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    Bersani a Catanzaro "Ci sarà un nuovo Governo che aiuterà la Calabria"

    15 gen 13 "Avremo un Governo nuovo nel Paese e il Governo nuovo darà la mano alla Calabria e a Catanzaro". Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, oggi a Catanzaro per un tour elettorale in vista delle elezioni comunali in otto sezioni dopo che i risultati del maggio scorso sono stati annullati dal Tar. Bersani ha iniziato la sua visita catanzarese nel quartiere Janò, colpito nel febbraio del 2010 da una frana. "C'é bisogno - ha aggiunto Bersani - di un Governo nazionale che affianchi le buone amministrazioni, sia a livello di città che a livello di regione. Sono qui per dire ai calabresi, ai catanzaresi: facciamo la strada assieme per un cambiamento. Ci sono tante cose da cambiare, una frana e una città abbandonate, i rifiuti, una regione sgovernata".

    Pranzo con famiglia a Catanzaro. Scilatelle al ragù e morzello: sono i due piatti tipici catanzaresi offerti, a pranzo, da una famiglia di Catanzaro a Pier Luigi Bersani, che ha concluso così il suo tour in alcuni quartieri del capoluogo calabrese, svoltosi sotto una pioggia intensa ed ininterrotta, in vista delle elezioni comunali in programma domenica e lunedì prossimi in otto sezioni dopo l'annullamento del voto del maggio scorso per irregolarità deciso dal Tar. Bersani, accompagnato dal candidato sindaco Salvatore Scalzo e dal commissario regionale del Pd calabrese, Alfredo D'Attorre, ha pranzato nel quartiere Giovino, a casa della famiglia Morreale, composta da Angelo, postino, da Giovanna, insegnante elementare, e dai loro figli Marta e Francesco, studenti universitari. A tavola anche alcuni familiari dei coniugi Morreale. Tra l'antipasto tipico calabrese, le scilatelle (un tipo di pasta lunga) ed il morzello (interiora di maiale al sugo servite in un tipico pane locale a forma circolare, la 'pitta'), Bersani ed i suoi commensali hanno parlato anche di temi politici nazionali, quali disoccupazione, giovani, lavoro. Sulla riforma delle pensioni, gli ospiti catanzaresi hanno fatto presente al segretario del Pd che l'età è stata innalzata troppo. Al che Bersani ha spiegato che si dovrebbe modificare con la flessibilità in entrata ed in uscita. La discussione è scivolata anche su temi meno impegnativi, come la lavorazione per ottenere la carne per il morzello, piatto che Bersani ha gradito molto. Al termine del pranzo, dopo il caffé, il segretario del Pd ha salutato affettuosamente il padrone di casa e tutti i commensali, che gli hanno anche donato un cesto con alcuni prodotti tipici calabresi. "E' veramente un dispiacere doversene andare", ha detto Bersani nel momento del commiato.

    Locride. "Non accetto di sentire dire che Bersani o il Pd sono disattenti alla Locride. Come si è visto noi abbiamo affiancato al massimo queste esperienze nuove amministrative, questa capacità di reazione". Così Pier Luigi Bersani è intervenuto, parlando con i giornalisti, in merito all'esclusione dalle liste del partito per le elezioni politiche di alcune donne sindaco impegnate in Calabria contro la 'ndrangheta e per questo oggetto anche di minacce ed intimidazioni, tra cui il primo cittadino di Monasterace (Reggio Calabria), Maria Carmela Lanzetta. Nella scelta dei candidati, ha spiegato Bersani, ''in generale abbiamo dato l'indicazione che era opportuno che gli amministratori, soprattutto quelli in posizioni delicate, mantenessero il fronte. Possiamo e dobbiamo nel futuro fare di queste esperienze amministrative un elemento di presidio importante di politiche locali e nazionali, perché questo Paese non si governa solo da Roma. Ribadisco quindi, assolutamente, la mia acutissima attenzione".

    Accordo PDL-Lega. "Credo francamente che questo accordo tra Berlusconi e la Lega abbia creato all'Italia un danno di proporzione cosmica". Lo ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, approfittando "di essere al sud per la prima volta dopo l'accordo"
    "L'accordo tra il Pdl e la Lega ha provocato nel sangue del Paese, che è uno solo, un elemento di divisione, di lacerazione e di incomprensione". Lo ha detto a Catanzaro Pier Luigi Bersani. "In dieci anni questo accordo - ha aggiunto - ha umiliato il sud e danneggiato il nord. Da Catanzaro voglio dire che l'Italia é un Paese solo. Mi aspetto che dal sud ci sia una reazione al ritorno di questo accordo, che vedo come un pericolo".

