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    CDM impugna legge regionale su precari

     

     

    CDM impugna legge regionale su precari

    24 mag 13 "Nonostante l'impugnativa dei primi tre commi dell'articolo 1 della legge regionale 'salva precari', la Regione, con grande coraggio e per prima tra quelle soggette al Piano di rientro, ha assunto l'iniziativa di approvare una norma che ha superato l'esame di legittimità costituzionale del Governo". Lo afferma il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico. "La norma vagliata positivamente dal Governo - prosegue - autorizza l'espletamento delle procedure concorsuali con una grossa quota, 40%, riservata ai precari in servizio presso le strutture sanitarie regionali. Esprimo pertanto soddisfazione per il risultato conseguito, segno evidente di un buon lavoro legislativo che consentirà ad un cospicuo numero di precari, appena sarà autorizzata la deroga al blocco del turnover, l'inquadramento a tempo indeterminato". "In un momento di crisi economica gravissima - conclude Talarico - che colpisce in particolare le regioni più svantaggiate del Paese, questo provvedimento a favore del rilancio dell'occupazione ci induce a proseguire nel solco delle scelte ispirate da responsabilità, ottimizzazione e valorizzazione delle risorse umane e delle competenze a disposizione della Calabria".

    Gentile: Fare modifiche. "Il Consiglio regionale deve approvare una sola modifica alla legge 12/13, affermando che ogni procedura di assunzione sarà formulata, così come recita l'art. 4 della suddetta legge, di concerto con il Governo nel rispetto del coordinamento della finanza pubblica". Lo afferma in una nota il senatore e vice coordinatore regionale del Pdl, Antonio Gentile. "Purtroppo - aggiunge - il ministro Delrio ha preso una cantonata, perché le disposizioni dei commi impugnati riguardano il personale in possesso dei requisiti di cui alla legge 296/06. Si tratta, quindi, di persone in possesso dei vecchi requisiti di legge tra le quali ci sono discrasie. Il Governo non fa riferimento ai requisiti e quindi quelli inerenti gli accertamenti previdenziali o le sentenze dei giudici vanno confermate. A questo punto l'unica cosa da fare è modificare già nella prossima seduta la legge inserendo questi punti: al comma 1 si dirà che saranno formulati contratti a tempo determinato in attesa della nuova legge per quanti sono in possesso dei requisiti al 31 dicembre 2008, per evitare sperequazioni; si inserirà una postilla che ne consentirà l'assunzione definitiva di concerto con il coordinamento della finanza pubblica quando sarà terminato il periodo di commissariamento è necessario evitare che i requisiti di cui al punto uno vengano toccati, perché altrimenti correremmo il rischio di aprire un altro contenzioso infinito con i lavoratori. Alle forze politiche responsabili dico: non lasciatevi prendere dall'ansia di buttare veleno sulla giunta Scopelliti". "Stiamo tentando - conclude Gentile - di dare una risposta al precariato e ci troviamo di fronte l'ostracismo centrale di Roma che prende lucciole per lanterne e che tratta la Calabria come figliastra".

    Loizzo "Impugnativa una vergogna". "Apprendiamo che il Governo ha impugnato la legge 12/13 della Calabria che riguardava oltre millacinquecento precari. Si tratta di una decisione vergognosa, atteso che la legge andava a riconsiderare i requisiti di persone pregresse non aprendo alcuna finestra nuova e adeguando la norma a quella nazionale". Lo afferma Simona Loizzo, coordinatore provinciale del Pdl di Cosenza. "L'impegno della maggioranza Scopelliti - prosegue - andava proprio in questa direzione. Ora è auspicabile che il Consiglio proceda modificnado i requisiti della legge 1/2009, mai impugnata, con quelli della stessa legge 12, per mettere al riparo le aspettative di centinaia e centinaia di precari che non mangiano a casa del Ministro degli Affari regionali".

