Sindacati "Il 22 la Calabria per lo sciopero a Roma" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Sindacati "Il 22 la Calabria per lo sciopero a Roma"

23 mag 13 "A Roma faremo sentire anche la voce della Calabria ed apriremo un contenzioso con le Ferrovie dello Stato per il modo in cui stanno trattando la Calabria. E' una vergogna. Moretti deve andare via e porteremo la protesta dei calabresi e dell'abbandono in cui ha lasciato la Calabria a Roma sotto le ferrovie dello Stato". Lo ha detto il segretario generale della Cgil Michele Gravano in occasione dell'attivo regionale unitario promosso con Cisl e Uil in vista della manifestazione sindacale unitaria del 22 giugno a Roma . "Intendiamo avere risposte dalla Regione - hanno spiegato i sindacati - e per questo motivo ci stiamo mobilitando per cambiare la politica nazionale anche di questo nuovo governo, verso il Sud e verso le criticità della situazione calabrese e ci auguriamo quanto prima che rappresentanti autorevoli del governo, a cominciare dal presidente del Consiglio, possano venire in Calabria". "I riflessi maggiori della crisi - ha detto Paolo Tramonti segretario generale della Cisl calabrese - ci sono ovviamente nelle zone più deboli, il divario tra nord e sud è aumentato e nel Mezzogiorno gli indici di disoccupazione sono il doppio della media nazionale e più della metà dei giovani non è nella condizione né di studio e né di lavoro". Per Roberto Castagna leader della Uil "davanti a noi abbiamo due emergenze fortissime che sono il lavoro e gli ammortizzatori sociali. In questa regione, infatti, abbiamo 25mila persone che fruiscono degli ammortizzatori sociali in deroga ed il miliardo trovato dal Governo come copertura non copre complessivamente le esigenze dell'intero 2013. Noi vogliamo preparare una proposta per quanto riguarda la disoccupazione giovanile, e non solo, cercando di guardare a quei settori che hanno più bisogno: servizi sociali, ambiente, innovazione e tecnologia, cultura e turismo. Su questo vogliamo lavorare in queste settimane per avviare una proposta per il pubblico e per il privato altrimenti non ci sarà futuro né per i giovani né per i meno giovani".