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    Consiglio regionale: entrano Giamborino e Crinò, nasce Calabria Verde

     

     

    Consiglio regionale: entrano Giamborino e Crinò, nasce Calabria Verde

    03 mag 13 Il Consiglio regionale ha avviato i propri lavori con all'ordine del giorno le surroghe dei consiglieri Bruno Censore (Pd) e di Giovanni Bilardi (Scopelliti Presidente), eletti a Camera e Senato nel febbraio scorso. Il loro posto sarà preso, rispettivamente, da Pietro Giamborino (Pd) primo dei non eletti nella circoscrizione di Vibo Valentia e dall'ex sindaco di Casignana, Pietro Crinò, primo dei non eletti nelle liste provinciali di Reggio Calabria della lista Scopelliti presidente. Nel corso dei lavori, inoltre, il Consiglio esaminerà la proposta di legge per l'istituzione dell'Agenzia delle foreste e della montagna che sostituirà l'Afor. Pietro Armando Crinò E' il primo dei non eletti nella circoscrizione di Reggio Calabria per la lista "Scopelliti Presidente", con 4.656 voti. E' alla prima legislatura. Nato a Casignana, in provincia di Reggio Calabria, il 9 aprile 1949, è sposato. Laureato in Medicina e chirurgia, è medico anestesista e ha prestato a lungo servizio presso l'ospedale di Siderno. Sindaco di Casignana per diverse consiliature (compresa quella attuale), è stato Consigliere di amministrazione di "Locride Ambiente", Presidente dell'Assemblea della Associazione dei Sindaci della Locride dal 2009 al 2012 e nel penultimo biennio vicepresidente di Confindustria. Pietro Giamborino è il primo dei non eletti, nella circoscrizione di Vibo Valentia, con 3.500 voti. E' alla seconda legislatura: in quella precedente (VIII) ha ricoperto gli incarichi di presidente della prima Commissione consiliare "Affari istituzionali e affari generali", presidente della terza Commissione "Sanità, Attività sociali, culturali e formative" e di presidente del gruppo consiliare della Margherita. Nato a Vibo Valentia il 4 febbraio 1957, è sposato ed padre di cinque figli. Ha studiato lettere e filosofia. Impegnato in politica fin da giovane nella Democrazia cristiana e, in seguito, nel Ppi e nella Margherita. Figlio di un minatore morto nel corso di un incidente avvenuto nel 1969, ha sempre prestato attenzione ai temi del lavoro e dell'emigrazione. Nel 1994, è stato consigliere comunale di Vibo e nel '95, consigliere provinciale con l'incarico di capogruppo. E' stato per sei anni assessore provinciale al Bilancio ed al personale e, successivamente, presidente del Consiglio provinciale. E' stato presidente regionale di Alice (associazione impegnata nella lotta e prevenzione dell'ictus cerebrale), nonché componente della direzione nazionale dell'associazione (con funzioni di tesoriere).

    Via Afor, nasce Calabria Verde. Il Consiglio regionale ha approvato, con la sola astensione dei consiglieri Guagliardi (Federazione della sinistra) e De Masi, Giordano e Domenico Talarico, del gruppo di Idv, la riforma dell'Afor. Da oggi, l'ormai ex Afor si chiamerà Azienda Calabria Verde, "ente strumentale della Regione Calabria munito di personalità giuridica di diritto pubblico non economico ed autonomia amministrativa, organizzativa, gestionale, tecnica, patrimoniale, contabile e finanziaria". Il dibattito in Aula ha fatto registrare numerosi interventi (Principe, Mirabelli, Domenico Talarico, Bruni, Guccione, Tripodi, Maiolo, Guagliardi, Orsomarso, Chiappetta, Imbalzano, Adamo) su un comparto, come la forestazione, che per tanti anni ha rappresentato uno degli emblemi negativi della Calabria. "Su azioni concrete, sui temi dello sviluppo e delle grandi riforme - ha affermato il presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti - si possono costruire convergenze utili per una buona prospettiva. La Calabria possiede oltre settantamila ettari di bosco, un immenso patrimonio che deve diventare produttivo e per questo, oggi, è stata fatta una scelta storica. L'Agenzia Calabria Verde - ha proseguito Scopelliti - nasce senza debiti e vogliamo sia costruita con il contributo degli attori sociali ed istituzionali sapendo che le risorse necessarie non sono infinite, anzi, e che il fabbisogno di circa 250 milioni di euro all'anno da parte del Governo e della Regione, deve trovare giustificazione in un modo nuovo di gestire la montagna, motivando il personale e isolando coloro i quali non intendono lavorare". "E' una scommessa aperta - ha sottolineato Scopelliti - i cui esiti vanno verificati giorno per giorno, ma da parte nostra non ci tireremo indietro e chiameremo in questa difficile battaglia di ricostruzione le migliori intelligenze per restituire dignità alla Calabria ed alla gente onesta. Nelle prossime settimane riprenderemo i processi di riforma e affronteremo decisamente il funzionamento dei Consorzi di Bonifica: decisamente, undici Consorzi in Calabria sono davvero troppi e spesso producono soltanto debiti. Noi invece, vogliamo che l'intero comparto a servizio del mondo agro-silvo-pastorale raggiunga una funzionalità eccellente a sostegno delle sviluppo economico della nostra terra. Infine, voglio ringraziare l'assessore Michele Trematerra che in questi mesi ha lavorato con grande determinazione, superando momenti di incomprensione e di nervosismo, fino al raggiungimento di questo risultato epocale". Il presidente del Consiglio, Francesco Talarico, ha parlato "di settimana legislativa produttiva, di un Consiglio che con l'approvazione di queste importanti riforme ha saputo vergare una pagina istituzionale tra le sue più significative".

