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    Commissione Bilancio Camera approva i 126 mln per gli Lsu, polemiche

     

     

    Commissione Bilancio Camera approva i 126 mln per gli Lsu, polemiche

    17 dic 13 Via libera della Commissione Bilancio della Camera all'emendamento del Governo alla legge di stabilità che destina 126 milioni nel 2014 ai lavoratori socialmente utili della Regione Calabria, del Comune e della Provincia di Napoli e del Comune di Palermo.

    Deputati PD-SEL "Contratto di Lavoro per Lsu". ''A conclusione di un durissimo scontro istituzionale in sede di Commissione Bilancio alla Camera è stata approvata la proposta dei parlamentari calabresi del centrosinistra per avviare concretamente la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. Nel disegno di legge di Stabilità che sarà, nelle prossime ore, sottoposta all'esame della Camera è stato accolto il nostro emendamento che prevede finanziamenti diversi ed aggiuntivi rispetto al pregresso, al fine di contrattualizzare i lavoratori calabresi''. Lo affermano, in una nota, i deputati Vincenza Bruno Bossio, Bruno Censore e Stefania Covello, del Pd, e Ferdinando Aiello, di Sel. ''La norma approvata - proseguono - consente finalmente di rendere visibili questi lavoratori e dotarli di un contratto con sacrosanti diritti. Il percorso che si apre si dovrà inevitabilmente concludere con la definitiva assunzione a tempo indeterminato. La nostra proposta è stata fortemente osteggiata dagli esponenti del M5S, Lega e Forza Italia che hanno esplicitamente affermato di non riconoscere il diritto al lavoro ma lasciare a vita nell' attuale condizione gli LSU-LPU calabresi. Per motivare la loro contrarietà hanno fatto ricorso al vecchio armamentario della polemica verso il Sud sprecone. Hanno buttato la maschera per sostenere la tesi di un Sud da tenere vittima del ricatto e non protagonista del riscatto. Per motivare tutto ciò, è grave che abbiano dato una rappresentazione distorta della reale condizione di questi lavoratori colpendoli nella loro dignità definendoli parassiti ed assistiti. Abbiamo vinto la nostra battaglia perché il Governo ha convenuto che per gli LSU-LPU non si tratta di creare un lavoro; loro un lavoro ce l'hanno e lo svolgono da lunghi anni. Un lavoro, parziale e sottopagato, ma divenuto essenziale per garantire il funzionamento efficiente della macchina organizzativa e dei servizi di numerosi comuni ed enti pubblici della Calabria''. ''Finalmente oggi, dopo più di 15 anni - concludono i deputati del centrosinistra - può cessare per migliaia di lavoratori l'odiosa condizione di essere lavoratori a tutti gli effetti ma per lo Stato considerati ancora, giuridicamente, disoccupati. Con questa norma si esercita un'azione interruttiva di questa loro condizione per aprire un efficace percorso di definitiva stabilizzazione lavorativa''.

    Nesci "E' un inganno". "Nell'amministrazione pubblica si entra per concorso. Un conto è aiutare il reddito, altro è speculare sul bisogno altrui con promesse false e bugiarde. In questo, la politica calabrese non ha avuto eguali, soprattutto con gli Lsu e gli Lpu". Lo afferma la deputata del Movimento 5 Stelle, Dalila Nesci, circa l'approvazione dell'emendamento sugli Lsu-Lpu in commissione Bilancio della Camera. "L'emendamento approvato in commissione - aggiunge - inganna oltre 5 mila calabresi, con una stabilizzazione immaginaria che aumenterà la dipendenza dal potere, frenerà l'iniziativa privata e farà crescere la frammentazione sociale. La lunga speculazione politica sul precariato ha creato in Calabria sacche di povertà, disperazione e prostrazione, come se le istituzioni potessero oggi dispensare posti di lavoro a piacimento, in cambio del voto. Con i colleghi Paolo Parentela e Federica Dieni avevamo proposto un emendamento Cinque Stelle per assicurare il pagamento degli arretrati a Lsu ed Lpu, ritenuto doveroso, intanto sul piano morale. La solita politica alla calabrese ha invece imposto un suo emendamento ad impatto, che fa credere che prima o poi vi sarà una possibilità, in realtà inesistente, di stabilizzare per sempre Lsu ed Lpu". "Troppo spesso - conclude Nesci - la Calabria ha avuto soldi per un precariato costruito a regola d'arte, senza programmazione e senza una mappatura delle necessità negli enti. Questa visione della politica ha sottratto risorse ai più giovani, a chi ha studiato e alle imprese, facendo passare messaggi pericolosi e aumentando l'emigrazione. Decenni di clientelismo becero, i cui responsabili sono in parte ancora deputati o senatori, hanno creato le basi per la morte della Calabria. Tocca ai politici più giovani invertire la tendenza, con il coraggio di cambiare".

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