Cgil: In Calabria si paga tanto per morire di più - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Cgil: In Calabria si paga tanto per morire di più

03 ago 13 ''L'aumento della mortalità ospedaliera rilevata attraverso la lettura delle schede di ricovero 2010-2012 è l'ultimo dato che evidenzia il baratro dentro cui è stata spinta la sanità calabrese''. Lo sostiene, in una nota, la segreteria regionale della Cgil. ''Salvo pandemie di cui manca ogni evidenza scientifica - prosegue la nota - è evidente che un aumento di mortalità così elevato ha letture molteplici ed allarmanti che svelano l'incapacità della struttura commissariale di offrire segnali rassicuranti in direzione della garanzia del diritto alla salute dei calabresi, che pagano tanto per morire di più. In questo tragico paradigma di modello sanitario il cittadino è ostaggio di ticket, tasse, ospedali che faticano a garantire buone cure, una medicina di territorio inesistente, una rete dell'emergenza drammaticamente insicura, il lavoro reso incerto ed insicuro. E' altrettanto grave che mentre il sistema è svenato da interessi, tagli e dimagrimenti forzati, restino ferme le risorse per i nuovi ospedali, quelli per le case della salute o per le dotazioni tecnologiche previste nell'Accordo del 2007. Lo stesso sblocco del turn over, indispensabile per dare certezza e continuità ai servizi pubblici, rischia di restare una dichiarazione d'intenti in assenza di una programmazione efficace di cui manca il Piano operativo 2013-2015''. ''La Cgil, consapevole del malessere che vivono molti territori della Calabria e l'intero mondo del lavoro - conclude la nota - avvierà presto, in assenza di un corretto confronto sociale, azioni di lotta per costruire lo sbocco alla vertenza sanitaria e garanzie per il diritto alla salute dei calabresi''.