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    Il Ministro Cancellieri in Commisione parlamentare Antimafia riunita a Reggio

     

     

    Il Ministro Cancellieri in Commisione parlamentare Antimafia riunita a Reggio

    09 dic 13 È cominciata l'audizione in Commissione parlamentare antimafia, riunita a Reggio Calabria, del Ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri. La presidente della Commissione, Rosy Bindi e i commissari sentiranno successivamente il Procuratore della Direzione nazionale antimafia, Franco Roberti; i procuratori di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, e di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, e il prefetto di Crotone, Maria Tirone. Le audizioni proseguiranno poi domani con gli altri prefetti della Calabria, alcuni sindaci e i rappresentanti di Confindustria, delle organizzazioni sindacali e di alcune associazioni.

    Nessun cedimento su 41/bis. "Da parte nostra non c'è nessun cedimento sul 41/bis". Lo ha detto il Ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, in Commissione antimafia. "L'indulto - ha aggiunto - lo decide il Parlamento. Ma come ci insegna la storia, con l'indulto non uscirà nessuno che è al 41/bis. Comunque, sarà il Parlamento a decidere".

    Su minacce a PM nessun elemnto dal Dap. ''Le notizie relative alle minacce al dott. Di Matteo o ad altri magistrati non sono passate attraverso l'amministrazione del Dap''. Lo ha detto il ministro della giustizia, Annamaria Cancellieri, in Commissione parlamentare antimafia. "Nell'ambito dell'attività svolta dal Dap - ha aggiunto - non risultano elementi espliciti di minacce da Riina nei confronti di magistrati. Tutti i documenti in nostro possesso sono stati comunque portati all'attenzione del Procuratore antimafia". "Se poi la notizia delle minacce - ha aggiunto il ministro Cancellieri - proviene da attività investigative noi non possiamo saperlo perché coperte da segreto". "Voglio inoltre evidenziare - ha concluso il Ministro - che i detenuti Giardino e Lorusso non hanno mai fatto parte del gruppo di socialità con Giovanni Riina, figlio di Salvatore''.

    Nesun elemento su "protocollo farfalla". "Non ho informazioni relativamente al 'protocollo farfalla'". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, nel corso dell'audizione davanti alla commissione antimafia facendo riferimento al presunto protocollo, chiamato "farfalla", per la visita dei servizi segreti nelle carceri per raccogliere elementi utili dai detenuti al 41/bis. "Sono disponibile - ha aggiunto - a raccogliere informazioni e fornirli a questa commissione".

    Serve una nuova legge su beni confiscati. "Per far funzionare l'Agenzia dei beni confiscati serve una nuova normativa che gli dia un colpo d'ala". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, nel corso dell'audizione davanti alla Commissione parlamentare antimafia. "Serve - ha aggiunto Cancellieri - che l'Agenzia sia dotata di un patrimonio per rilanciare sul mercato le imprese confiscate o sequestrate e per gestire gli immobili". "Per quanto riguarda le imprese confiscate o sequestrate - ha aggiunto il ministro Cancellieri - ci troviamo di fronte ad un tema complesso perché ci sono i lavoratori. C'è il rischio, quindi, che se l'azienda perde fette di mercato, creando disagi ai lavoratori, potrebbe apparire che la mafia dà lavoro e lo Stato invece lo toglie". "Poi ci sono i beni confiscati e sequestrati - ha aggiunto - per i quali si fa gran fatica a restituirli alla collettività. Occorrerebbe infatti che l'Agenzia venisse dotata di fondi adeguati".

    Meglio vendere beni confiscati inutilizzati. ''Se è necessario, è meglio vendere i beni confiscati piuttosto che farli finire male''. Lo ha detto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri nel corso dell'audizione davanti alla Commissione parlamentare antimafia. "L'Agenzia, al momento - ha aggiunto il ministro Cancellieri - ha una forte criticità per quanto riguarda la vendita dei tanti beni confiscati che potrebbero portare molti ricavi. C'è bisogno di una normativa molto forte che renda efficace l'azione dell'Agenzia, che deve gestire i beni come una vera e propria holding". Il ministro ha poi fornito un dato significativo. "L'Agenzia gestisce undicimila beni nelle sole regioni di Sicilia, Calabria e Campania. Si tratta di un patrimonio imponente".

