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    Elezioni politiche, dichiarazioni e commenti

     

     

    Elezioni politiche, dichiarazioni e commenti

    30 gen 13

    "L'inaugurazione della Fieragricola di Lamezia Terme, giunta alla 42esima edizione, rappresenta un evento importante". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico. "Una manifestazione - ha aggiunto - da considerare un punto di riferimento, non solo per l'economia agricola regionale, ma anche per altre realtà territoriali del meridione che, storicamente, sono presenti. La Fiera di Lamezia, per la quale é stato importante ottenere il riconoscimento giuridico, può rappresentare, per la sua centralità, ma non soltanto per questo, un volano di sviluppo capace di proiettare il comprensorio lametino e tutta la Calabria al centro del Mediterraneo. Credo che una regione come la nostra, che ha bisogno di modernizzarsi e di competere con altre realtà agricole, debba organizzarsi sempre meglio, per essere all'altezza delle nuove sfide che provengono dai Paesi del Mediterraneo. Occorre puntare su nuovi modelli di economia, promuovere l'innovazione tecnologica e lavorare in rete, con altre realtà, per adeguare il know-how con i mutati e repentini cambiamenti della società". "Il settore agricolo, nonostante il difficile momento economico generale - ha detto ancora Talarico - è forse quello che, insieme al turismo, merita maggiore attenzione e opportunità di sviluppo. E' il settore dove le imprese hanno voglia di reagire alla crisi, di recuperare le tradizioni antiche, traducendole nella modernità tecnologica e, soprattutto, hanno voglia di credere nel futuro. Occorre che imprenditori e istituzioni abbiano lo stesso passo e tutti insieme diano le risposte che sono necessarie per chi opera nel settore. Lavorare insieme, significa contribuire a costruire un percorso comune per il futuro della nostra agricoltura. Anche la Fiera di Lamezia, con l'esperienza che deriva ormai da una manifestazione a lungo collaudata, può proporsi di allargare gli orizzonti, non solo con presenze sempre maggiori di operatori qualificati, ma anche candidandosi a diventare luogo di incontro di espositori e di professionisti qualificati del settore. Occorre avere chiara l'idea che lo sviluppo dell'agricoltura, in Calabria, può coinvolgere e stimolare le potenzialità di tanti altri settori". "La configurazione geografica della Calabria - ha concluso - é unica e favorisce l'asse mare-monti, aumentando enormemente la possibilità di incontro tra due culture antiche della nostra regione, quella del lavoro nei campi e quella dell'accoglienza che, oggi, significa turismo e capacità ricettiva. Un nuovo modello di sviluppo economico ha bisogno essenzialmente dell'agricoltura. Agricoltura che diventa industria, capacità di coniugare tecnologia e sapienza e saperi antichi, per un settore sul quale investire per il futuro può rappresentare un'opportunità. Quel futuro che oggi tanto spaventa possiamo trovarlo se ci impegniamo a recuperare quella cultura della terra che non è scomparsa, ma che circostanze tristi, e che hanno segnato intere generazioni, come quella della grande emigrazione, hanno indebolito e resa arida. Con un mondo più verde e sostenibile e rinsaldando i legami tra natura e uomo, tra la vita e il lavoro, la Calabria può diventare protagonista uscendo dalla sua secolare condizione di sottosviluppo".

    "Credo che la Calabria abbia grande bisogno di una nuova classe dirigente e credo che i calabresi si stiano misurando con questa nuova offerta". Lo ha detto il ministro Andrea Riccardi rispondendo a Lamezia Terme ad una domanda sui sondaggi effettuati da Sky secondo cui la Lista Monti al Senato in Calabria raggiungerebbe una percentuale del 17,1%. "La Calabria è una regione - ha aggiunto Riccardi - che non é stata mai rappresentata sul piano politico nazionale come avrebbe dovuto"
    "Scelta civica non si candida per fare da stampella al Pd o al Pdl, non abbiamo la vocazione degli sgabellini". Lo ha detto Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione internazionale e l'integrazione, intervenuto oggi, a Crotone, ad una manifestazione elettorale in favore di Carolina Girasole, sindaco di Isola Capo Rizzuto, seconda nella lista alla Camera 'Scelta civica con Monti per l'Italia'. "La nostra vocazione - ha spiegato Riccardi - è maggioritaria, ci candidiamo per chiedere il consenso dei cittadini e, dall'alto di quel consenso, ci candidiamo a guidare l'Italia. E' un'occasione storica. Per far tornare a far crescere il Paese occorre una guida politica per una legislatura di riforme". Il ministro Riccardi ha parlato a una platea costituita da cittadini, candidati alle prossime elezioni della Lista "Scelta civica con Monti per l'Italia". Presente nel pubblico anche l'arcivescovo di Crotone Santa Severina, monsignor Domenico Graziani.
    "'Scelta civica per Monti' si rivolge ai tanti elettori stanchi delle vecchie logiche della politica ed a quanti chiedono un nuovo rapporto con la politica". Lo ha detto il ministro Andrea Riccardi nel corso di una manifestazione elettorale a Cosenza. "Capiamo le ragioni dell'astensionismo - ha aggiunto - ma chiediamo di guardare oltre perché bisogna creare una nuova politica. 'Scelta civica' si presenta con il desiderio di portare avanti un nuovo progetto politico e non ci presentiamo per appoggiare altri". "Il centro, che in Calabria è col Pdl - ha detto ancora Riccardi - è in una nuova fase storica, quella del superamento dell'immobilità. Il centro oggi sta diventando riformista. E' questa è la proposta di Monti, che potrebbe essere vincente in Calabria dove c'é bisogno di riforme non di assistenzialismo. Ci vuole una politica moderata nei linguaggi, ma incisiva. Non siamo né il partito delle tasse, né il partito dei banchieri. Le tasse che il Governo Monti ha dovuto imporre sono state la conseguenza dei buchi che abbiamo trovato e della situazione drammatica che abbiamo trovato e sono dovute alla necessità di onorare gli impegni con l'Europa che altri governi avevano preso come il pareggio di bilancio. Qualunque Governo avrebbe dovuto imporre tasse, forse anche più di quanto abbiamo fatto noi".

