Scomparsa Andreotti, commenti - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Scomparsa Andreotti, commenti

06 mag 13 "Giulio Andreotti ha rappresentato, forse più di ogni altro, la natura e l'essenza della Democrazia Cristiana, un partito il cui ruolo è stato determinante e centrale nella costruzione di un'Italia prospera, progredita ed al riparo da sistemi antidemocratici". Lo afferma in una nota il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Gianpaolo Chiappetta. "Della Dc, con l'onore e l'onere di numerosissimi incarichi di Governo, Giulio Andreotti - aggiunge - ha attraversato tutte le stagioni essendone sempre ed indiscutibilmente un protagonista assoluto; strenuo difensore dell'impegno dei cattolici in politica ha costantemente praticato quella moderazione come metodo. La sua indiscussa capacità di mediazione ci hanno sempre restituito l'immagine di un politico di prim'ordine; in un epoca nella quale gli estremismi dialettici, le posizioni radicali e le contrapposizioni forzate sembrano essere i contenuti della politica dovremmo guardare a quella mediazione - anche in Calabria - come un valore". "Oggi più che mai - conclude Chiappetta - la società calabrese ha infatti bisogno di una mediazione che sintetizzi e porti a risultati condivisi".

"Doppio livello", di Stefania Limiti (Chiarelettere), è uno degli ultimi libri che ripercorre, tra l'altro, la lunga carriera politica di Giulio Andreotti, la più lunga tra quella dei leader occidentali del dopo-guerra. Il volume ricostruisce dettagliatamente tutta la sua carriera, con una conclusione: solo ad un uomo Andreotti chiese scusa, Pier Paolo Pasolini, che aveva chiesto per la Democrazia cristiana un processo "non metaforico". A tratteggiare Giulio Andreotti è anche l'unico libro interamente basato sulle carte dell'Archivio Andreotti custodite presso l'Istituto Sturzo di Roma. Il volume, curato da Mario Barone ed Ennio di Nolfo, è intitolato "Giulio Andreotti. L'uomo, il cattolico, lo statista" (Rubbettino). Oltre al testo, firmato dall'on. Riccardi, contiene i saggi di Giulia Bongiorno, Marco Follini, Emanuele Macaluso, Achille Albonetti, Roberto Mazzotta, Luigi Guidobono Cavalchini, Francesco Malgeri, Ennio Di Nolfo e Sara Tavani. I temi trattati sono vari e vanno dal rapporto con la Monarchia, a quelli con il mondo arabo, dalla politica estera ai rapporti con la Sinistra, dal ricordo degli anni tra le fila della gioventù democristiana al difficile periodo degli anni '70.