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    Elezioni politiche, dichiarazioni e commenti

     

     

    Elezioni politiche, dichiarazioni e commenti

    30 gen 13 "Tutto nasce da un equivoco di fondo: qualcuno, strumentalmente, ha voluto far credere alla dottoressa Boccassini, che stimo ed apprezzo, che Ingroia si sia paragonato a Falcone. Ciò che lui non ha fatto per niente: ha semplicemente raccontato ciò che gli sta capitando e che è capitato a tanti magistrati che, ad un certo punto della loro vita, hanno scelto un'altra strada". A dirlo é stato Antonio Di Pietro parlando con i giornalisti a Lamezia Terme. "A Falcone - ha aggiunto - capitò quando scelse di andare a fare il direttore generale degli affari penali ed io ricordo quanto aiuto dette a noi investigatori di 'mani pulite' per aiutarci a fare bene le rogatorie internazionali. E' capitato a tanti magistrati, ed anche ad Ingoia, che tutti criticano perché si è candidato dimenticando che anche in queste elezioni ci sono decine di magistrati candidati in tutti i partiti. Era soltanto un discorso esemplificativo per illustrare una critica ingiusta che si fa ai magistrati e non per paragonarsi a Falcone. Credo si sia trattato di un equivoco ed il rispetto va alla magistratura tutta ed alla memoria di due servitori dello Stato come Borsellino e Falcone che non dobbiamo utilizzare per fare campagna elettorale".
    "Di Monti conoscevo l'ipocrisia ed il doppio gioco. Da arbitro si è messo a fare il giocatore dopo essersi fatto nominare anche senatore a vita proprio per tenerlo al di fuori del gioco della politica". Lo ha detto Antonio Di Pietro a Lamezia Terme. "Dopo un anno e passa di governo - ha aggiunto - ha impoverito di più lo Stato, ha creato un nuovo disagio ed un nuovo allarme sociale e soprattutto si è dimostrato nella sua ultima versione: venditore di fumo alla Berlusconi. Sotto elezione promette mare e monti ma, soprattutto, promette di cancellare le leggi che ha fatto lui. Ma proprio perché le ha fatte sbagliate e proprio lui lo riconosce, bisogna mandarlo a casa con una vera rivoluzione civile come noi diciamo".
    "Vogliamo sapere subito e prima delle elezioni chi sta dietro quell'incredibile operazione per cui un prodotto viene offerto a sette miliardi e chi lo compra lo vuole fare a tutti i costi a nove. Credo che quei due miliardi siano finiti in conti esteri, soprattutto nelle isole Caiman e soprattutto a personaggi di cui é bene sapere prima i nomi e cognomi prima delle elezioni. Gli elettori devono sapere prima se vanno a votare una persona per bene o una che li ha fregati". Lo ha detto Antonio Di Pietro, oggi a Lamezia Terme, parlando del caso Mps ed all'acquisto di Antonveneta. "Pure le pietre - ha aggiunto - sapevano che dietro Mps giravano affari poco trasparenti, connubi non corretti tra affari, finanza e politica e soprattutto lo sapeva sia la Banca d'Italia che il governo Monti ed il suo ministro dell'Economia. Non fosse altro perché noi di Idv l'anno scorso abbiamo fatto ben due interrogazioni e lo abbiamo fatto alla Di Pietro e, cioé, con interrogazioni che erano vere e proprie requisitorie. Crediamo che ci sia un concorso di corresponsabilità politica, istituzionale ed in alcuni casi anche giudiziaria sia per atto omissivo che per atto commissivo di diversi soggetti. Tra questi anche la Banca d'Italia che ha tenuto in cassaforte le sue ispezioni. Il governo Monti ed il suo ministro dell'Economia è stato informato e non solo non ha ritirato l'impegno che Berlusconi aveva dato a Mps di due miliardi, me gliene ha dati altri due di miliardi e li ha presi dall'Imu degli italiani".
    "Non siamo favorevoli ad una manovra orizzontale. Bisogna andare a rivedere la posizione degli scudati fiscali ed a chi non ha fatto lo scudo fiscale bisogna confiscare i beni che ha all'estero". Lo ha detto Antonio Di Pietro in merito ad un'eventuale manovra. "Bisogna effettuare i controlli incrociati - ha aggiunto - tra quanto si spende e quanto si guadagna. La detassazione deve essere fatta sulle giovani imprese e su chi assume a tempo indeterminato".
    "Eravamo andati dal Pd per fare un accordo, ma non è stato possibile perché all'interno della classe dirigente del Pd c'é stata ingordigia: 'posto che Berlusconi si stava sfarinando e posto che Monti era un uomo d'onore che non sarebbe salito in politica, hanno detto, chi ce lo fa fare ad aprirci a chi non può essere etero guidato da noì? Sono rimasti cornuti e mazziati". Lo ha detto Antonio Di Pietro a Lamezia Terme. "Monti - ha aggiunto - è un prete spretato che prega di giorno e ti frega la notte. Si è candidato per cui non c'é più un sistema bipolare e, quindi, è inutile chiedere un voto utile. Dove si va a votare alle regionali abbiamo già chiuso l'accordo con il Pd. Noi vogliamo creare un'alternativa alle destre. Non siamo per sfasciare tutto. Il vero voto utile è 'Rivoluzione civile' con cui Idv si è candidata e non è una forza residuale ma vuole essere forza di governo. La maggiore responsabilità è quella del 'porcellum' che non permette di valorizzare il territorio. Su questo tutti possono essere accusati ma non Idv che ha raccolto le firme".
    "Ricomprare Balotelli perché guadagna un punto percentuale è un'offesa alle intelligenze degli italiani, anche se chi vota per la terza volta Berlusconi non si può definire un imbrogliato ma un complice". A dirlo è stato Antonio Di Pietro. "Dobbiamo riflettere - ha aggiunto - sulla democrazia teleguidata. Questo martellamento delle coscienze e delle menti attraverso i media per inculcare meccanismi di consenso, non corrisponde alla realtà dei fatti".
    "Se saremo determinanti per la coalizione di centrosinistra alcuni dei primi impegni saranno quelli di cambiare la legge elettorale ed il conflitto di interesse in quanto, ad esempio, il Cda della Rai non deve essere deciso dalla politica: l'ultima porcata è che il confronto si farà a tre. Perché non con tutti i candidati?". Lo ha detto Antonio Di Pietro oggi a Lamezia Terme.