    Guccione: Prevalsi calcoli elettorali: "Ancora una volta, purtroppo, fummo facili profeti sia in Commissione che nel corso della seduta del Consiglio regionale del 18 marzo scorso, quando dicemmo, pur annunciando responsabilmente il nostro voto di astensione, che la cosiddetta legge 'salvaprecari' presentata dalla maggioranza di centrodestra si prestava ad una probabile impugnativa del Governo nazionale prima e della Consulta poi". E' quanto afferma il Consigliere regionale del Pd Carlo Guccione dopo l'impugnazione da parte del Consiglio dei ministri della legge regionale 12/2013 che puntava a stabilizzare circa mille lavoratori a tempo determinato della sanità calabrese. "Oggi - prosegue Guccione - quanto avevamo paventato si è puntualmente avverato. Secondo quanto deciso dal pool di esperti giuridici che affianca il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio, il testo normativo deve essere impugnato in quanto contiene alcune disposizioni in contrasto con i principi statali in materia di coordinamento della finanza pubblica e, pertanto, viola l'articolo 117, terzo comma, della Costituzione. Nel corso della seduta del Consiglio regionale in cui il provvedimento è stato approvato avevamo avuto modo di affermare con grande responsabilità che il provvedimento di legge si presentava confuso, contradditorio e palesemente illegittimo. Avevamo chiesto ed insistito per un ulteriore approfondimento rispetto alle nostre preoccupazioni e per evitare di illudere centinaia di lavoratori precari della sanità che da tanto tempo attendono di essere stabilizzati". "Avevamo detto con chiarezza - sostiene ancora Guccione - che non bisognava assolutamente illudere e prendere in giro questi lavoratori, ma si è voluto andare avanti lo stesso, con fretta e caparbietà perché qualcuno forse ha pensato più a trarre da questo provvedimento qualche beneficio personale di tipo elettorale, che a garantire il diritto sacrosanto di tanti lavoratori precari ad essere stabilizzati. Ora dobbiamo ora ripartire da zero per ricercare soluzioni legislative che possano veramente ed in modo definitivo avviare a soluzione il problema delle stabilizzazioni. Siamo pronti a ricercare tutte le soluzioni possibili e comuni in grado di garantire i diritti di questi lavoratori, senza fare demagogia, procedendo con responsabilità, attivando anche una interlocuzione istituzionale con il Ministro della salute. Chiederemo ai parlamentari del Pd e dell'intero centrosinistra di farsi carico di sollecitare immediatamente un incontro urgente al ministro competente".

    Principe: Non ci hanno ascoltato. "Dispiace dover constatare che i nostri consigli, soprattutto quando sono saggi, non vengono presi nella minima considerazione dalla Giunta Regionale". E' quanto afferma in una nota il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Sandro Principe, circa l'impugnazione del consiglio dei ministri della legge regionale 12/2013, che aveva ad oggetto la stabilizzazione di mille precari della sanità. "In sede di discussione in aula della Legge 12/2013 - prosegue - avevamo espresso i nostri dubbi e le nostre riserve sul testo, chiedendo con vigore che il provvedimento fosse sostenuto da un parere positivo dell'ufficio legislativo che, pur non essendo stato mai prodotto, non ha impedito alla maggioranza di centrodestra di approvare ugualmente la legge. Trattandosi di una materia molto delicata come il mantenimento quantomeno dei Livelli Essenziali di Assistenza, obiettivo per raggiungere il quale sono impegnati i mille precari, abbiamo espresso un voto di astensione proprio per sottolineare una condivisione della legge sotto il profilo della pregnanza sociale, ma riserve sulla bontà del testo". "Se il nostro suggerimento di procedere con cautela, approfondendo adeguatamente la materia, fosse stato accolto - conclude Principe - certamente avremmo fatto bene gli interessi dei calabresi, che hanno bisogno di una sanità efficiente, e dei lavoratori precari impegnati nel settore, evitando all'assemblea di Palazzo Campanella l'ennesima bocciatura da parte del Governo".

     

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