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    Prima Comissione regionale approva disciplina incentivi dipendenti

     

     

    Prima Comissione regionale approva disciplina incentivi dipendenti

    05 dic 13 Via libera a maggioranza, con l'astensione del consigliere Demetrio Naccari Carlizzi, al Regolamento regionale di disciplina delle modalità di ripartizione dell'incentivo di cui all'art. 92, commi 5 e 6 del Dlgs n. 163/2006 (Codice dei Contratti Pubblici) per l'attuazione di interventi afferenti la materia dei lavori pubblici e per la redazione di atti di pianificazione. La proposta di provvedimento amministrativo della Giunta è stata approvata dalla prima Commissione "Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento", presieduta da Giuseppe Caputo, dopo l'esame dell'articolato sulla scorta dei chiarimenti del dirigente di Servizio del Dipartimento Lavori Pubblici, Pasquale Gidaro. L'incentivo è costituito da una somma, non superiore al 2% dell'importo posto a base di gara di un'opera o di un lavoro ovvero dal 30% del compenso professionale relativo alla redazione di un atto di pianificazione comunque denominato. Gli incarichi vengono conferiti ai dipendenti dell'amministrazione regionale nonché ai soggetti in posizione di comando presso la stessa dal dirigente generale del Dipartimento cui afferisce l'intervento. "Il ricorso al personale dipendente - è scritto nel testo - è destinato alla valorizzazione delle professionalità interne. Per garantire l'accesso agli incarichi a tutti i dipendenti in possesso dei requisiti previsti dalla legge, nonché delle necessaria esperienza e capacità professionali, i Dipartimenti regionali adottano autonome procedure di selezione, nel rispetto dei principi di trasparenza, non discriminazione, proporzionalità e parità di trattamento". Nel proseguo, la Commissione - alla presenza del dirigente generale del Dipartimento Lavori Pubblici, Saverio Putortì - ha esaminato ed approvato, dopo il vaglio dei relativi emendamenti - la proposta di legge d'iniziativa della Giunta regionale di integrazione e modifica alla legge regionale del 21 dicembre 2005 n. 17 Artt. 9, 10, 14, 15, 17 e 18 (Norme per l'esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo), nonché alla legge regionale n. 34 del 12 agosto 2002 - Art. 99 (Riordino delle funzioni amministrative regionali e locali). Con questo provvedimento si adegua la normativa regionale in materia di demanio marittimo, protezione delle coste e ripascimento degli arenili, alle nuove disposizioni comunitarie e nazionali e si colmano alcune lacune e vuoti normativi. Fra i passaggi più importanti dell'articolata disciplina: "l'eliminazione del rinnovo automatico delle concessioni demaniali che dovranno essere oggetto di un bando con procedura di evidenza pubblica alla scadenza temporale di ogni concessione; l'abrogazione di una parte dell'art. 9 per non consentire la realizzazione da parte di soggetti privati, di costruzioni pesanti, di difficile o impossibile rimozione, anche alla luce della cementificazione selvaggia sulle spiagge; la previsione di procedure autorizzative brevi e snelle per regolamentare eventi temporalmente limitati (come ad esempio per le feste patronali), che consentano l'occupazione privata di parte del demanio; il divieto di rilasciare nuove concessioni in assenza dei piani comunali spiaggia, anche con l'obiettivo di stimolare i Comuni che ancora non l'abbiano fatto - il 40% circa - ad adempiere alla redazione dei Psc, il cui termine di scadenza era fissato al 2007. Le modifiche all'articolo 15, tese all'abrogazione del rinnovo automatico della concessione, si sono rese necessarie in ossequio alle forme di concorrenzialità disciplinate dalla direttiva europea Bolkestein. La rinegoziazione di nuova concessione potrà avvenire previa evidenza pubblica, reinserendo la durata minima delle concessioni medesime in sei anni. Infine è stata prevista l'abrogazione dell'articolo 99 della legge 34 del 2002, in riferimento al rinnovo tacito ferma restando la possibilità di proroga sino al 2020". "La proposta di legge approvata oggi - ha affermato il presidente Caputo - si è resa necessaria per armonizzare la normativa regionale con quella nazionale ed europea, anche a seguito dell'avvio di una procedura di infrazione comunitaria nei confronti dell'Italia per non aver recepito la direttiva che impone di procedere a concessioni su beni demaniali attraverso procedure di evidenza pubblica. L'approvazione del Regolamento regionale di disciplina delle modalità di ripartizione dell'incentivo di cui all'art. 92, commi 5 e 6 del Dlgs n. 163/2006 costituisce un adempimento in ossequio alla previsione normativa nazionale". Alla seduta hanno preso parte il Vice presidente del Consiglio Alessandro Nicolò, il presidente della II Commissione, Candeloro Imbalzano e i consiglieri Aurelio Chizzoniti, Tilde Minasi, Pasquale Tripodi, Demetrio Naccari Carlizzi e Ottavio Bruni.

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