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    La giornata politica segnata dall'accordo di Scopelliti a Roma

     

     

    La giornata politica segnata dall'accordo di Scopelliti a Roma

    03 gen 13 Grande sud anche in Calabria a sostegno del Pdl e Scopelliti a Roma per sugellare questo nuovo matrimonio tra il palermitano Micciché e Silvio Berlusconi. La novità della giornata è sostanzialmente questa, annunciata da giorni in verità, ma cementata tra la cena dell'altro ieri sera a Palazzo Grazioli e la riunione odierna. Scopelliti, però, non sarà della partita perché i Governatori, che hanno dato la loro disponibilità a collaborare, non saranno candidati. Ci saranno, invece, alcuni consiglieri e assessori regionali in carica, mentre è incerta a questo punto la presenza di Giancarlo Pittelli, che con Micciché aveva intessuto un dialogo da settimane ma che a questo punto, vista la connotazione che la lista va prendendo - non tanto e non solo in Calabria - appare sempre più defilato. Pittelli getterebbe la spugna, mentre le altre tre liste del centrodestra sono in via di definizione con il Pdl, la Lista Scopelliti e il centro di Pino Galati. Oggi c'era molta euforia nell'area berlusconiana, visti gli ultimi sondaggi diffusi nel pomeriggio da Sky Tg 24 che danno il Cavaliere in lenta ma costante risalita e la partita delle ricandidature ha così ripreso slancio. Appaiono certi, tra gli uscenti, Gentile, Santelli, Foti e uno tra Dima e Bevilacqua. Quattro sicuri, mentre a Catanzaro è apertissima la partita su Traversa (ma potrebbe subentrargli Wanda Ferro). L'incognita vera sono i nomi esterni che Silvio Berlusconi si è riservato in tutta Italia, nomi nuovi e fuori dalla mischia, e qui fioccano le indiscrezioni. E' al Senato che il centrodestra si gioca la partita della maggioranza, cioé prendere sei senatori su 10, lasciando i quattro alle opposizioni. Opposizioni al plurale perché non c'é solo il Pd e qui cominciano i dolori per il partito di Bersani, che proprio per non perdere la partita di Palazzo Madama ha dato indicazioni ai suoi di far scendere in campo personaggi autorevoli e radicati sul territorio. Dunque, la Bindi alla Camera e al Senato un autorevole big, ma non tra quelli usciti dalle primarie del 29 dicembre. Quasi sicuramente sarà Marco Minniti. Quei 10 saranno distribuiti tra Camera e Senato in posizioni utili, chi più e chi meno, ma Bersani si è riservato cinque nomi e anche qui fioccano le indiscrezioni. Tra i nomi che si fanno c'é sempre quello del sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, e la new entry Luisa Torchia, della quale si era parlato un anno fa anche tra i possibili sottosegretari del Governo Monti. Sabato la Direzione regionale chiuderà in ogni caso il conto, ma poi la vera e decisiva partita si giocherà alla Direzione nazionale del 9 gennaio che ratificherà le liste. Sul fronte arancione prende sempre più corpo la candidatura a capolista di Mimmo Talarico, consigliere regionale in carica di Idv, da sempre vicino a Luigi De Magistris, mentre sul fronte 5 Stelle il mistero è assoluto. Sel attende Vendola, ma il governatore pugliese non ha ancora definito l'assetto delle prime posizioni per Camera e Senato. Equilibrio di genere ma anche territoriale, il che significa che i candidati potenzialmente eletti non potranno essere solo di Cosenza o di Reggio o tutti di nomina esterna. Le ultime danno in pole position lo stesso Vendola capolista alla Camera, seguito da Fernando Aiello e Andrea Di Martino, mentre al Senato appare ormai certa la candidatura a capolista di Ida Dominijanni, mentre sul numero 2 si parla di Eva Catizone o di Enzo Paolini. Per il centro montiano, invece, un'altra giornata in attesa di capire chi il professore vuole davvero fare scendere in campo al Senato (alla Camera ognuno per conto proprio): Catricalà e la Stancato? E dell'Udc chi? E di Montezemolo? Dorme sonni tranquilli solo Roberto Occhiuto, il deputato Udc che capeggerà la lista alla Camera (o sarà il n. 2 di Casini, che in pratica é la stessa cosa).

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