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    Elezioni, commenti al voto

     

     

    Elezioni, commenti al voto

    28 feb 13 "Dentro il risultato nazionale, che vede prevalere di poco il centrosinistra sulla destra di Berlusconi e Maroni ed il movimento di Grillo diventare il primo partito si colloca il dato calabrese e reggino". Lo afferma, in una nota, il coordinatore provinciale di Reggio Calabria del Pd, Girolamo Demaria. "Qui quello che colpisce, innanzitutto - prosegue - è l'alta percentuale di astensione, che porta la provincia reggina al livello più basso di partecipazione al voto tra le province italiane. Il secondo elemento è il profondo arretramento subito dal centrodestra reggino, ancora più accentuato in città, dove ha visto più che dimezzarsi la propria base elettorale. Appaiono, pertanto, del tutto fuori luogo i toni trionfalistici dei rappresentanti del centrodestra reggino. Da parte loro, le forze del centrosinistra e il Pd, pur non essendo riusciti ad espandere i loro consensi, hanno recuperato il divario quasi azzerando la forbice che nelle precedenti elezioni politiche invece li tenevano sotto di oltre venti punti percentuali. Tuttavia, non si è riusciti ad ottenere un risultato più ampio. Ciò è dovuto anche al fatto che una parte seppur limitata del potenziale elettorato del Pd e del centrosinistra alla fine è stata attratta dal messaggio di Grillo che ha saputo intercettare una pluralità di ragioni che gli altri, e noi tra questi, non erano stati capaci di cogliere".

    "Non posso che salutare con soddisfazione ed orgoglio due dati che emergono con evidenza nel dopo voto. Il Parlamento risultante dalle elezioni politiche 2013 è il più 'giovane' della storia repubblicana e si caratterizza per una forte presenza al femminile mai registrata prima. L'età media, infatti, è di 48 anni e le donne sono il 31%: due numeri che descrivono con efficacia il nuovo volto della democrazia in Italia". Lo afferma la presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità Giovanna Cusumano che esprime "grande compiacimento per i risultati che premiano la scelta del Pdl di candidare ai primi posti tre donne, Jole Santelli, Rosanna Scopelliti e Dorina Bianchi che oggi sono deputate. Persone di alto profilo che sapranno rappresentare i calabresi e le calabresi, fornendo un contributo di rilievo nella nuova compagine politica che si appresta a compiere i primi passi dentro uno scenario economico e sociale di profonda crisi. Interessante il dato complessivo: rafforzata, dunque, la presenza femminile pari al 32% alla Camera (contro il 21% della scorsa legislatura) e al 30% al Senato (contro il 19%). Un risultato che - prosegue - rappresenta senza subbio il riconoscimento e la presa d'atto dell'intelligenza, del valore e dell'impegno delle donne in tutti i settori professionali. Un altro dato, per così dire rivoluzionario, è la sfida generazionale che si può leggere nella forte caratterizzazione giovanile del Parlamento e che esprime la voglia di cambiamento e di novità".

    "I risultati si prestano spesso a valutazioni diverse tra i vari schieramenti, ma un dato è sotto gli occhi di tutti: il Pdl nella Provincia di Catanzaro e a Lamezia Terme è il primo partito confermando quella forte spinta che dall'area centrale della Calabria arriva per tutto il centrodestra". E' quanto afferma il Capogruppo del Pdl alla Provincia di Catanzaro e vice presidente della Sacal Gianpaolo Bevilacqua. "Si tratta - aggiunge - di un risultato importante che, considerando il risultato nazionale, ha portato all'elezione dell'on. Pino Galati, riconfermato alla Camera, e all'ingresso a Palazzo Madama del neo senatore Piero Aiello. E' sotto gli occhi di tutti lo strepitoso risultato raggiunto a Lamezia dove il Pdl ha messo alle spalle tutti i partiti esaltando il duro lavoro svolto in questi anni dall'on. Galati e da tutto il partito. Tra le città calabresi Lamezia è quella dove il Pdl raggiunge i migliori risultati in termini percentuali, inserendosi questo risultato in quello regionale dove il centrodestra è risultato vincente sia alla Camera che al Senato. Non può, invece, non balzare sotto gli occhi di tutti il risultato negativo espresso in città dal partito di Bersani. Dati che parlano chiaro e fanno capire chi in questi anni ha operato ponendo alla base dell'azione politica l'esclusivo interesse del territorio".