    "Le campagne elettorali sono spesso, e purtroppo, segnate dalla difficoltà di mettere in evidenza gli aspetti ed i risultati concreti, pratici ed effettivi dell'azione politica e di governo; una difficoltà commisurata alla determinazione con la quale molti, ed in questa campagna elettorale decisamente troppi, cercano con polemiche strumentali, dati e notizie infondate, artifizi di pura demagogia, di conquistare a tutti i costi, ed in spregio alla verità dei fatti, un consenso fine a se stesso". Lo afferma, in una nota, il capogruppo del Pdl alla Regione Giampaolo Chiappetta. "Siamo stati fino ad oggi protagonisti di una coraggiosa azione di governo alla guida di una Regione complicata e difficile - ha aggiunto - abbiamo individuato percorso e strade non semplici per ottenere quei risultati che i calabresi con forza hanno chiesto nel momento i cui ci hanno dato la loro significativa e consistente fiducia. Proprio in ragione di ciò e valutando in maniera assolutamente negativa tutti gli strampalati tentativi di offuscare i risultati ottenuti tanto dal governo regionale quanto dall'azione politica del gruppo del Pdl in Consiglio regionale, abbiamo ritenuto non solo utile ma moralmente e politicamente necessario assumerci l'onere di un contatto ancora più diretto con i vari contesti territoriali che compongono la provincia di Cosenza. Il gruppo regionale del Pdl terrà infatti una serie di incontri nei quali, confrontandoci a viso aperto con i cittadini e le istituzioni locali, cercheremo di rendere ulteriormente evidente lo straordinario lavoro fatto, di disvelare i contenuti di un'azione politica che, con non poca fatica, sta portando la Calabria sul percorso di una sostenibile e necessaria modernità". "E' un impegno ed un dovere - ha concluso Chiappetta - che riguarda sia la necessità di rendere merito, giustizia e riconoscimento ai risultati ottenuti sia la volontà di contribuire con un'opera di chiarezza in ordine alle tante considerazioni espresse, e prive di aderenza alla realtà, nel corso della campagna elettorale; lo facciamo come gruppo del Pdl in Consiglio Regionale con la consapevolezza di aver contribuito ed in maniera determinante a scrivere una nuova pagina della politica calabrese e dell'amministrazione regionale". Il primo incontro è fissato per venerdì primo febbraio, alle ore 18.30, nella sala consiliare del Comune di Mirto.

