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    Elezioni Comunali Catanzaro, si vota in 8 sezioni, ultime dichiarazioni

     

     

    Elezioni Comunali Catanzaro, si vota in 8 sezioni, ultime dichiarazioni

    18 gen 13 Catanzaro, dopo soli 8 mesi, torna al voto, domenica e lunedì prossimi, per eleggere il proprio sindaco, anche se in sole otto sezioni. E' l'effetto prodotto dalla sentenza del Tar che, accogliendo il ricorso del candidato sindaco del centrosinistra Salvatore Scalzo e della sua coalizione, ha annullato per irregolarità i risultati ottenuti nelle otto sezioni nel maggio scorso, provocando la decadenza del sindaco Sergio Abramo, del centrodestra. Adesso i 6.183 aventi diritti al voto hanno la possibilità di confermare il risultato delle consultazioni di maggio, con l'elezione diretta di Abramo, che ha superato il 50% dei consensi per soli 130 voti, o ribaltare il risultato mandandolo al ballottaggio con Scalzo. In quest'ultimo caso, tornerà a votare, il 3 e 4 marzo, tutta la città. I candidati sindaco di Catanzaro sono cinque. Oltre ad Abramo e Scalzo, ci sono Pino Celi, candidato dell'area di centro nella quale è confluita anche l'Udc, Antonio Carpino (Partito comunista dei lavoratori) ed Elio Mauro, ex assessore comunale nella seconda amministrazione Abramo, sostenuto da una lista che porta il suo nome. Il voto parziale, tuttavia, riduce la contesa ai rappresentanti dei due principali schieramenti. Abramo punta a confermare la sua elezione, mentre Scalzo tenta di rimontare quei 130 voti per avere la possibilità di giocarsi l'elezione al ballottaggio. Per evitare il ripetersi di contestazioni, il presidente della Corte d'appello di Catanzaro, Gianfranco Migliaccio, ha nominato dei giudici quali presidenti degli otto seggi. I risultati delle nuove elezioni confluiranno in quelli già ottenuti nelle altre sezioni. Quindi ci sarà un nuovo conteggio dei voti complessivi che porterà alla proclamazione dei consiglieri e, in caso di superamento del quorum, alla proclamazione del sindaco. Altrimenti si andrà al ballottaggio.

    Ultime dichiarazioni

    "Il 'grande bugiardo' della politica catanzarese non si smentisce. Ne ha collezionate altre due delle 'sue' per tentare di contrastare una verità schiacciante, documentata, che condanna il suo partito e la sua coalizione al disprezzo eterno dei cittadini: avere aperto le porte della discarica di Alli ai 'compagni' della città e della Provincia di Cosenza che in soli otto mesi l'hanno seppellita con oltre 66mila tonnellate di rifiuti". E' quanto si afferma in una nota del Comitato elettorale di Sergio Abramo. "Ecco la dimostrazione, documenti alla mano - prosegue la nota - delle nuove due 'grandi bugie' di Scalzo. La prima riguarda la percentuale di raccolta differenziata raggiunta dal Comune di Catanzaro nel 2009, l'anno famigerato in cui la giunta Olivo ha spalancato le porte di Alli ai rifiuti di Cosenza. Ebbene, Scalzo ha affermato in conferenza stampa che questa percentuale era addirittura del 30%. Controllando i Mud (modello unico di dichiarazione ambientale) che il Comune di Catanzaro è obbligato per legge a trasmettere al Ministero dell'Ambiente e alla Camera di commercio si evince che nel 2009 la percentuale di differenziata era del 14,5%, vale a dire la metà di quello che sostiene Scalzo. Tale percentuale è diminuita drasticamente l'anno successivo al 10,5%. Il 'picco' della raccolta differenziata si è avuto invece nel 2005, gestione Abramo, con il 14,55%. Tutti dati facilmente consultabili al Ministero dell'ambiente, alla Camera di Commercio e al Comune di Catanzaro". "La seconda bugia - prosegue il comunicato - riguarda la ripresa del servizio di raccolta differenziata. Scalzo dice che farà ripartire il servizio un mese dopo la sua improbabile elezione. Bella forza. Dal 1 marzo ripartirà la raccolta differenziata in base al bando europeo varato dalla giunta Abramo, consultabile sul sito ufficiale del Comune, e che è in corso di espletamento (tra qualche giorno, esattamente il 6 febbraio, sarà aggiudicato il servizio). Senza contare che nei mesi scorsi, gli esperti del Conai sono venuti a Catanzaro per avviare un grande progetto di raccolta differenziata innovativa da fare partire nel 2014. Abramo ha già affrontato e risolto il problema della ripresa della differenziata, programmando il futuro che ruoterà attraverso la gestione autonoma dell'impianto di Alli. Dove non arriveranno più i rifiuti di Cosenza e Crotone".

