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    Mirabelli "Progetto riforma enti è riforma mancata"

     

     

    Mirabelli "Progetto riforma enti è riforma mancata"

    02 mag 13 "Il progetto di riforma e riordino degli enti strumentali della Regione è una delle tante occasioni mancante. E' una legge che non risponde al miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza dell'azione amministrativa, ma solo alla necessità di adeguarsi alla normativa nazionale della spending review e io spero che i 10 milioni di euro di risparmi indicati dalla giunta siano reali". E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale Rosario Mirabelli, del gruppo misto. "Molti di questi enti per anni - prosegue Mirabelli - hanno funzionato malissimo, sperperando milioni di euro in assenza di precise linee guida di carattere amministrativo e generando nei calabresi l'impressione di essere esclusivamente un 'serbatoio di fannulloni'. La responsabilità, invece, è della Regione che non ha saputo farli funzionare. In seconda Commissione, di cui faccio parte, abbiamo fatto ogni sforzo per garantire gli stipendi ai lavoratori in questi anni, ma ora fatta la legge quadro sull'accorpamento di questi enti, occorre andare oltre attraverso una legislazione specifica. Innanzitutto, solo grazie all'opposizione è stato sventato il tentativo della maggioranza di voler costituire una nuova azienda di promozione turistica di cui non si conoscevano compiti, funzioni e piano economico e finanziario; peraltro in un settore come il turismo senza assessore da inizio legislatura e con risultati modesti". "Per alcuni enti - sostiene ancora Mirabelli - bisogna andare oltre l'accorpamento. Ad esempio le Aterp, di cui si conoscono le problematiche di gestione degli immobili che ora vengono amplificate. A mio avviso bisogna procedere ad un piano di vendita degli immobili, e per quelli non riscattati dai legittimi inquilini, procedere al trasferimento ai Comuni, dando la possibilità ai sindaci di incassare i canoni e procedere con la manutenzione. Invece la Regione deve solo programmare e pianificare le nuove costruzioni di edilizia sociale. Passando alle Asi, all'accorpamento deve seguire la costituzione di un'agenzia regionale di promozione industriale capace di attirare nuovi investitori in Calabria. Alla nuova Asi bisogna dare in dotazione, dopo l'acquisizione, degli immobili non utilizzati delle tante aziende fantasma nate in Calabria truffando la legge 488/92 e poi costituire uno sportello unico regionale per le attività produttive in grado in 30 giorni, di dare tutti i permessi che occorrono per aprire una nuova attività. Questo servizio potrebbe essere garantito dai dipendenti ex Sviluppo Italia che hanno le competenze". "Accorpare la Fondazione Field con Calabria Lavoro è stato un errore - sostiene ancora Mirabelli - perché le due strutture ad oggi fanno cose diverse; la prima si è specializzata nell'assistenza tecnica dei progetti comunitari, mentre Calabria Lavoro deve occuparsi delle politiche attive del lavoro. E' evidente che in un momento di grave crisi economica e sociale la Regione su questo punto deve attrezzarsi per dare risposte attraverso servizi di qualità a tutto il mondo della precarietà, mentre, di tutto questo non si sa nulla. Invece la maggioranza ha imposto una fusione a freddo tra i due enti e ora si rischia solo un corto circuito".

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