    "Non aver inserito l'aeroporto di Lamezia nella 'Core network' dei dieci scali di rilevanza strategica a livello europeo è il frutto di una politica miope e non lungimirante". Lo afferma il deputato del Pdl Giuseppe Galati circa il Piano aeroporti varato dal Ministro Passera. "Si tratta - aggiunge - di una decisione incomprensibile, da rivedere e contrastare con ogni mezzo, in quanto non ha giustificazione alcuna. Nel mettere in campo tali scelte non solo si deve tenere conto dei numeri, ed in questo senso il flusso di passeggeri all'aeroporto di Lamezia è sempre in crescita, ma anche valutare le potenzialità di un territorio in termini di prospettive e sviluppo. Ed anche sotto quest'ultimo aspetto, lo scalo calabrese presenta notevoli margini di miglioramento nel prossimo futuro". "Ho più volte sottolineato - aggiunge Galati - che per mettere il Mezzogiorno nelle condizioni di poter emergere è necessario creare quelle condizioni infrastrutturali ottimali per dare le giuste risposte al territorio. A tal riguardo per quanto concerne l'alta velocità su linea ferrata il Governo tecnico ci ha risposto che ciò non era possibile; l'unica soluzione praticabile, è stato detto, è la riduzione dei tempi di percorrenza da Roma a Reggio Calabria. Ma ora mi chiedo: cosa impedisce, invece, l'inserimento dell'aeroporto calabrese negli scali strategici a livello Europeo? Ci sono tutte le condizioni per farlo, è una infrastruttura in continua crescita la quale é collocata in un'area strategica del Mediterraneo, giusto collante tra gli aeroporti di Napoli e Palermo; insieme i tre scali potrebbero essere da traino per lo sviluppo del Mezzogiorno". "Una politica attenta - conclude - non può abbandonare il Mezzogiorno collocando gli scali di interesse strategico a livello europeo quasi interamente nel centro - nord; non è così che si razionalizzano le risorse e si fanno gli interessi del Paese"

    "In questo clima avvelenato di campagna elettorale, abbiamo registrato con profondo disagio e stupore le esternazioni di Ilda Boccassini e Antonio Ingroia che hanno poi a catena provocato anche quelle di Maria Falcone". Lo afferma in una nota la presidente del Coordinamento antimafia Riferimenti, Adriano Musella. "Mi dispiace molto - aggiunge - e non posso nascondere il mio dispiacere. Ritengo che si sia toccato davvero il fondo. Alle guerre tra i magistrati siamo più o meno abituati e, certo, non depongono bene per l'immagine e la dignità della magistratura. Stavolta, però, penso che i limiti siano stati abbondantemente superati. Boccassini contro Ingroia. Ingroia contro Boccassini e prima ancora contro Grasso. Credo che non si sia offerto uno spettacolo decoroso. Siamo, ritengo, davanti all'autodissacrazione dell'Antimafia". "Paragoni, primati, accuse, precisazioni. Ma di che si sta parlando? Come diceva Totò, le pagliacciate - conclude Musella - sono dei vivi perché loro sono seri, appartengono alla morte e la morte è nà livella. Rispettiamola! Lasciamoli riposare in pace, hanno bisogno di silenzio".

    "L'Amministrazione provinciale di Cosenza deve rifinanziare in maniera sostanziosa i confidi di categoria , destinando almeno un milione di euro del suo ultimo bilancio alle iniziative sul credito". Lo afferma, in una dichiarazione, Nicola Lucchetti, candidato alla camera di Grande sud. "Non è immaginabile - aggiunge - pensare che la questione del credito possa essere liquidata con promesse dilatorie. I Confidi riuscirebbero a cofinanziare piani di rientro e ad ammortizzare gli interessi passivi. Il presidente Oliverio dia una risposta in termini certi considerando che questo sarà l'ultimo anno di esercizio finanziario della sua esperienza".

