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    Chizzoniti "Programmati controlli su piano di rientro"

     

     

    Chizzoniti "Programmati controlli su piano di rientro"

    05 feb 13 "In merito alla complessa problematica connessa all'attuazione del piano di rientro dai disavanzi nel settore sanitario della Regione, nella qualità di presidente della Commissione speciale di vigilanza, sono intervenuto più volte interpellando in prima battuta i vertici politici della Regione e successivamente convocando un alto dirigente della Asp reggina al fine di analizzare i diversi profili delle prescrizioni distrettuali assunte, con l'obiettivo di programmare adeguati controlli sulla congruità di tali decisioni". E' quanto rende noto il presidente della Commissione speciale di Vigilanza del Consiglio regionale, Aurelio Chizzoniti, che, sulla questione, ha interpellato con una missiva i presidenti della Giunta e del Consiglio regionali, Scopelliti e Talarico, il direttore generale dell'esecutivo, Zoccali, e il dirigente generale dell'Avvocatura regionale, Arillotta. "Dalla disamina dei documenti acquisiti e relativi al piano acquisto per l'anno 2012-2013, (corredati dal relativo verbale e dai criteri ed i percorsi per la definizione dei budget 2012-2013 per la specialistica ambulatoriale e di laboratorio, comprese le tabelle di calcolo del budget per le singole strutture), rilevo - sottolinea Chizzoniti - l'omessa osservanza del decreto commissariale in materia del 22 ottobre 2010 n. 18. Si evince che la proposta contrattuale presentata è tardiva e contro legge, poiché interviene a consuntivo di fine anno (e cioé quando le prestazioni richieste sono state già interamente effettuate) e non come previsto dalla legge, con programmazione preventiva. La determinazione poi di comprendere, per la prima volta, nel calcolo del budget anche il ticket (quota di compartecipazione dell'assistito), incide negativamente, avendo le strutture operato, nel corrente anno, con riferimento al contratto 2011 ad al budget assegnato alle stesse. Mentre, la riduzione tariffaria - prevista dalla legge finanziaria 2007 - (art. 1 c. 796 lettera Q - Legge 296/06) non può essere applicata per l'anno 2012, perché limitata al triennio 2007-2008-2009 - come peraltro più volte sancito autorevolmente in sede giudiziaria dal Tar, dal Consiglio di Stato e dalla Corte Costituzionale". "Da qui, la vicenda - prosegue Chizzoniti - che ha senza dubbio del paradossale, perché il calcolo effettuato con esclusivo riferimento alle prestazioni del 2011 e del primo semestre 2012 punisce ingiustamente le strutture che hanno lavorato nel rispetto del budget (contratto 2011 di prorogatio in assenza ancora oggi di contratto 2012), premiando invece ed incredibilmente, chi produce annualmente e sistematicamente prestazioni fuori budget e che per il contratto 2011 (ancora valido) non potrebbero essere pagate. A conferma di quanto da me riportato, le tabelle allegate ai documenti dalle quali si evince un indebito aumento di budget per diverse strutture aliunde domiciliate, con contestuale, illogica e contraddittoria penalizzazione per quelle reggine che subiscono devastanti abbattimenti quantificati anche al 71%. Particolarmente danneggiate sono poi le strutture di Radiologia a cui sono state revocate gran parte delle prestazioni che fino al 2009 venivano riconosciute e regolarmente pagate (ortopanoramica - mammografia - ecografia - Tac - Rm). In questa sede è dunque doveroso segnalare il recentissimo orientamento maturato dalla 3^ sezione del Consiglio di Stato - che con sentenza n. 05513/2012, depositata in data 29 ottobre 2012, ha accolto il ricorso di un Centro Diagnostico Calabrese con conseguente soccombenza della Regione proprio con riferimento al rinnovo del pregresso accreditamento. Una pronuncia giurisprudenziale, quest'ultima che dovrebbe suggerire il riesame dei criteri fin qui prospettati confermando per l'anno 2012, ormai trascorso, il budget dei contratti 2011 con abbattimento dello 0,5% a consuntivo, così come previsto dalla spending-review". "Questa decisione - conclude il presidente della Commissione di vigilanza - scongiurerebbe un prevedibile quanto diffuso contenzioso incoraggiato dalla richiamata sentenza del Consiglio di Stato con fisiologico aggravio di spese, competenze ed onorari di causa responsabilmente evitabili al fine di sottrarre l'erario calabrese ad ulteriori appesantimenti".

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