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    Bevacqua "No a soppressione Tribunale Rossano"

     

     

    Bevacqua "No a soppressione Tribunale Rossano"

    18 mag 13 Il vicepresidente della Provincia di Cosenza, Mimmo Bevacqua, ha scritto al presidente della Commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferrante, per chiedere "la riformulazione del piano nazionale di riorganizzazione degli uffici giudiziari periferici, con particolare riferimento alla prevista chiusura dei tribunali di Pinerolo, Bassano del Grappa, Chiavari, Lucera, Rossano Calabro e Urbino". "E' necessario quanto meno - sostiene Bevacqua - prorogare di almeno 12 mesi la legge che prevede la soppressione di queste sei sedi di tribunale. Il piano, così come è stato concepito dal precedente Governo, rischia, infatti, di provocare notevoli disagi per i circa 150 mila utenti e potenziali fruitori di servizi del tribunale di Rossano, oltre che a creare uno stato di agitazione e di incertezza lavorativa del personale giudiziario interessato e ad allungare a dismisura i già lunghi tempi dell'amministrazione della giustizia. Il tribunale di Castrovillari, inoltre, dove dovrebbero confluire 30 mila fascicoli, innumerevoli registri e documenti vari provenienti da Rossano, è ancora in fase di costruzione e privo di arredi e strumentazioni varie, nonché privo dell'indispensabile cablaggio mediante il quale assicurare la gestione del flusso informatico dei dati". "La città di Rossano e il suo comprensorio - dice ancora il vicepresidente della Provincia di Cosenza - fanno parte di un territorio ad altissimo rischio-criminalità. Nel circondario, infatti, sono presenti due densissime ed avviatissime zone industriali, con migliaia di dipendenti, e vi è una rilevante presenza di extracomunitari, dediti interamente all'attività agricola. Queste attività produttive sono costrette a convivere con una micro e una macro criminalità diffusa, spesso gestite da cosche mafiose e operanti soprattutto nei territori di Rossano, Corigliano Calabro, Mirto Crosia e Cariati, che impongono la presenza di un presidio per assicurare la presenza dello Stato. Sopprimere il Tribunale significherebbe creare un danno enorme a tutto il territorio e costituirebbe uno straordinario sperpero di risorse pubbliche. Il mantenimento del Tribunale a Rossano è, dunque, una vera e propria necessità, non solo perche i carichi di lavoro per l'ufficio sono altamente rilevanti e assommano a 21.830 procedimenti, ma soprattutto perché esso rappresenta, in una realtà periferica e marginale come la nostra, la presenza forte e rassicurante dello Stato. Smantellare questo presidio di giustizia significherebbe accrescere la distanza e il senso di sfiducia dei cittadini nei confronti dello Stato e lasciare sempre più ampi spazi di manovra ad una criminalità organizzata dilagante e sempre più spavalda, che ogni giorno cerca di occupare e di sottrarre alla legalità spazi sempre più ampi di territorio".

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