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    Zavettieri favorevole a legge elettorale con preferenza

     

     

    Zavettieri favorevole a legge elettorale con preferenza

    26 set 12 "La Conferenza dei capigruppo del Senato unitamente al Presidente Schifani ha fissato per i primi di ottobre l'iter per la riforma della legge elettorale. Dopo tante disquisizioni e tatticismi si è pervenuti alla decisione obbligata di andare in Aula anche senza accordo. Noi 'Riformisti e Socialisti' intendiamo prendere per buoni i propositi fin qui emersi ed avanziamo semplici ragionamenti ed alcune ipotesi". Lo afferma, in una nota, Saverio Zavettieri. "Per quel che ci riguarda - ha aggiunto - diciamo si ad una nuova legge che recuperi il principio della rappresentanza, sacrificato sull'altare della governabilità che, tanto il Mattarellum che il Porcellum hanno disatteso creando un solco tra eletti ed elettori. Il ripristino del voto di preferenza si presenta pertanto come lo strumento più idoneo per una scelta libera e partecipata della rappresentanza elettiva. Diciamo invece no ad una legge merce di scambio tra i partiti della strana maggioranza sol per costruire rapporti, alleanze politiche e strategie. La scelta di modifica della legge elettorale sganciata dal progetto di riforma delle Istituzioni rappresenta di fatto un limite obiettivo non privo di effetti negativi. Sulla partita della legge elettorale si misurano le strategie delle forze della strana maggioranza che sostiene Monti per il 'dopo - Monti'. Il dato che emerge e di cui prendere atto assegna al Cavaliere il ruolo di dominus come socio di maggioranza del Parlamento senza cui, o contro cui, risulta impossibile una modifica dell'attuale meccanismo. Alla luce di queste considerazioni vanno inoltre vagliate tre possibili ipotesi di riforma, fermo restando una quarta che consiste nel mantenimento della legge elettorale attuale. L'ipotesi più gettonata, e per questo meno probabile, è quella che vedrebbe insieme i partiti della strana maggioranza Pd - Pdl - Udc per tirare la volata ad un 'Monti - bis'. La seconda poggia sulla riedizione dell'asse tra Pdl ed Udc, sempre possibile essendo da tempo abituati alle piroette di Casini, che comporta un rientro nei ranghi del centrodestra di quest'ultimo compensato con l'avvio del superamento del bipolarismo attraverso il varo di una legge sul modello tedesco. La terza è basata su un'intesa tra gli antagonisti di questo ventennio, Pdl e Pd".

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