    Nessun patto di desistenza. "Non facciamo nessun patto, ma voglio dire una cosa che va nelle diverse direzioni. Oltre alla politica, c'é la matematica della legge elettorale. Chi non sostiene il Pd, in particolare al Senato e in alcune regioni, fa un regalo a Berlusconi". Lo ha detto Pier Luigi Bersani. "Tradotto in politica - ha aggiunto Bersani - vuol dire che il Pd e i progressisti reggono la sfida alla destra di Berlusconi e della Lega. Questo è l'oggetto della campagna elettorale e bisogna che tutti facciano una riflessione. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, non davanti a Bersani, ma davanti al Paese. Non facciamo alcun accordo con posizioni politiche che non possono dar luogo a patti"

    Draghi e Tremonti? Fantasie. "Presidente del Consiglio Maroni, anzi no, chi è? Alfano e presidente della Repubblica Draghi. Questa è di Berlusconi? E lui cosa fa?". Così, sorridendo, Pier Luigi Bersani ha risposto ad una domanda dei giornalisti che gli riportavano le parole di Berlusconi su Draghi presidente della Repubblica. "E Tremonti - ha aggiunto - dove, al Mezzogiorno? Avanti ragazzi con la fantasia".

    Bene apertura a Monti. "Queste dichiarazioni hanno un tono positivo, ma quel che ho detto sul patto di desistenza vale anche per Monti". Così Bersani ha commentato l'apertura nei suoi confronti dimostrato da Monti. "Monti sottovaluta il centrodestra? Non mi permetto ma soprattutto in alcune situazioni non bisogna sottovalutarlo perché in diverse realtà é presente, usa leve demagogiche e ha potenti mezzi. Siamo in linea di combattimento positiva, ma tuttavia la battaglia è difficile e complicata".

    No trionfalismo su crisi. "Stupiscono certi trionfalismi, la situazione resta seria". Lo ha detto Pier Luigi Bersani commentando le dichiarazioni di Monti che "non c'é polvere sotto il tappeto". "Autorevoli quotidiani economici - ha detto Bersani - cominciano a esaminare la situazione e da questo si vede che anche noi siamo tecnici. Possiamo dire che ci siamo allontanati dal baratro ma non abbiamo cancellato i problemi e la situazione resta seria"

    Redditometro non risolutivo. Il redditometro non è uno strumento risolutivo per combattere l'evasione fiscale. E' il giudizio espresso da Pier Luigi Bersani secondo il quale "bisogna approfondire misure che riguardano la circolazione del contante, le banche dati dei movimenti della ricchezza che siano a disposizione dell'analisi del fisco e poi ci sono pratiche che chiamiamo elusione ma in realtà è evasione". "Se si affrontano di petto queste questioni - ha aggiunto il segretario del Pd - il redditometro può anche non essere una cosa disastrosa, ma non e risolutivo".

    Legalità. "Il tema sacrosanto della legalità e della moralità pubblica, che metto alla testa del programma, non può essere interpretato in una chiave di fazione perché è un grande tema di governo e di unità delle forze sane del Paese". Lo ha detto Pier Luigi Bersani rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se la lista di Ingroia non tenti di fare propri alcuni principi del Pd. "Abbiamo davanti - ha aggiunto - l'opportunità di portare il cambiamento nella dimensione del governo. Non credo sia la fase di posizioni che non riescano a concepire questa sfera di responsabilità e che cedano troppo a un radicalismo che finisce per essere solo verbale".

    PD ha bisogno di pareri. "Il Pd ha bisogno di pareri ma non di esaminatori perché siamo un grandissimo partito, uno dei più grandi partiti progressisti d'Europa e abbiamo cultura di governo". Così Pier Luigi Bersani ha risposto, da Catanzaro, a Mario Monti che chiedeva al Pd cosa può fare per aprire all'economia. "Conosciamo anche - ha aggiunto - qualche aspetto tecnico, come si è visto in alcuni casi come la riforma delle pensioni, che ci ha lasciato un problema che avevamo ben sottolineato. Quindi siamo un partito riformista di governo. Detto questo non siamo un partito fazioso, settario. Io ho detto: all'Italia serve che qualcuno abbia il 51% in Parlamento, ma chi ha il 51 deve ragionare come se avesse il 49% perché c'é bisogno di una ricostruzione di questo Paese fatta con la testa larga".

     

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