    "Il sindaco di Cirò Marina, Roberto Siciliani, ha fatto bene ad evidenziare al Direttore generale dell'Asp di Crotone, Rocco Nostro, le generali difficoltà che vive il distretto sanitario di Cirò Marina ed in particolare i gravi disagi che affrontano da sette mesi i cittadini degli 11 comuni del distretto per il non funzionamento dello strumento riunito di Radiografia, che non consente agli utenti di poter usufruire del servizio di Radiologia, nonostante la buona volontà degli operatori del settore". Lo afferma, in una nota, Nicodemo Oliverio, candidato alla Camera nella lista del Pd. "Non vorrei ancora una volta - aggiunge - stimolare la suscettibilità del Direttore generale, che mi sembra molto impegnato a far funzionare l'ospedale di Crotone, che come tutti purtroppo sanno da quando c'é il professore Nostro non funziona affatto, anzi è di fatto agonizzante, nonostante l'impegno e la professionalità di medici e operatori sanitari. Mi permetto solo come cittadino di posare delicatamente, sempre per non suscitare la sua ira, un post-it sulla sua scrivania e ricordare che il servizio di radiologia, nonostante le sue estive rassicurazioni, non funziona da sette mesi e che i cittadini del distretto non possono ulteriormente attendere, anche perché in gioco c'é la loro salute".

    "L'importanza ed il valore di questa campagna elettorale ci impongono di far prevalere responsabilità ed impegno. L'obiettivo comune è il raggiungimento della vittoria e l'affermazione del PDL in tutta la Calabria". E' quanto riferisce un comunicato del Pdl. "Perché questo avvenga - si aggiunge - domenica prossima è previsto un incontro fra l'on. Giovanni Dima ed il presidente della Provincia di Crotone Stanislao Zurlo al fine di pianificare e definire il percorso elettorale unitamente a quanti sono convinti che il PDL debba recitare la parte da protagonista nel panorama politico regionale".

    "C'é bisogno di una politica di coesione e non di frammentazione. Per questo è nato Grande Sud che intende "spendersi" per il rilancio del Mezzogiorno in un contesto di sviluppo nazionale al fine di fare uscire dall'eterno isolamento la nostra regione". Così Pasquale Scaramuzzino, portavoce del Movimento Labor Lamezia, "che sostiene con forza e convinzione - è detto in un comunicato - la candidatura di Pasqualino Ruberto alla Camera nella lista Grande Sud-Mpa". "C'é bisogno - prosegue Scaramuzzino - di un progetto di sviluppo della Calabria non più rinviabile. Se è vero che molto dello sviluppo del Nord è stato dovuto anche alla sua vicinanza ai grandi mercati europei, dobbiamo allora costruire un forte legame economico con i mercati del Mediterraneo. Un grande Expo come è stato spiegato e sarà ancora illustrato meglio nei prossimi giorni da Pasqualino Ruberto".

    "Il sen Antonio Gentile, numero due al Senato in Calabria per il Pdl dietro al presidente Berlusconi, è stato stasera in vista alla comunità il Delfino di Castiglione Cosentino". E' quanto riferisce un comunicato. Accolto dal presidente, don Salvatore Vergara, e dal dirigente della struttura, Renato Caforio, Gentile ha incontrato i ragazzi ospiti della comunità e le loro famiglie. "Il Delfino - ha detto gentile - è una realtà sociale imponente che ha alle spalle oltre 25 anni di storia nella riabilitazione e nel recupero dei tossicodipendenti La diversità è solo un luogo simbolico e pregiudiziale, perché l'uomo in se stesso è vulnerabile. Voi siete i protagonisti del vostro cammino e io farò in modo che possiate avere tutto il sostegno possibile da parte delle istituzioni".

    "Nelle liste del Popolo della Libertà alberga l'antimafia e questa squadra ci convince". E' quanto sostengono, in una nota congiunta, Rosa Pignataro, presidente provinciale di Giovane Italia di Cosenza, e Gianluigi Verta, Dirigente regionale di Giovane Italia. "Mancano poche settimane al voto - aggiungono - e alle tante polemiche strumentali degli scontenti e degli avversari, vogliamo anteporre le idee e l'entusiasmo di un'intera comunità giovanile con in testa Angelo Brutto, presidente regionale della Giovane Italia e il più giovane candidato del Pdl alla Camera. La sua candidatura rappresenta per noi un importante riconoscimento per il lavoro e l'impegno svolto in questi anni. Quella di Rosanna Scopelliti, poi, incarna uno dei valori che ci ha sempre contraddistinto e per cui ci siamo sempre battuti: la legalità. Non vediamo 'fuoriclasse' tra le file del Partito Democratico e i nostri ce li teniamo ben stretti".

    "Una buona notizia la sentenza della Cassazione che ha detto che non è reato il consumo di gruppo di sostanze stupefacenti. Ora venga abrogata la legge Fini- Giovanardi. E' necessario la piena depenalizzazione del consumo in quanto tale, che aiuterebbe a risolvere il grave problema del sovraffollamento delle carceri, dove circa il 20% dei detenuti é accusato di reati legati alla tossicodipendenza". Lo afferma, in una nota, Gabriella Stramaccioni, candidata in Calabria per Rivoluzione Civile-Lista Ingroia.

