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    Nucera "Serve nuova cultura su gioco d'azzardo"

     

     

    Nucera "Serve nuova cultura su gioco d'azzardo"

    02 lug 13 "E' una legge dai contenuti abbastanza chiari: le Regioni possono deliberare sulla materia solo per tre aspetti particolari". Sono gli aspetti della proposta di legge recante "Disposizioni per l'accesso consapevole e responsabile al gioco lecito e la prevenzione e il trattamento del gioco d'azzardo patologico", illustrati stamani in conferenza stampa dal Segretario Questore del Consiglio regionale, Giovanni Nucera. "Il primo - aggiunge - riguarda le distanze da definire rispetto ai luoghi cosiddetti sensibili, scuole, ospedali, università, le aree, insomma dove c'é raduno di persone. Il secondo punto è riferito alla possibilità di bloccare qualsiasi tipo di pubblicità che tenda ad esaltare, propagandare l'azione delle sale da gioco o dei luoghi in genere dove sono collocate macchinette, o come vengono comunemente definite, slot-machine. L'ultimo aspetto che coinvolge ancora le Regioni riguarda la definizione di condizioni e di criteri uniformi da parte dei Comuni per il rilascio delle autorizzazioni urbanistiche, in riferimento al contesto urbano". "Una legge - ha spiegato Nucera nell'incontro moderato dal giornalista dell'Ufficio stampa di Palazzo Campanella Filippo Diano - che scaturisce da una Sentenza della Corte Costituzionale, la n. 300 del 9 novembre 2011, che si è pronunciata nel giudizio di legittimità costituzionale su alcuni articoli della legge della Provincia autonoma di Bolzano. Con quel pronunciamento - ha spiegato Nucera - tutte le Regioni sono state invitate a promuovere azioni informative sui rischi e le conseguenze del gioco d'azzardo, dettando alcuni punti fermi che rappresentano la parte centrale cui tutte le Regioni si devono uniformare. La legge da me presentata prevede l'istituzione di un Osservatorio, idea che anche la Regione Toscana è pronta ad inserire nel proprio disegno di legge, che avrà, tra l'altro, il compito di monitorare il territorio regionale per individuare quelle situazioni di rischio che è necessario rimuovere prontamente, ma anche formare i gestori dei locali di gioco, per prepararli meglio ad affrontare e gestire le situazioni di rischio patologico. In altri Paesi i gestori sono obbligati dalla legge ad intervenire sul giocatore quando questo manifesta comportamenti che vanno oltre il normale". "I danni del gioco, quando diventa patologico - ha proseguito Nucera - posso essere anche peggiori dell'assunzione di droga. In Italia non si è ancora preparati per affrontare adeguatamente questa materia. Se non si crea una campagna di sensibilizzazione per far capire che una cosa è stare nel gioco lecito, cosa diversa è affidarsi alle grandi lobby, anche delinquenziali che gestiscono in maniera fraudolenta ed ingannevole accattivanti sale gioco. Per questo è necessario - ha concluso - sensibilizzare, tutelare, aiutare le famiglie calabresi. Perché si diffonda una nuova cultura del disimpegno verso le case da gioco, una nuova cultura dell'allontanamento rispetto ad un grave pericolo sociale che riguarda, come dimostrano molte vicende di cronaca, soprattutto i minori".

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