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    Coldiretti "Candidati assumano impegno per caso Rosarno"

     

     

    Coldiretti "Candidati assumano impegno per caso Rosarno"

    12 gen 13 "A tre anni di distanza, la 'rivolta di Rosarno' continua ad essere un caso nazionale irrisolto. L'intera vicenda non può essere ricordata a sprazzi, ma deve trovare una convincente soluzione anche in occasione delle prossime elezioni nazionali". E' quanto afferma in una nota il presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro, che chiede sulla vicenda "impegni chiari e convincenti dei candidati e leader in occasione delle prossime elezioni nazionali". "Ci piacerebbe che chi è candidato in Calabria e i leader nazionali che sicuramente verranno - prosegue Molinaro - prendessero impegni concreti su una questione che non solo interpella le coscienze ma, se risolta, può assicurare un futuro dignitoso per il bene di tutti. Tenere in uno stato di perenne emergenza sociale una parte importante del territorio calabrese non aiuta sicuramente lo sviluppo del territorio nonché un tema cruciale: la giustizia sociale deve andare di pari passo con la giustizia economica.E' il lavoro e l'attività di impresa che eticamente sensibile si dimostra impegnata in un patto per la crescita economica e sociale del territorio". Per il presidente di Coldiretti Calabria "l'agricoltura e l'agroalimentare, sono i polmoni economici con cui respira il territorio rosarnese, ma nelle varie prese di posizione e reportage, a nostro avviso, l'analisi che viene effettuata è monca: quanto è accaduto e continua ad accadere a Rosarno a tre anni di distanza, ripropone drammaticamente la catena di sfruttamento perpetrata ai danni dei produttori di agrumi e dei lavoratori immigrati. Occorre continuare a tenere accese in modo positivo le luci su Rosarno, poiché, ne eravamo e ne siamo ancora più convinti, è il paradigma dei problemi irrisolti della Calabria, ma non solo in tema di accoglienza e integrazione, ma di competitività del settore agricolo ed agroalimentare. Gli arcigni avversari sono le multinazionali delle bibite sul piano economico e ingiustificati fenomeni di caporalato sul piano sociale che, impediscono una equa remunerazione del prodotto e la schiavizzazione del lavoro all'interno della filiera. Abbiamo un punto di forza grazie alla iniziativa incessante condotta da Coldiretti nelle piazze e nel Parlamento Nazionale che ha trovato alleati in parlamentari, comuni, nella chiesa e varie associazioni dei consumatori la percentuale di succo nelle aranciate è stata portata al 20%".

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