    "Il mancato finanziamento del 'Piano delle citta'' testimonia il fallimento del centrodestra". A sostenerlo, in una nota, è il Comitato Salvatore Scalzo Sindaco. "Non basterebbe un giornale intero - prosegue la nota - per descrivere le disfatte di Abramo e del centrodestra che, negli ultimi 15 anni hanno messo in ginocchio la città di Catanzaro, camuffando i loro fallimenti con operette di facciata e spettacoli musicali. Oggi Catanzaro vive una crisi profonda che va dai rifiuti, all'urbanizzazione primaria, ai trasporti, alla sanità, alla crisi sociale, le cui responsabilità vanno certamente ricercate all'interno di quel centrodestra che ha governato 11 degli ultimi 15 anni. Ultima disfatta in ordine di tempo riguarda il Piano nazionale delle città, un concorso per il finanziamento ai migliori progetti presentati dalle varie città. L'ultima amministrazione di Catanzaro guidata proprio dall'ex sindaco Sergio Abramo, ha deciso di non partecipare, senza presentare nessun progetto e la vicina Lamezia Terme, ha ottenuto il finanziamento dal valore di ben 52 milioni di euro. Il Sole 24 Ore ha pubblicato la lista dei 28 Comuni con i relativi progetti finanziati dal Governo nell'ambito del Piano città. Davvero un peccato in un periodo di grossa crisi dove il Comune di Catanzaro, per dimostrare il rientro nel patto di stabilità a solo scopo elettorale e a scapito dei cittadini, ha alzato le tasse dell'acqua, della spazzatura, ha applicato le aliquote più alte sull'Imu e contestualmente non ha presentato un progetto che avrebbe potuto portare all'amministrazione importanti risorse finanziarie. Catanzaro vuole una classe dirigente nuova, che sappia guardare al futuro con programmazione, progettazione e lungimiranza. Questo centrodestra ha dimostrato di essere una gran minestra riscaldata guidata dal duo Abramo-Tallini che davvero poco hanno fatto per la città, svendendola a Scopelliti. Se oggi Catanzaro si vede svilita nel suo ruolo di Capoluogo di Regione le colpe risiedono certamente in questa classe dirigente che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, ha fallito in tutto". "La città di Catanzaro - conclude il Comitato Salvatore Scalzo Sindaco - ha la più grande opportunità di sempre, dando fiducia domenica 20 e lunedì 21 a Salvatore Scalzo, che in questo anno e mezzo di opposizione ha sempre contrastato l'attività politica di un centrodestra che non guardava agli interessi della città. Come la denuncia che Scalzo stesso fece ad inizio ottobre proprio in merito al Piano delle Città. Se i cittadini vogliono una città davvero Capoluogo, una città in linea con le più importanti realtà italiane, una città europea, giovane che guarderà al merito, non devono avere dubbi: Salvatore Scalzo è l'investimento certo".