    Grillo capogruppo. E' il consigliere Alfonso Grillo il nuovo presidente del gruppo consiliare regionale "Scopelliti Presidente". Lo ha designato oggi all'unanimità lo stesso gruppo consiliare. Per tre anni, Alfonso Grillo è stato il vice del collega Giovanni Bilardi che ha rassegnato le dimissioni da consigliere regionale a seguito della sua elezione al Senato alle recenti consultazioni politiche. "Ringrazio i colleghi Salvatore Magarò, Claudio Parente, Candeloro Imbalzano e Pietro Crinò per avermi indicato a Presidente del gruppo" ha dichiarato Grillo. "Cercherò di ripagarli della fiducia accordatami - ha aggiunto - e mi appresto ad intraprendere questo nuovo e delicato incarico avvalendomi dei preziosi insegnamenti del mio predecessore".

    Tripodi: DDL disciplina polizia locale. Lunedì 6 maggio, alle 10.30, nella sala "Giuditta Levato" del Consiglio regionale, verrà presentata alla stampa la proposta di Legge regionale n. 407 dal titolo "Riforma della disciplina regionale in materia di Polizia Locale e Sicurezza Urbana". All'incontro con i giornalisti - riferisce un comunicato dell'ufficio stampa del Consiglio regionale - parteciperanno il consigliere regionale del gruppo Misto, Pasquale Maria Tripodi e Luigi Nigero, vicecomandante della Polizia Municipale di Reggio Calabria che interverrà in qualità di esperto della materia in argomento. "La necessità di aggiornare l'attuale legge regionale in materia di polizia locale e sicurezza urbana nasce da molteplici fattori: da una parte - afferma Tripodi - il profondo mutamento sociale avvenuto negli ultimi anni e la conseguente richiesta di sicurezza da parte dei cittadini spesso a contatto con situazioni di degrado e microcriminalità; dall'altra, la trasformazione degli assetti istituzionali che ha portato ad un rilevante ampliamento dei compiti degli enti locali, culminato con la riforma costituzionale del Titolo V del 2001. Proprio il novellato art. 117, secondo comma lett. h, sottrae la competenza illimitata dello Stato in materia di sicurezza al legislatore nazionale, affidando alle Regioni un ruolo centrale attraverso la competenza legislativa esclusiva in materia di polizia amministrativa locale". "La Regione ha, dunque, il compito - prosegue la nota - di porre la sicurezza urbana tra le condizioni primarie per un ordinato svolgimento della vita civile, non solo riorganizzando 'tout court' il comparto della polizia locale, ma anche sviluppando politiche di sicurezza sociale multilivello che coinvolgano più soggetti, fra cui primariamente gli Enti Locali, e che siano in grado di rispondere alle esigenze specifiche del territorio e della collettività".

    Nase Calabria Verde, commenti e reazioni

    Il Gruppo regionale del Pd, con il suo voto favorevole, ha reso possibile l'approvazione della riforma dell'Afor in quanto era necessario ottenere la maggioranza qualificata pari a due terzi dei consiglieri assegnati. E' quanto si afferma in una nota del gruppo del Pd in Consiglio regionale. "L'accoglimento della nostra richiesta - ha detto il presidente del Gruppo del Pd, Sandro Principe - di dare alla nuova Agenzia la qualificazione giuridica di ente pubblico strumentale della regione, il consenso dei rappresentanti dei lavoratori ed il mantenimento dei livelli occupazionali sono le ragioni principali che hanno indotto i Democratici ad approvare la riforma con il loro voto determinante, pur rimanendo riserve su parte dell'articolato, in particolare relativamente alle Comunità montane". Nella nota del Gruppo del Pd si afferma, inoltre, che "la Regione, forte della riforma, potrà sostenere l'importanza del settore della forestazione con il Governo Letta per chiedere maggiore sostegno finanziario per il comparto".

