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    Barbanti "Alla Regine Calabria Consiglieri attaccati alle poltrone"

     

     

    Barbanti "Alla Regine Calabria Consiglieri attaccati alle poltrone"

    11 dic 13 "Attaccati alla poltrona. Neanche le leggi nazionali riescono a schiodare i consiglieri regionali dal posto al sole che si sono ritagliati in Regione". Lo afferma in una nota il parlamentare pentastellato Sebatiano Barbanti. "Non c’è niente da fare -aggiunge Barbanti- siamo costretti ad assistere alla politica che fallisce, si morde la coda e patisce gli esiti della sua inefficienza. Ci dobbiamo relazionare alla politica del non fare e del clientelismo che ha costretto i nostri giovani ad emigrare ed ora tutto ciò gli si ritorce contro, tanto che quella  stessa politica deve subire le conseguenze del suo fallimento e si trova costretta a ridurre il numero dei consiglieri a seguito del calo della popolazione (ora sotto i due milioni di abitanti).   Ci hanno provato una volta a far finta niente. Poi hanno pensato bene di far finta che invece di 20 erano solo 10 i consiglieri che dovevano lasciare il Consiglio. Alla fine hanno ammesso che sono 20 i consiglieri che se ne devono andare, ma per prendere altro tempo (stiamo aspettando dal 22 aprile), ora contestano il censimento nazionale e chiedono ai sindaci calabresi di ricontare tutti i residenti. Cose da pazzi, sembrerebbero... In realtà sono cose che caratterizzano la nostra attuale classe dirigente che è disabituata a seguire le normali regole democratiche. In tutto ciò si assiste al silenzio dei partiti di centrosinistra e di centrodestra, che tremano al solo pensiero di dover rimettere mano ai delicati, seppur consolidati, equilibri posti in essere. Tremano ma non mollano la poltrona, s'intende. E cercano appigli, e costruiscono castelli di sabbia, pur di tirare a campare un altro po'. Questa è una vicenda poco edificante che mette in cattiva luce la nostra Regione. È una polemica che la Calabria non può permettersi considerati i seri problemi che questo territorio deve affrontare. La classe dirigente dovrebbe dar prova di responsabilità e invece ancora una volta si manifesta per quello che è: una politica corrotta che punta a preservare i propri interessi.   Come Movimento 5 Stelle lo ripeteremo fino alla noia: le regole si devono rispettare e l'antipolitica deve abbandonare i palazzi del governo per lasciare spazio ai cittadini. In questo periodo di forte crisi c'è bisogno di azioni forti che facciano risorgere la dignità istituzionale dalle ceneri nauseabonde di questi vent'anni di seconda repubblica.

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