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    Consiglio regionale approva norme su struttura Giunta

     

     

    Consiglio regionale approva norme su struttura Giunta

    24 giu 13 Il Consiglio regionale, prima della conclusione, ha approvato a maggioranza, con l'astensione di Damiano Guagliardi, della Federazione della Sinistra, la proposta di legge, di iniziativa del consigliere Mario Magno recante "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 che detta norme sull'ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale". Al dibattito generale, seguito alla relazione del proponente, é intervenuto Demetrio Naccari Carlizzi che ha detto di avere apprezzato "le aperture del consigliere Magno in Commissione, che hanno consentito di recepire alcune nostre valutazioni. Resta da valutare - ha concluso il consigliere Pd - se questa norma va solo a completare il quadro di riferimento o rappresenti un'operazione diversa che avremo modo di giudicare al momento opportuno". A seguire l'Assemblea ha approvato a maggioranza la proposta di legge di iniziativa di Ottavio Bruni inerente l'effettuazione del referendum consultivo, ai sensi della legge regionale 13/1983 sulla modifica dei confini territoriali dei Comuni di Zambrone e Zaccanopoli della provincia di Vibo Valentia. Approvata a maggioranza la proposta di legge di iniziativa di Magno, di modifica dell'art. 10 della legge regionale 7 agosto 2002, n. 31 "Misure organizzative di razionalizzazione e di contenimento della spesa per il personale". Una modifica volta ad adeguare la percentuale dei dirigenti non appartenenti ai ruoli della Giunta regionale dall'8 al 10% della dotazione organica, così come stabilito dal Decreto Brunetta. Bocciato, con voto per appello nominale, un emendamento di Giuseppe Giordano (Idv) che proponeva di ridurre le quote di incarichi dirigenziali presso gli uffici della Giunta regionale, dal 10 al 5% della dotazione organica dei dirigenti, anche non appartenenti al ruolo della Giunta, purché dipendenti a tempo indeterminato delle amministrazione comprese dal D.lgs 165/2001. In chiusura di seduta sono stati approvati l'ordine del giorno a firma Giovanni Nucera e Alessandro Nicolò per l'intitolazione della nuova casa di reclusione di Arghillà di Reggio Calabria, all'ex provveditore dell'Amministrazione penitenziaria della Calabria Paolo Maria Quattrone; l'ordine del giorno proposto dal consigliere Damiano Guagliardi finalizzato a "stimolare" Anas al completamento di un tratto della Statale 18, in cui sono in corso lavori per la realizzazione di una rotatoria per il raggiungimento del Santuario di San Francesco di Paola, il cui cantiere provoca continui incidenti, in considerazione anche dell'inizio imminente della stagione turistica; due ordini del giorno del consigliere Udc Gianluca Gallo, il primo dedicato al programma stage, sul quale Carlo Guccione (Pd) ha suggerito di approvare, in sede di approvazione dell'assestamento di Bilancio, un provvedimento "ponte" che consenta la prosecuzione dell'esperienza di riqualificazione dei giovani laureati calabresi nella Pubblica Amministrazione. Il secondo finalizzato a coinvolgere l'Istituto scolastico regionale nella attività di sensibilizzazione in materia di donazione degli organi, predisponendo una Convenzione tra l'Ufficio scolastico regionale, l'associazione medici cattolici italiani ed il dipartimento regionale competente. La nuova seduta di Consiglio regionale è in programma il prossimo 28 giugno.

    Il vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò, ed il segretario - questore, Giovanni Nucera, in una dichiarazione congiunta, "esprimono apprezzamento per la decisione unanime del Consiglio regionale" di votare un ordine del giorno da loro presentato con cui si richiede al Ministero della Giustizia di intitolare al dottor Paolo Maria Quattrone la nuova casa di reclusione di contrada 'Arghilla''. "Paolo Maria Quattrone - ricordano Nicolò e Nucera - è stato apprezzato e unanimemente stimato non solo per i tratti della sua umanità nel corso del lungo impegno a servizio dello Stato in una amministrazione di assoluta delicatezza qual è il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, ma perché ha contribuito ad elaborare soluzioni in grado di mitigare i rigori della detenzione, costruendo, nel contempo, la speranza per moltissimi detenuti di potere reinserirsi dignitosamente e proficuamente, una volta espiata la pena, nei circuiti civili e nella società nel suo complesso". "La sua figura cristallina - proseguono Nicolò e Nudera - non poteva dunque non trovare legittima e doverosa testimonianza nelle istituzioni democratiche per consegnarne la memoria e tenere vivo il suo straordinario impegno civile a servizio di quanti, pur trovandosi a dovere scontare un prezzo alto con la società, non hanno perso la speranza di un futuro sereno"

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