Consiglieri regionali PD "Grave ritardo finanziamento ammortizzatori sociali" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Consiglieri regionali PD "Grave ritardo finanziamento ammortizzatori sociali"

02 feb 13 "Siamo costretti, purtroppo,ad intervenire nuovamente su quanto denunciato solo qualche settimana fa, quando lanciammo l'allarme per il mancato finanziamento degli ammortizzatori sociali in Calabria. Da allora nulla si è mosso e la Giunta regionale continua inspiegabilmente a non affrontare questo drammatico problema che sta mettendo sul baratro migliaia di famiglie calabresi". E' quanto affermano, in una nota, in consiglieri regionali del Pd, Nino De Gaetano, Carlo Guccione e Bruno Censore. "Abbiamo già criticato il fatto - proseguono De Gaetano, Guccione e Censore - che la Regione Calabria rispetto ad altri Governi regionali che invece hanno provveduto ad anticipare il finanziamento destinato agli ammortizzatori sociali per l'anno 2013, non ha adottato nessuno provvedimento in tal senso. La Regione Calabria, inoltre, si trova anche in ritardo rispetto all'erogazione delle ultime tre mensilità dell'anno 2012. Ricordiamo inoltre che il Governo Monti ha ridotto da 1 miliardo a 650 milioni di euro l'ammontare complessivo degli ammortizzatori sociali, scelta incomprensibile in un contesto dove migliaia di lavoratori italiani, tra cui molti Calabresi, continuano a perdere il posto di lavoro". "I dati diffusi dall'Istat - proseguono i consiglieri regionali del Pd - in queste ore parlano chiaro: il tasso di disoccupazione in Italia è all'11,2%, ovvero 2 milioni e 875 mila persone (dato più alto dal 1999), nell'ultimo anno oltre mezzo milione di italiani ha perso il proprio posto di lavoro. Chiediamo nuovamente alla Giunta regionale di anticipare, con fondi propri, gli ammortizzatori sociali, prorogando tutti i lavoratori in mobilità e cassa integrazione per lo scorso anno. La Giunta inoltre deve provvedere immediatamente a erogare gli ultimi tre mesi del 2012. Ulteriori ritardi non sono veramente più tollerabili e rappresenterebbero, per questi lavoratori che hanno già dovuto subire il danno per la perdita del posto di lavoro, la beffa causata dalle stesse Istituzioni che non assicurano loro il minimo delle garanzie economiche e sociali per poter sopportare questo drammatico momento".