    "Un progetto politico per dare voce alle ragioni del Sud nell'ambito dell'unità nazionale, formando nuova classe dirigente". Così il coordinatore regionale della 'Lista Scopelliti', Mario Caligiuri, ha esordito in occasione della presentazione della lista 'Grande Sud'. "Sono intervenuti - è detto in un comunicato - anche i capilista di Camera e Senato, Alberto Sarra e Giovanni Bilardi, e Francesco Saccomanno, Coordinatore regionale di 'Grande Sud' e candidato alla Camera. Presenti, in una aula gremita, quasi tutti i 30 candidati al Parlamento". "Ci troviamo - ha detto Caligiuri - in un momento difficile della vita politica ed economica dell'Italia e a peggiorare la situazione c'é una legge elettorale che favorisce l'ingovernabilità. Le cose sono peggiorate con il fallimento del governo tecnico di Monti: il debito è cresciuto e con esso anche la disoccupazione, l'inflazione e la pressione fiscale. Per non parlare dell'Imu, utilizzata per un importo di poco minore praticamente per risanare le perdite del Monte dei Paschi di Siena. Leggo di sondaggi che non tengono conto del partito più grande, quello del non voto, che alle ultime elezioni regionali in Sicilia ha superato il 52 per cento. Numeri che possono stravolgere l'esito delle elezioni. Dobbiamo intercettarli. La Calabria è un posto lontano dal paradiso. Amministrare qui è difficile, sempre alle prese con problemi tremendi: istituzioni che funzionano poco e la pervasività della criminalità organizzata. Ma soprattutto abbiamo un problema storico, causa di ogni fallimento: la classe dirigente. Il Presidente Scopelliti, che ha scelto di non candidarsi perché non è un uomo che abbandona la nave avendo assunto un impegno con gli elettori, si sta muovendo con decisione su ogni fronte, dalla sanità ai fondi europei. Ma i problemi ereditati sono pesanti. Questo non è un alibi, ma al contrario è un impegno a lavorare di più". "Grande Sud non è un progetto velleitario - ha aggiunto Caligiuri - è anzi il movimento per raccogliere le sfide dei prossimi decenni, quando l'area del Mediterraneo sarà quella a maggiore crescita economica del mondo, e già oggi è l'area di libero scambio più estesa del pianeta. Dobbiamo essere pronti. Anche perché da qui al 2020 avremo ancora a disposizione ingenti risorse europee, che in tempi di contrazione di risorse economiche nazionali saranno ancora di più preziose ed appetibili. Dobbiamo evitare il solito assalto alla diligenza e per riuscirci occorre scommettere su una nuova classe dirigente, politica e burocratica. Questo movimento non ha candidati calati dall'alto ed è il prodotto della convergenza politica fra Lista Scopelliti, il Grande Sud di Gianfranco Micciché, l'Mpa di Raffaele Lombardo e il movimento pugliese di Adriana Poli Bortone. Abbiamo un programma chiaro che punta soprattutto a ribadire l'asse di sviluppo verso il Mediterraneo, il rinnovamento delle classi dirigenti, le infrastrutture materiali e immateriali, la promozione della cultura che rappresenta non solo sviluppo economico e democratico ma costituisce l'argine alla mala pianta della criminalità organizzata che è il problema dei problemi. Il Sud non è né un'espressione geografica né una palla al piede del Paese, ma può essere un grande progetto politico per la nostra e le future generazioni". Per Saccomanno, "Grande Sud" è un movimento che difenderà il Meridione, il suo territorio, le sue potenzialità. Siamo la vera novità di queste elezioni. Una novità che punterà soprattutto sulla meritocrazia". "Non pensavo saremmo stati così tanti stamattina - ha affermato Giovanni Bilardi - ciò ci inorgoglisce. Il nostro slogan è "vota per te". Calza a pennello perché siamo al cento per cento calabresi". Per Alberto Sarra, "serve un'inversione di tendenza, partendo dall'approccio culturale. La premessa di 'Grande Sud' è dare un futuro alle giovani generazioni e lo faremo dando fiato a tutto il nostro impegno".

