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    Nicolò "Ricoprdare sacrificio della Resistenza"

     

     

    Nicolò "Ricoprdare sacrificio della Resistenza"

    16 giu 13 "E' con grande piacere che rappresento la Calabria in quest'occasione di straordinaria importanza per il Piemonte, per il Sud e per il Paese. Ritengo, infatti, che la pagina storica della Resistenza ed il contributo offerto dalle regioni meridionali per la liberazione del Paese dal nazifascismo, siano stati e siano punti di snodo decisivi per la nostra democrazia, presupposti indispensabili, quando si trattò, subito dopo la liberazione, di elaborare la nostra Carta costituzionale e per l'Italia che ne è venuta fuori con le sue virtù ed i suoi vizi". Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio regionale Alessandro Nicolò intervenendo al convegno nazionale organizzato dal Consiglio regionale del Piemonte assieme al Comitato Resistenza e Costituzione che si è tenuto oggi a Torino. All'incontro hanno preso parte le rappresentanze politiche ed istituzionali delle Regioni meridionali. Le conclusioni, dopo la relazione di Claudio Dellavalle, presidente dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte, sono state tratte da Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato. "Solo chi non ha radici culturali, politiche o sociali - ha spiegato Nicolò - può dimenticare quei mesi ed anni di tenace opposizione alla dittatura, o sottovalutarli in ragione di contrapposizioni pregiudiziali che non hanno davvero alcuna ragion d'essere, perché è tempo che sugli eventi fondamentali della nostra democrazia si registrino consenso e piena condivisione, piuttosto che divisioni e polemiche. Perciò l'iniziativa organizzata dal Consiglio regionale del Piemonte per ricordare e celebrare il ruolo dei partigiani originari del Sud Italia nella Resistenza piemontese, merita apprezzamento, in vista delle celebrazioni biennali per il settantesimo anniversario della Liberazione. Essere qui in rappresentanza della mia regione, una regione del profondo Sud che, com'é noto, ha tanti problemi sociali da fronteggiare, ma anche tantissime potenzialità su cui contare, mi offre l'opportunità di rammentare, seppure brevemente, il sacrificio di migliaia di giovani partiti dal Sud Italia per dare un contributo decisivo alla Resistenza ed alla fondazione della nostra democrazia che, dopo la nascita della Repubblica, in Calabria ed in altre parti del Mezzogiorno prese forma nelle lotte per la terra ingaggiate dai contadini contro il latifondo. Contro il latifondo ed in vista della riforma agraria, che, purtroppo, non diede i risultati sperati e provocò la piaga dell'emigrazione verso il Nord del Paese, ma anche in terre lontane alla ricerca di un lavoro". Nicolò ha sostenuto, inoltre, che "era tempo ed ora che della partecipazione dei mille calabresi tra i 7mila meridionali che hanno preso parte alla Resistenza in Piemonte si ragionasse con uno spirito unitario. Grazie a questa iniziativa si è presa contezza di storie di singoli individui che hanno pagato a volte con la vita la concretizzazione di ideali in cui hanno fortemente creduto"

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