    Europa ci chiede aiuto su norma antimafia. "Sul fronte della normativa antimafia l'Europa ci chiede aiuto". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, alla Commissione antimafia. ''Noi siamo un modello - ha aggiunto - perché abbiamo una normativa di alto profilo. Recentemente si sono conclusi i lavori della Commissione ministeriale Fiandaca relativamente a modifiche sulla normativa antimafia. Il lavoro della Commissione sarà ora valutato attentamente". "Le tematiche affrontate dalla Commissione ministeriale - ha aggiunto - hanno riguardato la correzione tecnica al codice antimafia relativamente alla banca dati, la riformulazione del reato di riciclaggio e reimpiego, la riscrittura del reato di scambio politico-mafioso e la revisione sulle misure di prevenzione"

    Sciogliere pure società partecipate dai Comuni. "Sulla normativa che riguarda lo scioglimento dei Comuni bisognerebbe fare qualcosa di più". Lo ha detto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri nel corso dell'audizione alla Commissione antimafia. "La normativa - ha aggiunto - deve essere ampliata in modo che riguardi anche le società partecipate dei Comuni. Anche i funzionari vanno mandati a casa se vengono riscontrate collusioni, ma questo dipende dalla relazione che viene fatta dalla commissione d'accesso".

    Riapre carcere di Pianosa. ''Riapriremo Pianosa come carcere a media detenzione''. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri nel corso dell'audizione davanti alla Commissione parlamentare antimafia. ''A Pianosa - ha aggiunto - faremo qualcosa di tipo sociale sulla base di un protocollo fra il Ministero e la Regione Toscana''.

    Preoccupano organizazioni mafiose all'estero. "Prendo spunto dai fatti di Prato perché appare sempre più pressante confrontarsi con organizzazioni di mafie di importazione". Lo ha detto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri durante l'audizione all'Antimafia. "Organizzazioni - ha aggiunto - che danno vita a fenomeni di vero e proprio schiavismo. Una nuova mafia non ancora del tutto svelata. Un fenomeno di cui dobbiamo preoccuparci"

    Roberti: Agenzia beni confiscati in grande sofferenza. "L'Agenzia per la gestione e la destinazione dei beni confiscati è essenziale per l'azione di contrasto alla criminalità organizzata". Lo ha detto il Procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, nel corso della sua audizione, a Reggio Calabria, davanti la Commissione parlamentare antimafia. "Ma è una struttura in grande sofferenza - ha aggiunto - che ha bisogno di mezzi, di organici e di risorse finanziarie. Ci sono dei progetti di riforma per i quali intendo sollecitare la Commissione affinché queste modifiche normative vengano realizzate".

    Roberti: Armonizzare ordinamenti nella UE. ''In tema di attività investigativa occorrerebbe armonizzare i vari ordinamenti soprattutto all'interno dei Paesi Ue affinché Procure e Stati possano dialogare meglio''. Lo ha detto il Procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, nel corso dell'audizione a Reggio Calabria davanti alla Commissione parlamentare antimafia.

    Roberti: Da Riina odio e vendetta contro PM. ''Il detenuto Salvatore Riina manifesta odio e vendetta contro i magistrati siciliani''. Lo ha detto il Procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, nel corso dell'audizione davanti la Commissione parlamentare antimafia a Reggio Calabria, rispondendo ad una domanda dei commissari sulle minacce ai magistrati siciliani da parte di Totò Riina. Quando i commissari gli hanno chiesto da quale fonte si ricavano le minacce ai pm, l'audizione di Roberti è stata secretata.

    Roberti: cosa nostra ha ripreso estorsioni. ''Cosa nostra ha avuto colpi micidiali inferti anche con la collaborazione della società civile''. Lo ha detto il Procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, nel corso dell'audizione davanti alla Commissione parlamentare antimafia. ''Un apporto fondamentale - ha aggiunto - è stato dato anche dall'imprenditoria siciliana. Cosa nostra ha incassato, ma ha trovato nuove strategie. Ha ripreso, ad esempio, le attività estorsive, che hanno anche un valore di segnale per far sapere che loro ci sono ancora''.

    Roberti: Approvare albo aministratori giudiziari. "Bisogna approvare subito l'Albo degli amministratori giudiziari". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, nel corso dell'audizione in Commissione parlamentare antimafia. "Se non abbiamo un albo con amministratori seri e affidabili - ha aggiunto - la situazione dei beni sequestrati o confiscati diventa un disastro. Bisogna poi attuare criteri di trasparenza e di efficienza perché non si possono cumulare gli incarichi se si vuole far bene il lavoro". "Servono tempi certi - ha concluso Roberti - tra il sequestro e la confisca, ma per fare ciò occorrono amministratori giudiziari capaci. Lo Stato deve dimostrare che quando gestisce un bene o un'azienda, questa va meglio di quando era nelle mani della mafia".

    Roberti: Pentiti sono fonte indispensabile. ''I collaboratori di giustizia sono una fonte di informazioni indispensabile per l'indagine penale''. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti a margine dell'audizione alla Commissione parlamentare antimafia rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulla vicenda del collaboratore di giustizia Nino Lo Giudice. ''Ovviamente - ha aggiunto Roberto - le dichiarazioni dei pentiti non vanno prese come oro colato e vanno verificate con tutti gli opportuni riscontri. I collaboratori continuano ad essere fonte di notizie indispensabili. Non vanno inoltre strumentalizzate le vicende di questo o quel singolo collaboratore di giustizia''.

