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    Cisl: Emergenza rifiuti è emergenza sociale

     

     

    Cisl: Emergenza rifiuti è emergenza sociale

    30 mag 13 "Bene fanno i sindaci della Calabria ad attenzionare il problema dei rifiuti. L'emergenza rifiuti si trascina dagli anni '90 senza alcun tangibile miglioramento. Nulla si e' verificato, rispetto agli obiettivi, che nel tempo i vari Governi che si sono succeduti alla guida della Regione Calabria e i vari Commissari incaricati, si erano dati". Lo sostengono, in una dichiarazione congiunta, il segretario generale della Cisl Calabria Paolo Tramonti e il segretario regionale Sergio Pititto. "Poco o nulla - proseguono - è stato fatto in questi anni per ottimizzare il sistema che ha risentito pesantemente dell'azione inefficace prodotte dalle lunghe fasi di commissariamento con i risultati che purtroppo oggi riscontriamo. La raccolta differenziata, che è la priorità per cercare di avviare e risolvere il problema, non riesce ancora a decollare. Riteniamo pertanto necessario ed urgente far aumentare la percentuale della differenziata che al 31 dicembre 2012 è risultata pari al solo 11%. Una percentuale, ben lontana dalla capacità degli impianti, realizzati in base al Piano 2002/2007, e tarati su una previsione del 35%, già molto lontana dall'obiettivo del 65%, previsto dalla D.L.152/2006. Su questo fronte, non c'é dubbio, si può e si deve fare di più. Bisogna rafforzare le aree di spazzamento, raccolta e trasporto in un quadro di efficienza economica e produttività che punti così facendo a ridurre i costi operativi e quelli sociali. In questa inevitabile riorganizzazione accompagnata da obblighi di riassetto aziendale (ricordiamo le 14 società miste che nel tempo hanno prodotto solo gestione fallimentare), bisogna puntare ad una unica azienda, anche con socio privato che risponda ai requisiti previsti dalla legge. Puntando così anche a salvaguardare i livelli occupazionali, che per noi non significa solo accontentarsi della clausola della salvaguardia ma che guardi e punti a costruire le condizioni strutturali che stanno alla base di una effettiva tutela dei posti di lavoro. Nello specifico parliamo di 6.000 addetti più tutto l'indotto". "Sostanzialmente - concludono Tramonti e Pititto - come Cisl siamo per una moralizzazione del sistema, un obiettivo collettivo ed utile per rafforzare la dignità del lavoro e dei singoli lavoratori. Per questi motivi, come Cisl auspichiamo che l'assessorato all'Ambiente predisponga a breve un Piano per lo smaltimento dei rifiuti sostenibile e coerente con le recenti normative in materia e più in generale in materia di servizi pubblici locali quali essi sono. La protesta dei Sindaci va rafforzata ed accompagnata con quanto da noi proposto anche alla luce del documento sottoscritto tra Cgil, Cisl e Uil, Legambiente, Legautonomie, Confcooperative e Legacoop".

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