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    M5S: Sospendere procedure per rigassificatore Gioia Tauro

     

     

    M5S: Sospendere procedure per rigassificatore Gioia Tauro

    04 apr 13 Trentasette deputati del Movimento 5 Stelle hanno presentato un'interrogazione ai ministri dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente, di iniziativa della deputata calabrese Dalila Nesci, che mira, è scritto in una nota del movimento, "alla sospensione della procedura amministrativa, in attesa del parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici", per il rigassificatore di Gioia Tauro. "I Cinque Stelle - prosegue la nota - lo pretendono a tutti i costi, stavolta per le vie parlamentari. I deputati Cinque Stelle avevano partecipato nelle scorse settimane a un incontro al ministero dello Sviluppo economico, sottolineando l'esigenza di sicurezza e salubrità dei territori. In quella sede avevano insistito sul fatto che 'il Consiglio superiore dei lavori pubblici deve avere, in quanto organo terzo, l'ultima parolà, nonostante che il parere in questione sia stato reso eventuale con il Decreto Sviluppo 2012. Secondo i Cinque Stelle, che stanno lavorando uniti con i comitati della Piana di Gioia Tauro e con le tante associazioni in campo, il progetto del rigassificatore non fornisce garanzie di sicurezza". "Grazie all'approfondimento dei comitati civici - sostengono i deputati Cinque Stelle nella nota - sono emersi una serie di punti molto critici, a partire dalla mancanza della valutazione ambientale strategica e di una polizza fideiussoria che garantisca l'impegno della società Lng. Per quanto abbiamo ricostruito, si tratta di un'opera inutile che procurerebbe danni all'ecosistema e non darebbe quell'occupazione e quello sbocco industriale promessi sulle carte". Dalila Nesci sottolinea, poi, che "la richiesta di referendum presentata dal Comitato di San Ferdinando fu rigettata sulla base di un presupposto sbagliato, sicché la popolazione non fu effettivamente sentita". Nell'interrogazione, oltre alla sospensione della procedura amministrativa fino al pronunciamento del Consiglio superiore dei lavori pubblici, i deputati Cinque Stelle chiedono ai ministri dello Sviluppo e dell'Ambiente se non ritengano "necessaria una consultazione delle popolazioni interessate, finora esclusa per il Comune di San Ferdinando" e chiedono loro di rispondere sulla mancanza di "garanzie fideiussorie previste dall'art. 18 punto 6 della Legge 84/94", di riferire sull'assenza, all'atto della concessione demaniale, "di certificazione antimafia", questo proprio "in un territorio a forte condizionamento come la Calabria". "Continuamo - conclude la Nesci - con gli interventi parlamentari, al di là delle sigle politiche, e lavoriamo per mantenere l'unità, necessaria, del fronte del no"

     

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