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    Tripodi "Con Calabria Verde serve unione Comuni montani"

     

     

    Tripodi "Con Calabria Verde serve unione Comuni montani"

    08 mag 13 "L'approvazione a larga maggioranza della legge che istituisce l'Azienda regionale per la Forestazione e le politiche per la montagna è stata rappresentata come una necessaria operazione di taglio di spesa, innanzitutto da parte dello Stato". Lo afferma il consigliere del Gruppo Misto Pasquale Tripodi. "Proprio sulle conseguenze di tale provvedimento - prosegue - vorrei fare alcune osservazioni iniziando dalla soppressione delle Comunità montane che sono state cancellate tout court eliminando un ente locale tutt'ora presente all'interno dello statuto calabrese, saltando i passaggi istituzionali necessari per avviare un confronto sia con il Consiglio delle Autonomie locali, sia con gli organi di rappresentanza degli Enti locali, Anci ed Uncem, nella totale noncuranza dei principi di sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione, efficienza e semplificazione istituzionale, come previsti dall'art. 118 Costituzione e dallo stesso statuto calabrese all'art. 46 che ne richiama i principi. Così, con un colpo di spugna e con un iter legislativo 'sui generis', la Giunta regionale ha annullato l'attività di venti presidenti, 40 assessori e circa 300 consiglieri comunali democraticamente eletti che gratuitamente prestavano la propria opera in favore della montagna e della Calabria, l'unica regione ad aver trasferito a sé le funzioni di Enti locali in controtendenza al resto del Paese. A seguito dell'azzeramento dei trasferimenti erariali a favore delle Comunità montane due tendenze si sono consolidate nel panorama regionale italiano: il finanziamento compensativo a favore delle Comunità da parte della Regione e l'avviamento del processo di trasformazione delle Comunità in Unioni di Comuni montani sotto la regia della Regione. Da ciò si può dedurre che le Comunità montane non costituiscono una voce di costo ingiustificata, soprattutto in una regione che si caratterizza per l'orografia del territorio. Senza dubbio si può affermare che la necessità di far progredire, in montagna come in pianura, il modello associativo e stabile dei Comuni verso un'unica formula per l'esercizio delle funzioni fondamentali e lo svolgimento dei servizi, impone di rivedere e unificare nell'Unione di Comuni i principi nazionali e le relative declinazioni regionali dell'istituzione associativa dei Comuni, con una forte incentivazione e sostegno dei processi associativi, in grado di superare la frammentazione comunale e di assolvere adeguatamente alle sensibilmente ampliate funzioni dei Comuni, proprio in un'ottica di efficacia ed efficienza dei costi per servizi necessari alla comunità. In base a tale assunto mi sembra che la legge approvata sia in contraddizione, poiché stabilisce la soppressione delle comunità montane senza dare indicazione su una loro conversione e, cosa ancor più grave, dispone la liquidazione del patrimonio delle Comunità entro la fine dell'anno. Come avrebbe dovuto esercitare la Regione la propria responsabilità? Sicuramente attraverso attività di coordinamento, collaborazione, monitoraggio, programmazione, decentramento delle funzioni al fine di favorire un governo multilivello in favore delle politiche per la montagna. Invece il risultato sembra tendere al suo opposto con un accentramento delle funzioni in capo all'Azienda Calabria verde, a scapito degli Enti Locali che rimangono i soggetti istituzionali più idonei per l'attuazione delle politiche e dei programmi che la regione avrebbe dovuto elaborare. Oltre la perplessità sulla legittimità giuridica di fondere patrimoni di Enti diversi (Afor e Comunità montane), si potrebbe addirittura azzardare l'eventualità di alienare il patrimonio delle Comunità montane per sanare le passività dell'Afor, se ciò non risultasse un'operazione effimera ai fini della sopravvivenza di Calabria Verde che, essendo soggetta al vincolo del pareggio di bilancio, non di per sé è un obiettivo arduo, dettaglio sicuramente sfuggito ai sindacati Afor. Vista l'approvazione della legge, la mia riflessione mi porta a sollecitare la Giunta e i colleghi di maggioranza a dar subito priorità alla discussione delle numerose proposte di legge presentate in merito all'istituzione dell'Unione di Comuni montani, fra cui, oltre la mia, sono presenti quelle del Pd, di Nucera e di Magno che, proprio durante la discussione in Consiglio sulla legge istitutiva di Calabria Verde, per compensare le evidenti lacune della normativa, auspicava di poter lavorare al progetto sulle Unioni prossimamente". "Chiaramente - conclude Tripodi - per promuovere e favorire realmente la nascita dell'Unione di Comuni montani in sostituzione delle Comunità montane, si dovrebbe in ogni modo scongiurare l'alienazione del patrimonio che le stesse hanno costituito e a cui non hanno attinto proprio perché non indebitate. A tal fine, basterebbe sospendere gli artt. 2 e 3 della legge approvata. In attesa di conoscere gli orientamenti della Giunta in merito ai profili evidenziati invito sia l'Anci che l'Uncem a esprimere il proprio parere sul tema"

     

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