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    Regioni riunite per costi politica decide taglio di 300 consiglieri

     

     

    Regioni riunite per costi politica decide taglio di 300 consiglieri

    26 set 12 I governatori delle Regioni, sotto accusa da giorni dopo il 'caso Lazio', hanno deciso di anticipare le mosse del Governo, che già ventilava provvedimenti per tagliare le loro spese, con una proposta choc; via un terzo dei consiglieri regionali in tutta Italia, circa 300. La Conferenza delle Regioni di oggi ha così approvato all'unanimità, non senza una lunga discussione, un documento che prevede tagli da attuare in tempi brevissimi e che è stato illustrato nel pomeriggio prima al capo dello Stato e poi al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, dal momento che il presidente del Consiglio è all'estero. "Si tratta di misure giuste e necessarie che dovranno essere contenute in un decreto legge", ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, lasciando Palazzo Chigi. Tre le misure più significative: il taglio deciso al numero dei consiglieri regionali, che dovrebbe portare a diminuirli di circa 300 (un terzo degli attuali); attivazione di procedure di controllo, attraverso la Corte dei Conti, anche per quelle spese connesse ai costi della politica ancora oggi non sottoposte a questo controllo; piena trasparenza e pubblicità dei dati relativi ai costi di funzionamento delle istituzioni e dei gruppi consiliari. "Si tratta di una decisa iniziativa di autoriforma - ha assicurato il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni - anche perché si prevedono sanzioni per chi non adotta questi provvedimenti in un lasso di tempo brevissimo, al massimo di 60 giorni". In particolare, verrà prevista una riduzione ai trasferimenti per le Regioni recalcitranti nell'adozione di queste decisioni. "Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano e il Governo hanno molto apprezzato le nostre proposte: ringrazio in particolare il presidente Napolitano per la sensibilità istituzionale dimostrata", ha fatto sapere Errani. "Sono tagli giusti e necessari e verranno adottati sia nelle Regioni a Statuto ordinario che in quelle a statuto speciale", ha concluso Errani. "Bisogna agire in maniera seria, con azioni fatte bene. Soprattutto bisogna avere uniformità: ci sono differenze, tra le Regioni, oggettivamente non più sostenibili", ha osservato il governatore della Basilicata, Vito De Filippo. Nel documento consegnato al Governo, le Regioni ribadiscono la necessità "improrogabile di una riforma complessiva e coerente degli assetti istituzionali" e propongono al Governo "l'adozione di un provvedimento legislativo concordato urgente, da emanare entro la prossima settimana, che consenta il raggiungimento degli obiettivi citati in tutto il territorio nazionale". Polemico Francesco Cascio, presidente dell'Assemblea regionale siciliana e coordinatore della Conferenza dei Parlamenti regionali. "Abbiamo appreso - ha fatto sapere - che le giunte regionali porteranno le loro proposte sui tagli al Presidente della Repubblica e al Governo. Siamo sicuramente molto soddisfatti e contenti di questa notizia; vorremmo solo sapere quando, all'interno del percorso istituzionale, è previsto che siano informate le Assemblee delle stesse Regioni".

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