    Bindi: ndrangheta la più aggressiva.''La 'ndrangheta è tra le criminalità più aggressive ed ha la maggiore capacità di espansione''. Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, a margine delle audizioni in corso a Reggio Calabria. ''E siamo a Reggio - ha aggiunto - proprio perché qui ci sono le conseguenze di questa criminalità. Tutta la Commissione vuole esprimere la vicinanza del Parlamento nella lotta alla criminalità mafiosa che ci deve vedere tutti uniti. Il programma della Commissione prevede l'audizione del Ministro della Giustizia e di quello dell'Interno in due diverse sedi proprio perché vogliamo dimostrare l'impegno nella lotta alla criminalità organizzata''.

    Bindi: Tra i temi lo scioglimento dei Comuni. "Tra i temi che la Commissione parlamentare antimafia vuole affrontare c'è anche quello dello scioglimento dei Comuni". Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, a margine delle audizioni in corso a Reggio Calabria. "Abbiamo previsto - ha aggiunto - di sentire i Procuratori e i Prefetti e dedicheremo la massima attenzione anche a situazioni che riteniamo particolarmente delicate come quella di Isola Capo Rizzuto (il Comune dove nei giorni scorsi è stata arrestata l'ex sindaco antimafia, Carolina Girasole, ndr), ma anche casi di Comuni sciolti per mafia come Reggio Calabria e non solo"

    Molinari: dare colpo di grazia a borgheia mafiosa. "Non dobbiamo perdere l'occasione della prima sortita dell'attuale Commissione antimafia in Calabria: occorre cogliere, prima della valenza simbolica, il riflesso pratico della sua riunione nella terra della 'ndrangheta". E' quanto afferma, in una dichiarazione, il senatore di M5S e componente della Commissione, Francesco Molinari. "Bisogna mandare un messaggio importante - prosegue Molinari - alle organizzazioni malavitose: non accetteremo più che la nostra regione sia ostaggio del giogo della 'borghesia mafiosa'. L'economia del Mezzogiorno viene ostacolata sempre di più a causa della diffusa e radicata criminalità organizzata, che opera anche grazie all'assenza di limiti nelle risorse finanziarie di cui dispone, oltre alla violenza esercitata nei confronti dei cittadini. La mafia usa la disperazione per cercare manovalanza e sfrutta l'ingordigia dei professionisti per dar vita alla sua ragnatela di interessi. Fino ad oggi la 'ndrangheta ha avuto vita facile, favorita dalla carente coercizione dello Stato e dalle mancanze delle istituzioni locali nella somministrazione di prestazioni pubbliche; ciò dato luogo a comportamenti non virtuosi, determinando un sistema di illegalità diffusa che non ha impedito tanto il condizionamento degli appalti pubblici quanto l'accesso asimmetrico ai capitali". "In questi anni, a quest'ultimo riguardo - prosegue Molinari - molto hanno fatto le associazioni antiracket, spesso operando in condizioni di difficoltà in rapporto agli scarsi mezzi e risorse di cui dispongono e lavorando con grande spirito di sacrificio in un regime di volontariato. La politica deve supportare queste realtà locali della società civile; ringrazio i nostri attivisti di Reggio Calabria che, come sempre quando si tratta del M5S, ho trovato ad accogliermi davanti alla Prefettura. Sarà grazie a loro, che hanno sempre creduto nel MoVimento, che altri si avvicineranno a questo nuovo modo di intendere la politica; sarà grazie a tutti quelli che continueranno a credere a questo sogno che potrà accadere che, anche dove le mafie imperano, è possibile costruire un'altra realtà".

    Idv: Cancellieri condivida la nostra battaglia. "Siamo contenti che anche il ministro della Giustizia sposi la nostra battaglia e che si sia accorta che occorra una nuova normativa per garantire mezzi adeguati all'Agenzia dei beni confiscati alla mafia. Noi dell'Italia dei Valori lo stiamo ripetendo da tempo". E' quanto afferma in una nota il segretario nazionale dell'Italia dei Valori, Ignazio Messina. "Se lo Stato riuscisse a vendere tutti i beni confiscati a Cosa nostra - prosegue Messina - inutilizzati e non destinati a fini di utilità sociale, potrebbe recuperare un patrimonio di ottanta miliardi di euro. Sarebbe un'importante boccata d'ossigeno per far fronte alla crisi economica che attanaglia il nostro Paese e un modo per non pescare altro denaro, in tasse e balzelli vari, dalle tasche dei cittadini". "Per questo stiamo già lavorando ad un disegno di legge di iniziativa popolare che destini alla Agenzia strumenti adeguati al suo funzionamento e agevoli la vendita del patrimonio confiscato", conclude Messina.

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