Morrone "Ri-modellare la metro Cosenza-Rende" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Morrone "Ri-modellare la metro Cosenza-Rende"

21 ago 13 Il consigliere regionale Ennio Morrone ha scritto una lettera aperta al presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti e agli assessori Giuseppe Gentile e Giacomo Mancini per manifestare ''la mia stima e il mio apprezzamento - è scritto nel testo - per l'impegno profuso a favore della città di Cosenza in merito al finanziamento ottenuto per la realizzazione della metropolitana leggera Cosenza-Rende, malgrado i molteplici ostacoli incontrati''. ''A questo proposito - prosegue Morrone - voglio però porre l'attenzione su una serie di problematiche inerenti la realizzazione del suddetto progetto atteso che la sospensione della procedura di gara dello stesso rappresenta un'occasione per rivederne le finalità e l'efficacia. Analizzando la documentazione progettuale ed i numerosi articoli di stampa, nonché prendendo spunto dalle analisi e dalle proposte del Sindaco di Cosenza, fondate su una consolidata esperienza professionale in Italia e all'estero, nonché sulla base della mia esperienza professionale di ingegnere civile-trasporti, emergono due aspetti fondamentali riguardo alla sostenibilità economico-gestionale dell'opera e a tale proposito deve osservarsi che la fattibilità economica del progetto si basa sulla previsione progettuale di 49.000 passeggeri al giorno, vale a dire circa la metà dei cittadini cosentini e rendesi messi assieme, neonati compresi. Tale previsione, considerato il bacino di utenza di 120.000 abitanti, non è realistica se si pensa che per altre città (Firenze, Venezia, Bergamo, Cagliari, Padova, ecc.) l'utenza giornaliera si aggira fra il 2 e il 6% della popolazione, il che porterebbe a 2.000-6.000 passeggeri al giorno. Pertanto, la stima effettuata dai progettisti presenterebbe un errore previsionale di circa il 90% essendo l'utenza stimata addirittura superiore a quella della metropolitana di Firenze che annovera un bacino di oltre 600.000 abitanti. Il secondo aspetto fondamentale da riesaminare è quello della sostenibilità urbanistico-ambientale. Riportandovi quei binari che non molto tempo fa erano stati rimossi (spendendo 25 milioni di euro), andremmo a rendere il viale Mancini una stretta e lunga aiuola spartitraffico, separata dal contesto circostante dalla barriera ferrata. A parte il danno in termini di qualità ambientale e di vivibilità generale della città, il ripristino dei binari procederebbe in palese controtendenza rispetto a quell'oculata scelta urbanistica che aveva visto, proprio nel Viale Mancini, una funzione di ricucitura tra l'emarginata Via Popilia e il centro città, ma anche fra quest'ultimo e la fascia est del territorio urbano, dove sono previsti uno sviluppo ed una riqualificazione urbanistica intorno al ponte di Calatrava e al nodo ferroviario di Vaglio Lise''. ''A questo punto - prosegue Morrone - ci chiediamo se la finalità del collegamento dell'area universitaria e del territorio rendese a Cosenza, ed al suo centro storico, non sia perseguibile in maniera più vantaggiosa in termini di sostenibilità generale''. ''In questo caso - sostiene ancora Morrone - proponendo una rimodulazione del progetto, come Cosenza ha fatto con i Pisu ('scambiando' l' Auditorium con la riqualificazione di Piazza Bilotti e del Parco Fluviale, più una struttura dedicata all'assimilazione della minoranza Rom), le risorse risparmiate potrebbero essere dedicate allo sviluppo dell'accessibilità e della messa in sicurezza dei centri storici, sull'esempio del progetto Musa (Mobilità Urbana Sostenibile e Attrattori culturali), proposto dal Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio''.