    "E' a rischio un sito archeologico di primaria importanza non solo per la Calabria, un patrimonio inestimabile del Sud e dell'Italia intera". Lo afferma in una nota la candidata alla Camera in Calabria di Rivoluzione Civile, Gabriella Stramaccioni, circa i danni subiti dal parco archeologico di Sibari. "Chiediamo, come hanno fatto archeologi e docenti - aggiunge - che si stanzino subito i fondi e i mezzi straordinari necessari per il recupero e la messa in sicurezza di Sibari. Scommettere sulla bellezza dei siti come Sibari dove ci sono le radici, le identità di un territorio e di una popolazione non é un vezzo ma è la chiave per costruire uno sviluppo diverso e sostenibile. Per una politica che sappia immaginare un futuro oltre la crisi sono necessari meno grandi opere pubbliche inutili, più recupero e valorizzazione dei siti come Sibari"

    "Le responsabilità della vicenda Monte dei Paschi di Siena sono larghe, diffuse e lontane nel tempo. E' vero che il governatore di Banca d'Italia dice che l'ufficio di vigilanza non è un ufficio di polizia, ma é anche vero che con Baffi, Ciampi o Menichella cose di questo genere non sarebbero mai avvenute". Lo ha detto a Reggio Calabria il segretario del Pri, Francesco Nucara. "Quello che è accaduto al Monte dei Paschi - ha aggiunto Nucara - è una cosa gravissima. Quando la magistratura concluderà le sue indagini forse scopriremo che la tangente Enimont, definita la madre di tutte le tangenti, non era poi così grande. Mi auguro, in particolare, che la magistratura possa fare capire perché la Banca Antonveneta, comprata dagli spagnoli per sei miliardi di euro, sia stata poi pagata dieci miliardi dal Monte dei Paschi di Siena".
    "Non voterei la lista del Pdl in Calabria. Si dice che c'é un problema Scilipoti. Era con me in Commissione ambiente. Per me è un buon deputato". Lo ha detto a Reggio Calabria il segretario del Pri, Francesco Nucara. "Verdini - ha aggiunto - lo voleva candidare in Abruzzo, ma davanti alle resistenze del Presidente di quella Regione, Chiodi, lo inserì in Calabria, una regione che è diventata una specie di discarica della politica italiana. Il vero dramma è stato l'inserimento del sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena, dopo Scilipoti. Non potrà mai essere eletto, e la sua candidatura significa considerare già perso il ricorso sullo scioglimento del Consiglio Comunale, perché da deputato non potrebbe tornare a fare il Sindaco. Scioglimento che in Parlamento definii una 'decisione infame', davanti al generale silenzio dell'intera deputazione calabrese. Ecco perché dico che Scopelliti, nella sua qualità di coordinatore calabrese del partito, deve dirigere i parlamentari del Pdl". "Martedì prossimo - ha proseguito Nucara - a Roma ci sarà una Direzione nazionale del partito nella quale decideremo come collocarci politicamente. Non col Pd, comunque, perché il discorso di Scilipoti vale anche dall'altra parte, dove, vada per la Bindi, ma non posso accettare che dalla Sicilia venga inserito un certo Argento. Valuteremo se votare per la lista Monti, che in un mio editoriale tempo fa ho definito un repubblicano senza tessera che non sa di essere repubblicano. Noi paghiamo la debolezza del Pdl calabrese. Ce ne dispiace, perché abbiamo sempre sostenuto Scopelliti, fin dalla sua prima candidatura. In politica c'é un motto a me caro: si fa quel che si dice e si dice quel che si fa. In Calabria la politica dice quello che vorrebbe fare e non fa".