    "Ottimo risultato delle liste 5 stelle alle ultime elezioni politiche in tutti i comuni del Tirreno cosentino. Il Movimento di Beppe Grillo è primo partito a Verbicaro (con il 34 per cento dei voti alla Camera e il 29,9 al Senato), e ad Amantea (con il 27 per cento al Senato e il 30 alla Camera). In generale, sono a 5 stelle soprattutto i giovani, che portano il Movimento a oltre il 25 per cento in diverse città". E' quanto si afferma in una nota del movimento. "A Paola, dove è secondo partito al Senato con il 24 per cento e primo alla Camera con il 27 per cento - prosegue la nota - a San Lucido (primo partito alla Camera), al 29 per cento a San Nicola Arcella (primo partito alla Camera) e addirittura ad oltre il 32 per cento a Longobardi. E il Movimento è secondo partito e supera quota 25 per cento anche ad Acquappesa, Grisolia, Guardia Piemontese, Praia a Mare, Santa Maria del Cedro e Scalea. E con il 25,49 per cento e oltre 81 mila voti, il Movimento è primo anche in tutta la provincia di Cosenza, mentre in Calabria sono stati eletti quattro deputati e due senatori a 5 stelle: Dalila Nesci, Sebastiano Brabanti, Federica Dieni, Paolo Parentela; Francesco Molinari e Nicola Morra. Il riscontro elettorale del Movimento, spiegano gli attivisti, ha varie ragioni. La prima è senz'altro il rifiuto di tanta 'vecchia politica', rifiuto a cui dà voce Beppe Grillo nei suoi comizi e che poi trova conferma anche in ogni realtà locale".

    "Il Pdl è il primo partito in provincia di Catanzaro, dove ha ottenuto il 26,2 per cento al Senato e il 24,4 per cento alla Camera". Lo afferma il capogruppo del Pdl alla Provincia di Catanzaro, Giampaolo Bevilacqua. "Si tratta - aggiunge Bevilacqua - di un risultato straordinario, che deriva dal grande apprezzamento che i cittadini rivolgono all'operato di una classe dirigente di centrodestra che amministra la Regione con il governatore Scopelliti, la Provincia con il presidente Wanda Ferro, il capoluogo con il sindaco Sergio Abramo e tanti comuni. Se da un lato è facile, infatti, ottenere voti di protesta, come è avvenuto nel caso del movimento di Beppe Grillo, più difficile è raccogliere consenso quando si amministra e ci si assume la responsabilità di dare risposte ai problemi quotidiani dei cittadini, tra l'altro in un contesto generale di crisi e di scarsità di risorse. Per noi che amministriamo un territorio ampio come quello provinciale, dunque, questo grande risultato elettorale rappresenta un motivo di orgoglio, soprattutto alla luce dei dati che mostrano un consenso uniforme con la vittoria del Pdl non solo nei centri più grandi, ma in quasi tutti gli ottanta comuni".

    "Sul piano nazionale il risultato del voto certifica, senza ombra di dubbio, il fallimento del sistema maggioritario bipolare e condanna il Paese alla ingovernabilità se è vero che non esce né una maggioranza precisa né un candidato premier, uniche prerogative del tanto decantato bipolarismo che poggia, in realtà, su numeri irrisori, tutti al di sotto del trenta per cento". A sostenerlo è Giampaolo Catanzariti, dei Riformisti italiani. "In Calabria, così come sul piano nazionale - prosegue Catanzariti - le elezioni hanno suonato il 'de profundis' all'attuale classe dirigente, specie quella presente, in misura maggiore o minore, dentro le istituzioni, per troppo tempo sorde dinanzi alle insistenti istanze di rinnovamento della società e dei cittadini. Il dato che dovrebbe indurre i partiti e movimenti politici ad una severa riflessione (almeno così ci auguriamo), critica ed autocritica, é rappresentato dall'enorme massa di elettori che ha rifiutato ogni proposta avanzata dalle coalizioni politiche uscenti dal Parlamento e dal Governo delle istituzioni. Infatti, se consideriamo gli astenuti (36,85%), le schede bianche e nulle (5,97%) ed il voto di rottura dato al Movimento 5 Stelle (24,85%), prima forza alla Camera in Calabria, abbiamo la dura bocciatura ed il rifiuto, da parte della maggioranza assoluta dei calabresi (67,67%), del modo di agire e di proporsi di tutti i partiti. La nostra scelta di andare in assoluta autonomia, certamente temeraria per le condizioni proibitive ed il clima pessimo "da ultima spiaggia" e di chiusura ad ogni dialogo in cui si sono svolte le elezioni, in presenza di un sistema elettorale vergognoso e truffaldino, ci ha visti schiacciati e penalizzati dalla polarizzazione del voto fra tre coalizioni e lo tsunami grillino".

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