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    PD Catanzaro "Strutture sanitarie al collasso, serve chirezza"

     

     

    PD Catanzaro "Strutture sanitarie al collasso, serve chirezza"

    06 lug 13 "Penso che il Consiglio comunale di Catanzaro sulla sanità sia stata un'occasione mancata per una riflessione seria e profonda su un tema così importante. Dispiace che il sindaco Abramo, con tutto il rispetto per la persona, abbia preferito l'appartenenza politica e la solidarietà a Scopelliti piuttosto che la tutela di presidi e prestazioni fondamentali in ambito sanitario". Lo ha detto oggi a Catanzaro il deputato del Pd, Alfredo D'Attorre, nel corso di una conferenza stampa insieme al capogruppo Pd in Consiglio comunale, Salvatore Scalzo, e al coordinatore cittadino, Beppe Marcucci. Gli esponenti del Pd hanno lanciato l'allarme sulla situazione della sanità catanzarese e denunciato il tentativo di indebolimento dei presidi sanitari cittadini. "Il pronto soccorso dell'ospedale Pugliese - ha detto Marcucci - è ormai al collasso, con pazienti costretti ad aspettare per ore e che, a volte, devono essere trasferiti in strutture di altre città, se non fuori regione, a causa del taglio dissennato dei posti letto. I ticket sono aumentati in maniera vertiginosa, le strutture territoriali e di prevenzione sono pressoché inesistenti, per non parlare delle liste d'attesa per prestazioni specialistiche, con appuntamenti fissati, quando va bene, al 2014 . Di tutto questo si sarebbe dovuto parlare nel Consiglio comunale sulla sanità, che invece è stato trasformato in una passerella". Scalzo ha espresso perplessità sull'intesa tra Regione e Università di Catanzaro in merito ai rapporti tra Fondazione Campanella e l'azienda "Mater Domini", sostenendo che "é scritta sull'acqua, innanzitutto perché non è passata dal Tavolo Massicci. Catanzaro - ha aggiunto - deve avere riconosciuto il suo ruolo di guida in ambito sanitario a livello regionale ma i segnali non sono questi. Vogliamo chiarezza e chiediamo al sindaco Abramo di farsi portavoce delle domande sul futuro della sanità catanzarese". Nel corso della conferenza stampa, i rappresentanti del Pd hanno contestato nuovamente il progetto "Safe City" che prevede l'installazione di 900 telecamere per il controllo del territorio con affidamento diretto ad una società israeliana per 24 milioni di euro. "In un momento - ha detto D'Attorre - in cui lo Stato è costretto a continuare a ridurre per ragioni di bilancio le risorse per la sicurezza, appare surreale un'iniziativa come Safe City ed è talmente incomprensibile ciò che si muove intorno e dietro questa vicenda che noi non potremo che sollevare la questione anche a livello parlamentare, augurandoci che ci sia un ripensamento rispetto ad un progetto che non si può che definire sconclusionato". "Ribadiamo - ha concluso Scalzo - la nostra contrarietà a un'operazione che darebbe ingentissime risorse, qualora realmente disponibili, ad una società straniera senza lasciare un euro sul territorio. Di fronte ad un aumento dei reati e della microcriminalità in città, bisognerebbe piuttosto discutere di marginalizzazione delle periferie e di integrazione sociale"

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