    "Il ministro Balduzzi ha illuso e disilluso milioni di famiglie italiane presentando solo a dicembre, e cioé quando comunque si sapeva che la legislatura sarebbe finita e si sarebbe votato al massimo entro tre mesi, il decreto sulle patologie rare, violando ancora una volta le indicazioni europee e non portando a casa nessun risultato". Lo afferma il senatore Antonio Gentile, capolista in Calabria per il Pdl al Senato. "Balduzzi avrebbe dovuto far recepire all'esecutivo l'atto di indirizzo europeo che prevede - aggiunge - il riconoscimento di una patologia rara attraverso gli studi qualificati e gli esperimenti di un solo, ma qualificato, centro clinico universitario. Doveva farlo, inserendo poi nei Lea le patologie altamente invalidanti e le esenzioni di reddito, per le altre patologie, unicamente per i nuclei non abbienti. Il ministro ha voluto, invece, seguire ostinatamente una linea di burocrazia senza senso, sapendo che questa disarticolata via avrebbe conosciuto il muro della fine legislatura". Gentile ricorda "la battaglia per Pandas, malattia rara solo perché praticamente sconosciuta, che interessa invece migliaia di bambini e adolescenti e sulla quale faremo una battaglia senza soste, anche in regioni apparentemente efficienti e 'rosse' che dimostrano insensibilità rispetto alle esigenze dei pazienti. Balduzzi sta in silenzio da mesi e porta in dotazione a Monti anche questo fallimento oggettivo".

    Si è tenuta a Serra Pedace una manifestazione elettorale sul tema: "L'Italia giusta. Il contributo politico delle donne". Alla manifestazione è intervenuta Enza Bruno Bossio, candidata alla Camera al terzo posto della lista del Pd in virtù del risultato ottenuto alle primarie in cui è risultata essere la più votata in Calabria con oltre 10mila preferenze. "Io credo - ha detto Bruno Bossio - che il Pd sia riuscito a fare con la sue primarie e con l'introduzione della doppia preferenza di genere, nonostante la vergogna del porcellum, una operazione politica straordinaria superando la logica delle quote rosa, verso la quale sono sempre stata contraria. Oggi, infatti, il Pd ha candidato il 50% di donne e almeno il 40% saranno quelle elette: un risultato che non era affatto scontato. Ma soprattutto andranno in parlamento donne che sono il frutto di una competizione reale; anzi è stata proprio questa competizione virtuosa tra donne e uomini a generare una sostanziale parità di genere. Con le quote rosa, invece, ci siamo trovate spesso di fronte ad autoreferenzialità o, peggio, a donne scelte dagli uomini. Accrescere la presenza delle donne significa contribuire al miglioramento della qualità della politica, delle istituzioni, dell'economia e della società in generale". "Anche in Calabria - ha aggiunto - dobbiamo condurre una battaglia per cambiare la legge elettorale regionale ed introdurre la doppia preferenza di genere, per come propone il gruppo del Pd al Consiglio Regionale. Il Pd, con le sue primarie, ha iniziato un percorso, è riuscito a fare avanzare una parità di genere vera e concretamente rappresentativa di sensibilità, culture e, non ultimi, di territori diversi. Bisogna dargliene atto e sono sicura che il 24 ed il 25 febbraio gli elettori sapranno premiarlo anche per questo"

    "L'allarme lanciato dalla Cgil sulla spesa sociale mette a nudo una situazione oramai insostenibile soprattutto in regioni, come la Calabria e altre regioni meridionali, in cui i servizi sociali e socio-sanitari sono assai carenti e richiederebbero investimenti e non tagli". Lo afferma in una nota la candidata al Senato nella lista Pd in Calabria, Doris Lo Moro. "Nella logica dei tagli lineari - aggiunge - che è prevalsa nel governo di centrodestra non si è operata alcuna distinzione tra i vari settori della spesa pubblica e all'interno delle voci di spesa non si è operata alcuna differenza tra le spese per investimenti, che comportano un ritorno in termini occupazionali e di qualità della vita, e le spese riducibili, dietro cui spesso si nascondono ruberie e sprechi. Il prezzo maggiore lo stanno pagando le fasce più deboli e le famiglie. Il totale delle risorse del Fondo nazionale politiche sociali destinate alla Regione Calabria tra 2003 e 2011 è diminuito dell'82%, come dire che è stato quasi annullato. La prospettiva di uno smantellamento graduale delle conquiste sociali, partendo dall'idea che il nostro Welfare è un lusso e che mantenendo certe conquiste sociali si sia "vissuto al di sopra dei nostri mezzi", è inaccettabile. Tutto questo avviene in una situazione in cui la frattura nelle politiche sociali, in Calabria, assume i contorni di un baratro rispetto al resto dell'Italia e con i Comuni che garantiscono il 75% della spesa. Gli enti locali calabresi sono riusciti, pur nelle attuali difficoltà, a garantire una spesa corrente pro capite media sul sociale di 31 contro una media nazionale di 93". "Su questi temi - prosegue Lo Moro - il programma del Pd è chiaro e lineare rispetto ad una 'civilta' socialé che va difesa e rappresentata soprattutto in Calabria. Ciò può avvenire solo se si abbandona la prospettiva statica che si accontenta di alleggerire le difficoltà contingenti, per adottare una prospettiva in termini di 'traiettoria di vita'".

