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    Elezioni Comunali Catanzaro, dichiarazioni

     

     

    Elezioni Comunali Catanzaro, dichiarazioni

    11 gen 13 "A quanto pare, Scalzo non è andato a Roma per perorare la causa di un candidato catanzarese al Parlamento, ma solo per ottenere il contentino di una passeggiata a Catanzaro sotto braccio a Bersani. I fotografi sono già allertati". Lo afferma, in una nota, il candidato a sindaco di Catanzaro del centrodestra Sergio Abramo. "E' l'ennesima dimostrazione - aggiunge - dell'egoismo e della vanità del candidato eterno sconfitto a cui non importa nulla se Catanzaro è stata cancellata totalmente dalla geografia parlamentare. Facciamo un po' di conti. Su 16 postazioni potenzialmente utili, ma vista la rimonta di Berlusconi saranno molte meno, 5 sono state imposte da Roma (si tratta di lucani, molisani, siciliani, etc), sei sono di Cosenza, due di Reggio Calabria, due di Vibo Valentia e uno di Lamezia Terme. E Catanzaro? Niente problemi, tutto risolto con la passeggiata, braccio sotto braccio, che Scalzo farà con Bersani". "Il seggio parlamentare di Catanzaro - conclude Abramo - al lucano D'Attorre, le fotografie ricordo con Bersani a Scalzo".

    "Sergio Abramo conferma un notevole nervosismo. Il rapporto diretto di Salvatore Scalzo - e quindi della città di Catanzaro - con chi si annuncia come il prossimo Presidente del Consiglio, lo induce evidentemente a scatti di nervi e a sgarbi politici inammissibili in chi si candida a governare un capoluogo regionale". E' quanto scritto in una nota del coordinamento cittadino del Pd di Catanzaro. "Abramo - prosegue la nota - si occupi, piuttosto, delle liste della sua parte, peraltro assai facili da comporre, considerato che saranno formate per decreto e che, probabilmente, solo i capilista concorreranno all'elezione. Per selezionare le nostre candidature abbiamo chiamato ad esprimersi migliaia e migliaia di elettori. Ci sentiamo ben rappresentati da chi abbiamo scelto attraverso un'amplissima procedura democratica. Abramo spieghi ai cittadini cosa hanno fatto per Catanzaro i tanti parlamentari eletti dalla destra in venti anni di berlusconismo. Chi partecipa all'alleanza politica con i nemici del Sud e di Catanzaro, cioé con la Lega Nord, cerca di nascondere con menzogne e insulti i suoi progetti". "Abramo ha taciuto per due anni - aggiunge il Pd - sulla continua mortificazione di Catanzaro operata dalla giunta Scopelliti, una giunta i cui esponenti tentano oggi una fuga disperata dalle proprie responsabilità pietendo improbabili candidature al Parlamento. Dalla sanità, all'emergenza rifiuti, ai finanziamenti per le opere pubbliche, Catanzaro è sparita dall'agenda del Governo. Noi stiamo mettendo in campo unità e rinnovamento della politica. Mostreremo a Bersani i luoghi della crisi e le potenzialità straordinarie di Catanzaro non per passeggiare, ma perché egli li assuma direttamente come impegni del prossimo Governo del Paese. Intanto il PD di Catanzaro continua alacremente a lavorare in vista della elezioni suppletive del 20 e 21 Gennaio. Proprio ieri il coordinamento cittadino del partito ha convocato tutti i propri candidati, registrando grande entusiasmo e partecipazione, segno di una forte determinazione collettiva a sostegno di Salvatore Scalzo".

    "La scelta fatta da alcuni dirigenti locali di Api, a Catanzaro, è stata assunta a titolo puramente personale, senza l'avallo di alcun organismo". Lo afferma, in una nota, la segreteria regionale di Api facendo riferimento alla decisione degli organismi cittadini di Catanzaro del partito di sostenere il candidato sindaco del centrodestra, Sergio Abramo. "Avremmo preferito - si aggiunge - evitare ogni tipo di polemica, ma a questo punto non possiamo non rimarcare l'inaffidabilità di Abramo, che ha disatteso ogni tipo di impegno programmatico e politico assunto in prossimità della scorsa campagna elettorale cittadina. Per cui la nostra posizione politica sarà conseguente". "Ricordiamo, però - afferma ancora l'Api - che è solo coinvolgendo che si ottengono risultati positivi per le comunità amministrate. Forse in tanti, in questo periodo, si sono fatti distrarre dall'imminente competizione nazionale. Ma siccome a Catanzaro si profila la possibilità di un turno di ballottaggio, sarebbe molto più utile non disperdere alcuna forzà"