    "Con la scelta assunta oggi si conclude un percorso che, è inutile negarlo, è durato troppo tempo ed in un settore che è unanimemente riconosciuto come importante e decisivo per il governo del territorio; la forestazione calabrese da anni è stata fonte di inesauribile preoccupazione per chi governa, ha alimentato descrizioni caricaturali e dannose per l'immagine della Calabria, ha fornito ragioni per tensioni sociali di particolare intensità". Lo afferma, in una dichiarazione, il capogruppo regionale del Pdl, Gianpaolo Chiappetta. "Con la riforma di oggi - aggiunge - chiudiamo una pagina e consapevolmente ne apriamo un'altra sulla quale andrà scritta una storia diversa con concetti nuovi come sostenibilità economica e settore realmente produttivo. E' una responsabilità che riguarda la classe politica regionale, i sindacati e tutti quei lavoratori, la quasi totalità, consapevoli del fatto che lavorare nel settore forestale significa essere parte del processo di sviluppo regionale. Abbiamo ottenuto risparmi ed una riorganizzazione che rappresenta il presupposto dell'efficienza gestionale e dell'efficacia operativa. Il consenso delle sigle sindacali e la condivisione dell'opposizione rappresentano un segnale più che incoraggiante e danno realmente corpo a quell'idea di nuova Calabria nella quale il questuare a Roma è sostituito dalla consapevolezza delle proprie risorse e delle proprie capacità".

    Secondo la Cgil, la Fp-Cgil e la Flai-Cgil della Calabria "l'approvazione della riforma dell'Afor, avvenuta a larghissima maggioranza da parte del Consiglio regionale, anche se con notevole ritardo, è un atto importante, utile e necessario al rilancio della forestazione e alla riforma di un suo ente strumentale adeguato alle nuove necessità. Una risposta importante e positiva della politica calabrese. Comincia ora il complesso e impegnativo cammino per l'attuazione della riforma al quale non mancherà l'appoggio della CGIL e delle sue strutture".

    "Il dibattito odierno affrontato in Consiglio regionale sull'istituzione dell'Azienda regionale per la Forestazione e le politiche per la montagna definisce, a mio avviso, uno tra i più importanti e qualificanti passaggi legislativi proposti dalla massima assise calabrese, dal momento che la proposta di legge approvata, si indirizza ad un settore (Comunità montane e Afor) che, per le sue peculiarità, necessita di un riassetto che dia garanzie al comparto e a chi vi opera". Lo sostiene, in una dichiarazione, il consigliere regionale Tilde Minasi, del Pdl. "La sua riorganizzazione, infatti - aggiunge - può essere definita come svolta storica, epocale, proprio perché incide su un reparto troppo spesso al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica e dei media a causa di connotazioni che, per molti aspetti sbagliando, lo hanno identificato come l'incontro di organismi inefficienti e parassitari. Condizione che, a volte, ha persino inciso negativamente sull'immagine che, di se stesso l'Ente proietta all'esterno. Ecco, quindi, che s'interviene in maniera mirata ed adeguata su più fronti, cioé il futuro degli operai del comparto e la produttività per il settore: attraverso una corretta gestione e pianificazione, infatti, si va ad aprire un'organizzazione diversa anche per il patrimonio forestale che, insieme al doveroso mantenimento della sicurezza del territorio, deve essere indiscutibilmente sempre sostenuto per lo sviluppo e per la rivalorizzazione della montagna e delle zone interne. Non ci si è mossi, perciò, solo nell'ambito dell'applicazione di criteri che guardino ai numeri e alla necessità di ridurre costi e spese, bensì nello snellimento generale di un comparto, nel creare un nuovo assetto che, attraverso l'istituzione di 'Azienda Calabria Verde', vede l'Amministrazione regionale mettere in campo azioni e programmi in grado di concretizzare funzionalità, economicità, efficacia ed efficienza. Anche il placet odierno dell'organo assembleare di Palazzo Campanella rappresenta, dunque - conclude Minasi - uno dei momenti identificabili con la buona pratica politico - amministrativa che va al servizio del cittadino e, letteralmente in questo caso, dell'intero territorio e della sua tutela".

    "La nuova agenzia 'Calabria Verde' sarà un ente strumentale della Regione di natura pubblica 'non economica'. In tal senso è stato approvato all'unanimità un mio emendamento interamente sostitutivo del comma 1 dell'art 1 della legge istitutiva approvata oggi dal Consiglio regionale". Lo afferma, in una dichiarazione, il consigliere regionale Rosario Mirabelli, del Gruppo Misto. "Con questa legge, dopo sei anni di commissariamento per la liquidazione dell'Afor - aggiunge - la Regione finalmente ha messo gli operai forestali nelle condizioni di poter guardare al futuro con più serenità e di poter portare avanti un proficuo lavoro di tutela e valorizzazione delle risorse forestali. Come consigliere regionale che si è battuto per una riforma del settore forestale presentando anche una proposta di legge ad hoc, circa un anno fa, in parte recepita nella nuova legge, non posso che essere soddisfatto. Fatta la legge, ora si tratta di applicarla nel modo più proficuo e vigilerò affinché ciò avvenga, nell'interesse di un settore che rappresenta una vera risorsa per l'economia calabrese".

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