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    Dibattito aspro in Consiglio regionale su riforma Enti. Scopelliti "No a divisioni"

     

     

    Dibattito aspro in Consiglio regionale su riforma Enti. Scopelliti "No a divisioni"

    30 apr 13 Prima dell'esame in Consiglio regionale dell' articolato sulla riforma degli enti è intervenuto il presidente della Giunta, Giuseppe Scopelliti. Il governatore ha ringraziato il sottosegretario alle riforme Alberto Sarra "per l'assiduo lavoro - ha detto - svolto nel portare avanti la proposta. Lo ha fatto impegnandosi non poco in un ragionamento che accorpa, azzera, taglia e riduce gli spazi di manovra della politica, andare incontro alle esigenze delle nuove stagioni, e fare a meno di quegli Enti che non hanno prodotto i risultati sperati e raggiunto gli obiettivi previsti". "Con questo provvedimento - ha sostenuto Scopelliti - poniamo fine all'esperienza dei cosiddetti 'carrozzoni'. Questa legge ha un risvolto, perché oltre che alla riorganizzazione di un sistema determina anche un risparmio dei costi. Credo che al di là dell'esigenza di rispondere alle necessità di risparmio, c'é la chiara ed evidente strategia di ridisegnare gli enti di appartenenza delle regioni. La filosofia di questo documento è quella di riorganizzare per aree omegenee degli enti in grado di supportare i Dipartimenti regionali, recuperando la possibilità di individuare le cose da fare e riuscire a mettere in campo delle strutture che domani potranno diventare uno strumento più concreto per l'utilizzo delle risorse europee". "Non abbiamo bisogno di un'Aula che su questo argomento si divide - ha detto ancora Scopelliti - e l'apertura agli emendamenti risponde all'opportunità di ondividere un testo, che, probabilmente, rimarrà per i prossimi dieci, quindici anni, come punto di riferimento per i cittadini calabresi. Spero che il segnale che abbiamo dato sia un segnale raccolto perché potremmo arrivare a far approvare questo provvedimento all'unanimità. La politica diventa più forte se dà un segnale. Se riesce a dimostrare che su scelte come queste riesce a trovare unità". Un'ultima battuta Scopelliti l'ha dedicata alla Fondazione Calabria Etica "che, se ben strutturata ed organizzata - ha precisato - può ancora svolgere una funzione importante sul territorio, visto che era nata con nobili ambizioni, come strumento utile per dare risposte ai bisogni delle fasce più disagiate e più deboli della Calabria".

    Dibattito su riforma Enti. Tre gli interventi al dibattito generale sulla legge di riordino degli enti all'esame del Consiglio regionale. "Pur rappresentando un passo in avanti - ha affermato Demetrio Naccari Carlizzi (Pd) - la riforma oggi in discussione non introduce una regolazione moderna delle funzioni e delle attività dei nuovi organismi". Naccari ha definito "schizofrenica" la riorganizzazione in atto, "perché invece di decentrare, accentra le decisioni in un unico soggetto. E' una riforma che non può confrontarsi con i numeri, perché non ci si è posti l'obiettivo di perseguire l'efficienza dei nuovi soggetti". Facendo riferimento agli accorpamenti delle Aterp e delle Asi, Naccari ha denunciato "un doppio livello di decisione in cui non è ben chiara la governance, mentre sottrae al territorio importanti livelli decisionali". Il consigliere regionale Giuseppe Giordano ha definito il nuovo testo di riforma "un restyling superficiale" sul quale sarebbe stato necessario ragionare più a lungo, per giungere ad un provvedimento "più deciso, più coraggioso, con il quale ridefinire l'intera architettura istituzionale della Regione, per liberarla dalle zavorre che nulla avevano a che fare con lo sviluppo, ma erano solo luoghi dove collocare personale politico". Giordano ha definito, inoltre, un passo indietro "il rientro dalla finestra, rispetto al testo proposto dalla Giunta, di Calabria Etica, dell'Ente Fiera Cosenza, Comac e Comalca. Mentre altra cosa grave contenuta nella legge, è quella di lasciare in piedi gli organismi più svariati, tra i quali spiccano le partecipazioni della Regione alla Società 'Stretto di Messina Spa', che la Regione ha il dovere di dismettere". Sull'Asi "abbiamo chiesto - ha concluso Giordano - che venga rimesso in piedi il riconoscimento di organismo intermedio". Rosario Francesco Antonio Mirabelli, del Gruppo Misto, dal canto suo, ha definito il provvedimento di riforma degli enti "un atto doveroso. Ma la tematica - ha sostenuto Mirabelli - avrebbe dovuto essere affrontata sotto l'aspetto della funzionalità e non solo sotto l'aspetto ragionieristico dei conti"

     

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