    "Siamo riusciti in soli cinque mesi a compiere un vero miracolo rientrando nel Patto di stabilità e sbloccando tutti i finanziamenti per diversi milioni di euro che avevamo rischiato di perdere. Ora abbiamo a disposizione le risorse sufficienti per rimettere in moto l'economia della nostra città ed è necessario ritornare alla guida dell'amministrazione comunale per portare avanti tutto ciò che è stato programmato negli scorsi mesi". Con queste parole, è scritto in una nota, il candidato a sindaco del centrodestra, Sergio Abramo, "ha voluto lanciare un messaggio ben preciso ad un nutrito gruppo di cittadini e sostenitori in occasione di due distinti incontri tenuti a Siano". Il dibattito ha rappresentato l'occasione per riepilogare il lungo elenco di progetti ripresi in mano dopo anni di fermo amministrativo: "Il rientro nel Patto di stabilità ci ha consentito di recuperare la capacità di spesa, evitando pesanti penalità e salvaguardando i posti di lavoro nelle società partecipate. Siamo riusciti in tempi brevissimi - ha detto Abramo - a non perdere nemmeno un centesimo dei finanziamenti regionali che rischiavano di finire nel dimenticatoio e che saranno destinati alla realizzazione, tra gli altri progetti previsti, del nuovo sistema di depurazione, di una grande struttura a torre per i parcheggi al centro della rotatoria del Musofalo, della metropolitana di superficie, senza dimenticare il contratto di quartiere per la zona sud della città e l'impegno relativo all'edilizia scolastica e alle mense che ripartiranno a breve. Solo tagliando gli sprechi si potrà tornare a fornire più servizi ai cittadini e al minor costo". Abramo ha, poi, illustrato la soluzione definitiva per porre fine all'emergenza rifiuti in città: "Il centrosinistra nel 2009 ha aperto le porte di Alli alle province di Cosenza, Crotone e Vibo Valentia - ha detto - e l'impianto è stato seppellito da più di 66mila tonnellate di rifiuti. Chiederò al più presto alla Regione l'immediato affidamento della discarica di Alli che provvederemo a gestire direttamente riportando, al contempo, la raccolta differenziata alle percentuali nazionali". Abramo ha, infine, chiarito ancora una volta di aver preso le distanze dalla politica: "La mia unica priorità è quella di difendere la mia città al di là delle coalizioni - ha detto - e di ripulire l'immagine della città sporcata dalle accuse di 'brogli' quando invece, come ha evidenziato la stessa sentenza del Tar, si è trattato di meri errori di trascrizione dovuti alla superficialità e alla negligenza degli addetti preposti ai seggi elettorali. Credo che i nostri elettori abbiano compreso quale sia stata la verità dei fatti e saranno pronti a confermare la propria fiducia ad una squadra che ha già dimostrato di saper lavorare per il bene di Catanzaro".

    "Il 20 e 21 gennaio saranno due giorni decisivi in cui tutti noi saremo chiamati ad una scelta importante. Possiamo e dobbiamo guidare il cambiamento. Mai come oggi la città di Catanzaro ha la possibilità di voltare pagina, di guardare avanti, di dare ai propri figli una occasione unica". E' l'incipit dell'appello che il candidato sindaco del centrosinistra a sindaco di Catanzaro, Salvatore Scalzo, rivolge agli elettori. "Il percorso che ho intrapreso da due anni, insieme a migliaia di voi - prosegue Scalzo - è rivolto ad eliminare questa politica del malaffare, del broglio, del clientelismo, della menzogna e dell'inefficienza che tutela solo se stessa ed i propri interessi, sostenendo i privilegi di un manipolo di soliti noti a dispetto del futuro di questa città e dei suoi cittadini. La città è rimasta troppo tempo paralizzata nei servizi, nelle opportunità, nel lavoro, nella speranza. Il mio avversario è espressione di quel sistema vecchio che ha relegato Catanzaro ai margini dell'intera regione e del Mezzogiorno. Quel sistema che ha consegnato la città in mano ad un governo regionale che ha offeso, sminuito e depotenziato il ruolo di Catanzaro in settori chiave come la sanità, i trasporti, gli investimenti e il lavoro. Quel sistema che ci lascia una città carente nei servizi essenziali, con le tasse ai massimi storici ma senza nessun servizio pubblico adeguato, con i rifiuti per strada, davanti le case, le scuole, le chiese, senza le mense scolastiche, senza un valido sistema di trasporti, senza una efficiente urbanizzazione primaria". "La sentenza del Tar dello scorso novembre - sostiene il candidato sindaco del centrosinistra - ha certificato episodi gravissimi e sconsiderati, ed al contempo ha riacceso una speranza nel catanzarese vero. Quella speranza che si chiama democrazia e libertà, cambiamento. Mi appello a tutti i cittadini catanzaresi, interessati alla propria città. Questa é un'occasione da non perdere per il presente e per il fututo della nostra comunità. Assieme dobbiamo mettere Catanzaro prima di tutto. Al centro della Calabria, al centro del Mezzogiorno. "Renderemo Catanzaro - sostiene ancora Scalzo - un capoluogo carico di orgoglio e dignità, con la forza di completare grandi investimenti, assicurare i servizi essenziali e l'efficienza che ci si aspetta dalla macchina comunale. Le regole saranno uguali per tutti e non a favore dei soliti noti, nel campo del lavoro, dell'urbanistica, delle attività produttive, stimolando giovani e meno giovani a farsi avanti e a dimostrare le proprie competenze invece che a scappare via, mortificati da una realtà che troppo spesso non funziona così come dovrebbe. Sarà il merito e l'interesse collettivo a guidare la nostra amministrazione. Vi chiedo di non perdere questa opportunità. Possiamo solo sperare in una politica nuova e in una città nuova, costruita sulle competenze, le idee, l'etica pubblica, le capacità, l'entusiasmo, l'innovazione, l'orgoglio, la pulizia, la trasparenza, l'identità catanzarese e calabrese. Con me stesso e con tutti voi prendo un impegno sincero: farò risorgere Catanzaro".