    "Quando saremo al governo del Paese valorizzeremo il porto di Gioia Tauro. Una risorsa chiave per la Calabria e tutto il Paese". Lo ha sottolineato Rosy Bindi, presidente dell'Assemblea nazionale del Pd e capolista alla Camera in Calabria, riferisce un comunicato, al termine dell'incontro, oggi pomeriggio a Gioia Tauro, con il Presidente dell'Autorità portuale, Giovanni Grimaldi. "Il porto - ha aggiunto - è rinato grazie all'impegno del Governo Prodi ed ora è necessario rilanciare il suo ruolo e le sue potenzialità, ancora non del tutto sfruttate, investendo nella realizzazione delle infrastrutture logistiche, ferroviarie e autostradali".

    C'é un'altra Calabria, è "fimmina" ed è la Calabria che è stata presentata dalla parlamentare del Pd Doris Lo Moro che ha aperto la sua campagna elettorale per il Senato declinando una Calabria al femminile che è diversa da quella "rappresentata in questi anni dalla cronaca e che è impresentabile. Questo anche se - aggiunge - questa è una Calabria con la quale dobbiamo fare i conti anche se i conti con lei li deve fare soprattutto quella politica che vive di autoreferenzialità. Chi vuole fare veramente l'antimafia deve praticarla ogni giorno, in ogni azione che compie. Non basta solo proclamarla". Quello di stasera è stato un momento "non per fare una sintesi di ciò che ha fatto il Pd per le politiche femminili come, ad esempio, la normativa che imporrà alle prossime comunali l'alternanza di genere o le quote rosa nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa", ma un momento per "far vivere collettivamente i propri problemi e sapere da che parte stare, rafforzando la battaglia collettiva, creando quella rete delle donne che è importante per la Calabria. La mia scommessa, infatti - ha sostenuto Doris Lo Moro - è che riusciamo a vivere la campagna elettorale riuscendo a trasformare un io in un noi. Le donne sono meno propense alla corruzione e la stessa Fallara ha dimostrato quanto le donne siano poco propense alla corruzione. Anche se non conosceremo mai la verità, sappiamo che la sua fragilità è stata tale che quando ha capito ciò che stava accadendo ha deciso di andar via. Il mondo femminile calabrese, poi, si sta muovendo ed anche le donne testimoni di giustizia hanno regalato alla Calabria tanto, dimostrando che si può rompere l'omertà ed il vincolo familistico, vincendo, per l'amore per i propri figli, questo retaggio. Impediamo alla cattiva politica di continuare a mentire ed in questo le donne sanno fare la differenza perché dire la verità è molto femminile".

    "Il territorio di Crotone non ha bisogno di sterili discussioni. Non è momento di dichiarazioni e non è momento di polemiche". Lo afferma Antonella Stasi, candidata al Senato con il Pdl. "La manifestazione organizzata martedì all'hotel Casarossa - prosegue - ha rappresentato un grande esercizio di democrazia. Erano presenti i movimenti ed i rappresentanti politici di un centrodestra che si riconosce in modo chiaro e forte nella leadership regionale guidata da Peppe Scopelliti. Delle oltre 400 presenze la maggior parte erano iscritti al Pdl. Ma la cosa più straordinaria era la presenza anche di diversi candidati crotonesi nelle liste Grande Sud, Pdl e Fratelli d'Italia, anche concorrenti tra di loro, ma tutti appartenenti alla stessa coalizione politica e che insieme potranno concorrere alla vittoria. La mia partecipazione ha confermato, assieme agli altri, una unità di intenti e, al di là della tessera di partito, ha significato ritrovarsi tra coloro che credono in una politica concreta, da farsi tra la gente, e che é al servizio per dare risposte concrete al territorio, senza fini autoreferenziali di sorta e al di là del mio ruolo in Giunta Regionale. Ciò che l'elettore oggi si aspetta e vuol sentire non è dove o chi voterà la vice presidente, ma piuttosto perché votare una o l'altra lista, in virtù dei programmi, della storia, del lavoro svolto, della coerenza, e del sentimento. Bene le liste pulite, è un grande segnale arrivato da Roma, ma oggi più che mai bisogna far rinascere un centro destra forte nella Provincia di Crotone, che ha ancora i numeri per vincere, così come ha dimostrato dal 2009 ad oggi, ed un Pdl che ha ancora chance per acquisire anche a Crotone la guida della politica di centro destra. Ma tutto questo potrà avvenire solo e soltanto perché gli elettori lo sceglieranno e lo decideranno, senza alcuna interferenza".

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