Personale ex Regione in provincia, sindacati chiedono incontro - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Personale ex Regione in provincia, sindacati chiedono incontro

10 apr 13 Le segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, con una nota congiunta, hanno chiesto un incontro alla Regione in merito alle competenze economiche per il personale trasferito alle Province attraverso la legge regionale n.34 del 2002. "C'é forte preoccupazione - è scritto nella nota - per la fase di stallo legislativo e di incertezza istituzionale nella quale operano ormai da tempo le Province calabresi, senza possibilità di programmazione delle funzioni istituzionali, e di quelle trasferite e delegate e si evidenzia la mancanza di liquidità finanziaria nella quale sono costrette ad operare oltre che per condizioni strutturali e di blocchi legislativi, anche per i ritardi ed i mancati impegni della Regione che non assegna e non trasferisce alle Province le competenze economiche, nella misura di diversi milioni di euro, conseguenti al trasferimento di deleghe, funzioni e personale di cui alla L.R. n. 34/2002". Per i segretari generali regionali di categoria Alfredo Iorno (Cgil), Antonio Bevacqua (Cisl) e Raffaele Gentile (Uil), "tale non giustificabile condizione, che ha già creato una situazione di grave crisi in particolare nelle Province di Cosenza e di Vibo, ha come ricaduta la penalizzazione nella erogazione dei servizi ai cittadini ed il ritardo di mesi nella erogazione degli stipendi al personale. Per quanto sopra evidenziato, tenuto conto dei paventati rischi di restituzione di deleghe, funzioni e personale alla Regione, oltre che di pesanti contenziosi da parte dei lavoratori che in alcuni territori hanno già dichiarato lo stato di agitazione invitano la Regione a volere convocare con la necessaria urgenza un tavolo di confronto congiunto con tutti i soggetti istituzionali interessati, finalizzato a raffreddare i conflitti ed a risolvere un problema che rischia di creare ulteriore tensione sociale da parte dei lavoratori vittime di un 'sistema' che porta alla continua penalizzazione dei servizi ai cittadini e della negazione dei diritti dei dipendenti"