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    Elezioni: in arrivo le liste del PDl e dell'Udc. Ipotesi

     

     

    Elezioni: in arrivo le liste del PDl e dell'Udc. Ipotesi

    09 gen 13 Il Pdl comincia a fare sul serio e domani pomeriggio la riunione del coordinamento regionale a Vibo Valentia servirà a mettere alcuni punti fermi, anche se alla fine deciderà tutto Berlusconi. Su questo sono tutti consapevoli. Anche gli uscenti che rischiano di più, per età e per anzianità parlamentare. Scopelliti forse c'é e forse non c'é, dipenderà appunto tutto dal Cavaliere. Nelle altre liste ci sarà di sicuro Bilardi, forse Aiello in quella del Pdl, Mancini non è chiaro se in Grande sud. Ma sarà questione di pochissimi giorni e il Cavaliere scioglierà lui tutti i nodi Entro 48 ore partita chiusa anche per i montiani. Il prof. e Bondi hanno ultimato il loro lavoro e si parla di nomi choc tra quelli della società civile. Capolista alla Camera sarà Beniamino Quintieri. Al Senato la n.2 sarà Katia Stancato, dopo l'Udc Michele Trematerra. In Udc tutto chiuso, con mugugni a Reggio e Vibo, ma i posti quelli sono - ha ribadito Casini - e non si può debordare. Si è già ottenuto molto, ha ribadito nelle ultime ore ai suoi colonnelli calabresi, facendo riferimento al successo del capolista al Senato della lista unica. Nel Pd ormai è invece già campagna elettorale. Restano i mugugni con una lettera a Bersani da Catanzaro, in cui si chiedono ripensamenti, ma in realtà non ci crede nessuno e Alfredo D'Attore risponde così: "Capisco la delusione per il fatto che non si sia riusciti ad arrivare all'indicazione in una quota eleggibile di una personalità della società civile di Catanzaro. Spiace molto anche a me, ma ha pesato la ristrettezza dei tempi per arrivare ad una indicazione condivisa e la ristrettezza degli spazi a livello nazionale". Come a dire. rassegnatevi e tutti al lavoro. In lista fino all'ultimo, al Senato era rimasto, al n.4, Enzo Ciconte, poi sostituito manu militari con il lettiano venuto ... dal sud. Altra spina è quella dei socialisti, che ora valutano di andare da soli in tutt'Italia. Alla fine Nencini aveva ottenuto quattro posti e non c'era Incarnato, ma di quei quattro 2 erano in condominio e da qui la decisione di Nencini di convocare segreteria e segretari regionali per decidere il da fare. Ma intanto il partito perde pezzi e il sindaco di Cetrario Aieta se ne va e sbatte la porta in faccia a Nencini. In Sel si spera che il braccio destro di Vendola, Ciccio Ferrara, inviato sul posto, possa placare gli animi, mentre gli arancioni non hanno deciso nulla. Sembrava fatta per Mimmo Talarico capolista alla Camera ma Ingroia pare voglia altri tipi di nomi e così si è tornati in alto mare. Nei centristi montiani stavolta il terremoto è in Fli, dove dopo la Napoli lascia anche Fabrizio Falvo, coordinatore dell'area di Cosenza. Sostanzialmente nel partito sono rimasti solo i fedelissimi di Italo Bocchino.

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