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    Naccari "Continui atti illegittimi all'Asp di Reggio"

     

     

    Naccari "Continui atti illegittimi all'Asp di Reggio"

    03 ago 13 ''In ordine alle proroghe dei contratti a tempo determinato nell'Asp di Reggio Calabria in scadenza il 31 luglio 2013 e all'esito del giudizio promosso avanti il tribunale del lavoro, in composizione collegiale, ho sottoposto l'ennesima interrogazione al Presidente della Giunta regionale nonché Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro del debito sanitario''. Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd Demetrio Naccari Carlizzi. ''Le precedenti - prosegue - sono rimaste a tutt'oggi senza risposta, nonostante avessi formulato alcuni quesiti in ordine alla legittimità e liceità della proroga al 31 luglio 2013 dei contratti stipulati con quattro dirigenti esterni non sanitari, malgrado a più riprese il tavolo Massicci e la struttura commissariale avessero ribadito come il rispetto dei Lea fosse appannaggio del solo personale sanitario e la Corte dei Conti di Catanzaro avesse ritenuto illegittimo il contratto stipulato con l'avvocatessa esterna condannando al risarcimento dei danni la direzione dell'Asl 9 di Locri che l'aveva originariamente conferito. Dopo la declaratoria di illegittimità della suddetta delibera per violazione dell'obbligo di contrattazione decentrata, pronunciata dal tribunale del lavoro di Reggio, la direzione dell'Asp ha effettuato frettolose ed anomale convocazioni dei sindacati di categoria. La Fp Cgil Medici ha verbalizzato che 'che non è possibile discutere di una ulteriore proroga, senza aver sanata prima quella in scadenza il 31 luglio 2013, in esecuzione del decreto del tribunale. Inoltre non risulta adempiuta la specifica prescrizione del Tavolo Massicci. Il direttore generale Squillacioti ha riconvocato con supersonica velocità le organizzazioni sindacali alla riunione del 31.7.13, ore 17, con mail inviato dall'Urs alle 15,43. Non si conosce l'esito della riunione né le determinazioni assunte dall'Asp non essendo agibile da giorni l'albo pretorio informatizzato del sito istituzionale dell'Azienda. Il Tribunale del lavoro, in composizione collegiale, il 30.7.2013 ha dichiarato inammissibile il reclamo proposto dall'Asp avverso il decreto n. 1247 del 16.06.13, rilevando l'erroneità del mezzo processuale esperito. Appare di tutta evidenza il fine manifestamente strumentale e dilatorio del proposto gravame per procedere autonomamente alla proroga dei contratti prossimi alla scadenza e ciò appare emblematico di una gestione economica dissennata e contraddittoria dell'Ente, il quale da una parte adduce di tutto e di più per prorogare l'incarico alla professionista esterna e, dall'altra, fa ricorso a legali del libero foro per la propria rappresentanza e difesa in giudizio con un ingente impegno di spesa. Dunque si continuano a reiterare continui atti illegittimi di cui presto o tardi bisognerà rendere conto''. ''Nell'interrogazione - afferma Naccari Carlizzi - chiedo se è vero che la Procura regionale della Corte dei Conti ha chiesto nei giorni scorsi all'Asp l'acquisizione, entro 30 giorni, della documentazione amministrativa e retributiva inerente l'incarico conferito e prorogato all'avvocatessa Lombardo, rinviata anche a giudizio per truffa e falso dal tribunale di Catanzaro; se si è provveduto ad ottemperare alle specifiche prescrizioni ed adempimenti del tavolo Massicci e del tribunale del lavoro di Reggio. Il Presidente della Giunta regionale-Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro del debito sanitario, ovvero il dirigente generale del dipartimento Salute, deve intervenire in via sostitutiva, per il mancato espletamento di atti dovuti da parte della direttrice generale dell'Asp, alla quale deve contestare e, conseguentemente, produrre denuncia di danno erariale per l'incarico di difesa nel giudizio di reclamo avanti il Tribunale di Reggio conferito ad un professionista esterno, nonché per tutti gli altri numerosi incarichi attribuiti a legali esterni, malgrado l'Asp disponga al suo interno di un congruo numero di avvocati-dipendenti che ben avrebbero potuto rappresentare e difendere l'Ente''.

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