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    Puccio "Fallimentare gestione Scopelliti della sanità"

     

     

    Puccio "Fallimentare gestione Scopelliti della sanità"

    04 giu 13 "A distanza di oltre tre anni è d'obbligo un bilancio sui risultati ottenuti circa il risanamento finanziario e il rilancio del sistema sanitario in Calabria. E non è un bilancio di poco conto perché le risorse per la sanità rappresentano il 10% del Pil e oltre il 60% della spesa regionale". Lo afferma, in una nota, il responsabile operativo del Coordinamento regionale del Pd, Giovanni Puccio. "Data la mole del sistema - prosegue - i suoi limiti sono stati da tempo chiaramente individuati: il suo alto costo in rapporto alla bassa capacità di prestazione, confermata anche dall'alto grado di emigrazione sanitaria; una governance ancora troppo legata a criteri autoreferenziali e clientelari, tali da non premiare la qualità e il merito delle prestazioni e delle professionalità mediche e paramediche. Ora, il motto di Scoppelliti, dalla campagna elettorale del 2010, ai primi mesi di presidenza era: cambiamento. Con il senno del poi si può ben dire che il cambiamento era solo una tautologia che si riferiva ad un puro e semplice principio di sostituzione nel comando del sistema. Tant'é che i fatti hanno confermato che si è perseguito fin dall'inizio il commissariamento, espropriando le rappresentanze democratiche e il Consiglio regionale rinunciando all'dea di una programmazione. Quel terreno sul quale i governi precedenti avevano tentato e avevano fallito ma che rimane comunque la frontiera sulla quale scommettere per un governo del sistema trasparente, democratico ed efficiente, dall'offerta sanitaria alla prevenzione. Mancando un confronto che avesse alla sua base l'orizzonte di una politica per la salute coerente, dentro la quale poteva trovare risposta il problema finanziario del taglio degli sprechi, si è preferito affidare la sanità alla logica 'tecnocratica' dei commissari, dei sub commissari e dei decreti. La cronaca di questi giorni ci conferma peraltro le immediate conseguenze di questo gap politico". "Tutti i dati macroeconomici e soprattutto la quotidianità a cui sono chiamati i calabresi - afferma Puccio - confermano il fallimento del governo Scopelliti sul tema cruciale della sanità. Lo stesso tavolo di monitoraggio interministeriale (Massicci) richiama tutte le inadempienze accumulati dalla Regione in questi anni in materia di risanamento economico - finanziario (che produce in automatico il blocco delle assunzioni di personale fino al 2014 e il mantenimento delle addizionali regionali fino al massimo previsto) e di mancato rispetto dei livelli essenziali di assistenza. La stessa relazione annuale della Corte dei Conti conferma come ormai da tempo non sono garantiti i livelli essenziali di assistenza e che sul piano del risanamento economico il solo dato che ha prodotto economia è quello della riduzione di oltre duemila addetti del comparto. Oggi, inoltre, siamo nel pieno di un vuoto programmatico. Il Piano di rientro, che ha durata triennale è scaduto il 31 dicembre 2012 e la regione ha fallito l'obiettivo. Già prima di quella data, il tavolo di monitoraggio aveva diffidato la Regione a presentarne uno nuovo ma il Commissario Scoppelliti non ha dato risposta. Lo scorso aprile, sempre il tavolo di monitoraggio ha diffidato la Regione a presentare entro il 10 maggio il nuovo piano 2013-'15. A tutt'oggi, non si ha notizia. Bene ha fatto il capogruppo del Pd Sandro Principe, a sollecitare una informativa al Consiglio regionale. Gli stessi dati, sull'andamento complessivo della sanità calabrese continuano a destare preoccupazione. Primo fra tutti l'emigrazione sanitaria. La Calabria continua ad avere un primato non più sopportabile: paghiamo circa 240 milioni di euro per emigrazione sanitaria, oltre alle spese a cui sono chiamate le famiglie, costrette ad emigrare anche per patologie medie. Sin dall'inizio Scoppelliti ha considerato il problema irrisolvibile ma non è un caso perché è la logica conseguenza di chi ha rinunciato a qualificare il sistema. Si potrebbe tuttavia, approntare un progetto obiettivo, per il recupero anche parziale, dell'emigrazione sanitaria in sintonia con l' organizzazione della rete ospedaliera e dell'emergenza. La medicina del territorio, le case per la salute, i servizi domiciliari continuano ad essere solo annunciati. Lo stesso rapporto con l'Università e la ricerca viene vista con fastidio. Il personale tutto, a partire da quello medico è costretto ad operare in continua emergenza. Le stesse eccellenze e professionalità di primo livello sono state sottovalutate e a volte mortificate. Le aziende sanitarie ospedaliere continuano a non avere i bilanci in ordine e si conferma la pratica già abusata negli anni di trasferire in avanti le sofferenze, col rischio concreto di trovarci di fronte ad un risanamento fittizio. Il piano straordinario, già approvato nel 2009, destinato al rafforzamento tecnologico dell'intera rete ospedaliera va a rilento nonostante le risorse finanziare già disponibili da tempo. Vedremo i contenuti del piano operativo 2013-2015, ma oggi avvertiamo e denunciamo ai calabresi tutte le inadempienze ed il vero fallimento della gestione Scopelliti".

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