    Il comitato per Salvatore Scalzo sindaco interviene sui temi della sanità a Catanzaro. "Era la fine del 2011 - è scritto in una nota - quando la Regione ed il commissario alla sanità pubblicavano il famigerato decreto 136 sulla razionalizzazione dei posti letto delle strutture pubbliche sanitarie della città di Catanzaro. Un provvedimento durissimo per la sanità catanzarese: il Pugliese Ciaccio dal 2013 perde circa cento posti letto, con la rete delle emergenze la più colpita; l'Azienda ospedaliera Mater Domini passa da 111 posti a 285, comprendendo le degenze della Fondazione non a carattere oncologico, si legge, per le malattie prevalentemente non a carattere emergenziale. Il commissario alla sanità della Regione, nonché presidente della Regione, con l'ausilio dei due assessori catanzaresi, evidentemente, è riuscito a definire il Pugliese l'ospedale per l'emergenze e urgenze, decurtando, però, i posti letto proprio alle emergenze e contestualmente consegnandoli al Policlinico, che, lo stesso commissario, considera un ospedale non per la cura delle emergenze e senza un pronto soccorso. Elementi che si commentano da soli". "Ricordiamo, tra l'altro - prosegue la nota - il grande enigma mai svelato dal commissario alla sanità regionale, che riguarda la Cardiochirurgia del Mater Domini: il decreto 136 assegna zero posti letto alla Cardiochirurgia di Mater Domini, con l'ambigua postilla 'Con sede anche nell'hub di Reggio Calabrià. In un anno Salvatore Scalzo e la sua coalizione hanno intrapreso una battaglia feroce a difesa della sanità catanzarese contro un governo regionale, troppo spesso aiutato dalla classe dirigente di centrodestra locale remissiva e accondiscendente dinnanzi alle scelleratezze di un governatore che ha dimostrato a più riprese di essere molto distante dalle istanze della città. L'ex amministrazione di Catanzaro ha spesso dimostrato un certo imbarazzo nonché sudditanza nei confronti del governatore, respingendo e rinviando di mese in mese la richiesta del gruppo di opposizione in consiglio comunale, guidato da Salvatore Scalzo, sul tema della sanità, per non ammettere e discutere delle delicate questioni che coinvolgevano la Regione, con molti esponenti che si sarebbero dovuti trovare nel doppio ruolo di accusatori ed accusati". "Nel programma elettorale di Salvatore Scalzo e del centrosinistra - conclude la nota - la città di Catanzaro rappresenta senza alcun dubbio il punto di riferimento in Calabria. Un ruolo che Catanzaro si è conquistato nella storia e che negli ultimi due anni il governatore regionale con l'aiuto di alcuni esponenti del centrodestra locale ha cercato in tutti i modi di cancellare. Una sanità forte dell'Università e di una Facoltà di Medicina che sarà tutelata e potenziata, considerata la Facoltà di Medicina di tutta la Regione e con essa un Policlinico che è il policlinico universitario, non della sola città capoluogo, ma dell'intera Calabria".

    "Manca una sola settimana alla chiusura di questa campagna elettorale, il 20 e il 21 i cittadini saranno chiamati a scrivere un'altra pagina della tormentatissima storia recente del capoluogo di regione. Si tratta di un punto cruciale, in cui la risposta che i catanzaresi dovranno fornire dovrà essere frutto di un'analisi ponderata e responsabile dei risultati ottenuti dalla città negli ultimi due anni". E' quanto si afferma in una nota dei Giovani democratici di Catanzaro. "Consapevoli dei contenuti del dibattito politico di queste ultime settimane - prosegue la nota - è da considerare necessaria un'inversione di rotta. Il centrodestra sta letteralmente precipitando nell'abisso, lo dimostrano le percentuali nazionali; la Calabria, quel territorio che appariva come la principale delle fonti del consenso sull'intera penisola, per i nostri avversari, sta voltando loro le spalle. Scopelliti scende al di sotto del 50%, la sentenza del Tar del 22 novembre ha gettato più di qualche sospetto sulla legittimità dell'insediamento della giunta Abramo nelle stanze di Palazzo De Nobili. Una trappola bella e buona tesa alla democrazia, una ricetta a base di menzogne, campagne di screditamento ai danni di personalità dalla morale ineccepibile e autoproclami 'quasi commoventi', ai limiti del goliardico, alla base dei quali non esiste neanche un briciolo di verità".

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