    "Ci sono 10 ottime ragioni per recarsi alle urne domenica e lunedì e votare Sergio Abramo, riportandolo alla guida del Comune dopo un'ingiusta sospensione di tre mesi che tanto danno ha prodotto alla città". E' quanto sostiene, in una nota, il comitato elettorale di Sergio Abramo in un appello agli elettori. "La prima ragione, e forse la più importante - è scritto nella nota - è quella di dare una risposta, civile e democratica, a coloro che hanno infangato la città per fini personali, facendola passare come la centrale del malaffare, con il solo scopo, peraltro non riuscito, di procurarsi una candidatura al Parlamento. La seconda ragione è quella di dimostrare a tutta l'Italia che Catanzaro è una città civile, colta, pacifica, tollerante, che ha sempre rifiutato e respinto la criminalità organizzata e che quindi non merita la valanga di fango che le ha rovesciato addosso la 'banda Scalzo'. La terza ragione è quella di fare riprendere speditamente l'attività amministrativa, paralizzata da una sentenza ingiusta, affidandola ad un sindaco bravo ed esperto che conosce a perfezione i meccanismi del Comune. La quarta ragione è quella di dare seguito all'azione di risanamento dei conti del Comune che, grazie ad Abramo, ha già visto centrare un grande risultato, come il rientro nel Patto di stabilità. La quinta ragione è quella di risolvere rapidamente l'emergenza-rifiuti, causata dalla negligenza della sinistra che nel 2009 ha consentito che Catanzaro diventasse la pattumiera della Calabria, permettendo alla città e alla Provincia di Cosenza di scaricare ad Alli 66 mila tonnellate di spazzatura. Dal primo marzo riprenderà la raccolta differenziata, mentre entro fine mese Abramo otterrà la concessione della discarica di Alli che Catanzaro controllerà autonomamente. Mai più rifiuti da Cosenza e da Crotone. La sesta ragione è quella di fare ripartire definitivamente la macchina dello sviluppo, attraverso il grande piano di opere pubbliche che Abramo ha già varato e fatto finanziare: porto di Casciolino, metropolitana, nuovo depuratore, polo fieristico, nuovo ospedale, stadio Ceravolo, parco ex Gaslini, lungomare di Giovino, etc. Opere che cambieranno il volto di Catanzaro e produrranno nuova occupazione. La settima ragione è quella di dare corpo al progetto di una Grande Catanzaro che, una volta completata la Cittadella regionale a Germaneto, dovrà darsi la dimensione di un vero Capoluogo. I pilastri di questo grande disegno sono il centro storico, il Polo del Corace, Catanzaro Lido. L'ottava ragione è quella di dotare Catanzaro, nell'arco di massimo un anno, di un sistema dei parcheggi e della sosta che garantisca almeno mille posti-auto. La nona ragione è quella di fare tornare Catanzaro Capitale della Cultura, come lo era stata dal 1997 al 2005 durante le prime giunte Abramo, quando il Politeama, l'Arena Magna Grecia, l'Auditorum, il centro di Fontana Vecchia, tutte strutture completate e aperte dallo stesso Abramo, pulsavano di iniziative. L'Università, l'Accademia di Belle Arti, le associazioni torneranno ad essere protagoniste di una nuova stagione". "La decima ragione - conclude la nota - è quella di dare finalmente la giusta e sacrosanta attenzione ai quartieri, alle periferie, che hanno diritto ad una vita migliore, attraverso politiche che ne migliorino l'organizzazione e garantiscano attività sociali e culturali".

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