ma sarebbe da effetto traino all'intero Mezzogiorno"

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