    "Un intervento qualunquista e preordinato". Così il Sindaco di Zagarise, Pietro Raimondo, candidato capolista al Senato con la Lista "Lavoro e Libertà" di Tremonti, bolla l'intervento di alcuni esponenti dell'opposizione in consiglio comunale che si ritengono offesi dalla candidatura del primo cittadino con un simbolo 'ospitato' dalla Lega Nord. "Un vecchio modo di concepire la politica - ha detto - rifugiandosi dietro luoghi comuni e preconcetti. Che non sia una candidatura 'comoda' ne sono convinto; del resto sarebbe stato molto facile trovare una sistemazione nelle solite liste. Ho risposto alla chiamata del professore Giulio Tremonti perché in questo momento c'é bisogno di un progetto economico credibile e lui ce l'ha. I professionisti del trasformismo sono ben altri. Nei pochi mesi di Margherita non avevo neppure la tessera ed al loro passaggio nel Pd ho fatto la mia scelta precisa. Dieci anni di Pdl confermano una coerenza di fondo e sono in molti a poter testimoniare che da anni nutro apprezzamento e convinzione per la personalità e le proposte portate avanti da Giulio Tremonti. La Lega? A noi del Sud serve da sveglia alla Lista 'Lavoro e Liberta'' sta servendo per facilitare le tappe della campagna elettorale".

    "Ai dubbi dell'onorevole Nucara, sono lieto di rispondere. Sono un 'certo' Angelo Argento ed ho una storia personale di coerenza con i valori della democrazia e della Repubblica interpretata al meglio dal centrosinistra e dal Pd". Lo afferma in una nota il candidato al Senato del Pd, Angelo Argento, replicando al segretario nazionale del Pri, Francesco Nucara. "Stessa cosa - ha aggiunto - non si può dire di Nucara né del suo sodale, candidato del Pdl, Domenico Scilipoti da lui definito come un 'buon deputato'. Entrambi hanno barattato i propri valori politici di riferimento passando da sinistra a destra non certo per scelte ideali. Mi fa specie che Nucara non trovi altra motivazione plausibile, se non quella della mia candidatura nella lista del Pd al Senato in Calabria, come giustificazione per non sostenere il Partito Democratico". "D'altronde - ha concluso Argento - non mi scalfisce il giudizio di un politico che considera 'infame' la decisione di scioglimento per mafia del Comune di Reggio Calabria, quando queste decisioni sono il segno responsabile dell'intervento e della presenza dello Stato sul territorio, che andrebbero invece sostenute e difese".

    "Hanno ragione Maria Falcone e Ilda Boccassini. Non se ne può più di questo uso elettoralistico di Falcone e Borsellino da parte di Ingroia". Lo dichiara in una nota Pino Arlacchi, parlamentare europeo e studioso di mafia. "Ho collaborato per 12 anni - aggiunge - con Giovanni Falcone, dal 1980 alla sua morte. Sono entrato in politica e in Parlamento due anni dopo Capaci. Sono andato all'Onu e sono poi rientrato quattro anni fa nella vita pubblica. Ho fatto perciò varie campagne elettorali, ma non ho mai usato la mia amicizia con Giovanni (e anche con Paolo Borsellino) per prendere voti. E' sempre stata una questione di stile, di pudore etico-politico e di rispetto per due figure che appartengono a tutti". "Ilda Boccassini - dice ancora Arlacchi - è giustamente irritata perché fa specie vedere un mediocre pubblico ministero, che non ha concluso nulla di eccezionale sul piano professionale e che è scappato dalla magistratura per sfuggire dal crollo dell'inchiesta di panna montata che ha costruito, proclamarsi vittima, come Giovanni Falcone, dell'invidia dei colleghi e dell'ira dei potenti. Tutti quelli che come me hanno conosciuto Falcone e Borsellino, godendo della loro amicizia e della loro stima, hanno imparato a riconoscere chi è pronto a morire per sete di giustizia e chi è pronto a farlo per la propria carriera"

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