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    Deputati PD "Su Rende accanimento giudiziario"

     

     

    Deputati PD "Su Rende accanimento giudiziario"

    16 mag 13 ''E' sconcertante ciò che sta avvenendo a Rende. Un Comune ed un'amministrazione civica che hanno realizzato una città e costruito una comunità agli antipodi della cultura mafiosa. Parchi urbani, verde, piazze, musei, centri sociali, decine e decine di scuole, tante chiese, la predisposizione di quanto necessario per accogliere l'Università della Calabria ed il più grande insediamento industriale della Regione". Lo affermano, in una nota, i deputati del Pd Enza Bruno Bossio, Demetrio Battaglia, Bruno Censore, Ernesto Magorno e Nicodemo Oliverio. "E' del tutto evidente - aggiungono - che la cultura amministrativa che ha prodotto ciò che è sotto gli occhi di tutti è impermeabile ad ogni tipo di condizionamento della criminalità organizzata. Questo assunto è dimostrato dalla storia di Rende. A quanto ci viene riferito il servizio mensa, la gestione del Centro dei minori e l'assegnazione di un locale sono avvenuti a seguito di regolari procedure di evidenza pubblica ed i soggetti assegnatari sono tutti muniti del certificato antimafia della Prefettura di Cosenza. In particolare, sembra che il Centro per i minori disagiati sia stato fatto oggetto di una perquisizione sol perché una signora che vi lavora, incensurata e perbene, porti il cognome di persona che ha a che fare con la giustizia. Tutto ciò appare aberrante, poiché mina alla radice la civiltà giuridica di un Paese civile e democratico. L'individuo con i suoi diritti costituzionali deve rispondere solo delle sue azioni e non può essere perseguito perché parente di tizio o di caio. Ponendo in essere, peraltro, una sorta di catena di Sant'Antonio per offuscare la limpidezza di una pubblica amministrazione. Come parlamentari calabresi nei prossimi giorni ci recheremo presso il Municipio di Rende e chiederemo alle autorità comunali una certificazione che documenti la regolarità delle procedure di evidenza pubblica sopra indicate. Dopodiché ci rivolgeremo alle competenti autorità amministrative e di garanzia". "Ricordiamo a noi stessi, infine - concludono i deputati del Pd - che precedenti iniziative giudiziarie sono state dichiarate inconsistenti dal Giudice terzo e con due pronunce dalla Suprema Corte di Cassazione. Non è nostro costume, ma volendo mal pensare 'l'insieme della vicenda fa intravedere un vero e proprio accanimento giudiziario"

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