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Catanzaro "Ad esultare per stop safe-city dovrebbero essere i delinquenti"
Comune Catanzaro "Ad esultare per stop safe-citi dovrebbero essere i delinquenti" 16 lug 13 "Nessun dietrofront sul progetto di videosorveglianza, ma solo la doverosa presa d'atto che la Regione Calabria ha modificato i criteri di assegnazione dei fondi dei Contratti locali di sicurezza". E' quanto si afferma in una nota del Comune di Catanzaro dopo la presa d'atto da parte dell'ente "dell'impossibilità di procedere alla realizzazione del progetto 'Safe City' per mancanza della necessaria disponibilità finanziaria". "Le tecnologie restano assolutamente indispensabili - prosegue la nota - per contrastare la criminalità, com'è ampiamente dimostrato. Chi oggi esulta perché non ci sarà videosorveglianza a Catanzaro, sembra non porsi assolutamente il problema del dilagare dei fenomeni criminali in città. Ad esultare dovrebbero essere solo rapinatori, spacciatori, ladri d'appartamento e di automobili, teppisti e vandali. Safe City, progetto che doveva essere realizzato attraverso un canale di finanziamento dedicato (e quindi non dirottabile su altri obiettivi, come strumentalmente e falsamente viene detto), avrebbe garantito, nel pieno rispetto della legge e della privacy, un notevole controllo del territorio, tale da ridurre i margini di azione della criminalità". "Questo e soltanto questo - è scritto ancora nella nota - era l'obiettivo dell'Amministrazione Abramo che, in ogni caso, non rinuncerà ad utilizzare tutte le risorse disponibili per realizzare, sia pure a stralci,un programma di videosorveglianza efficace, moderno e rispettoso delle regole. L'Amministrazione Abramo, ritenendo oltremodo lesive dell'immagine e della dignità del Comune e dei singoli amministratori le pretestuose valutazioni, anche di natura personale, usate dai ricorrenti al Tar, al Consiglio di Stato e alla Procura della repubblica, sta valutando l'opportunità di perseguire penalmente, per i reati di calunnia e diffamazione, coloro che hanno contrastato il progetto non con i legittimi strumenti democratici, ma con l'arma della maldicenza".
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