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    Bocciatura riforma Afor-Arssa, reazioni e commenti. Scopelliti "L'approveremo"

     

     

    Bocciatura riforma Afor-Arssa, reazioni e commenti. Scopelliti "L'approveremo"

    24 set 12 "Voglio in premessa ringraziare le forze dell'ordine, che hanno messo in campo tutte le energie necessarie per consentire lo svolgimento ordinato dei lavori consiliari". Lo ha detto il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, nel suo intervento in Consiglio regionale nel corso del dibattito sulla riforma dell'Afor e dell'Arssa. "Ormai il Pd - ha aggiunto - ci ha abituati agli abbandoni dell'aula, rifiutando un minimo di dibattito, in questo caso, in presenza di una proposta di riforma, quella dell'Afor, e di questo do atto all'assessore Michele Trematerra, sottoposta ad un confronto con le categorie sociali e produttive per circa otto mesi. Oggi, si doveva votare perché lo scorso 3 agosto anche il Pd si era impegnato in tal senso, votando un ordine del giorno. Oggi, invece, non è stato così. Ma le riforme le approveremo comunque, da soli, quando non occorreranno più i due terzi dei voti dell'Assemblea. Non siamo nelle condizioni di chiedere soldi al Governo senza un corrispettivo di cambiamento di gestione e senza puntare al pareggio di bilancio. Abbiamo ereditato circa settecento milioni di debiti dalla precedente gestione e da domattina disporremo le procedure di responsabilità dinanzi alla Corte dei Conti per conoscere i responsabili dei 150 milioni di euro di buco di bilancio dell'Afor". "Da parte nostra - ha detto ancora Scopelliti - vogliamo dare dignità al lavoro dei forestali, con programmi che rendano produttivo il comparto della montagna, mettendo in campo anche risorse europee, dal 2014 al 2020, per circa 150 milioni di euro. Tutto ciò significa progettare il futuro e garantire gli stipendi, senza ricorrere alle anticipazioni di cassa ovvero a debiti futuri. Noi oggi abbiamo fatto il possibile, ma ad altri é mancato il coraggio, a chi viene in aula per dare lezioni e poi va via. Ai forestali voglio far sapere che non vogliamo mandare a casa nessuno , ma oggi si poteva aprire una fase veramente nuova per un futuro meno incerto". L'assessore Trematerra, nel suo intervento, ha criticato la "mancata occasione di esaminare l'impianto della legge di riforma, che anticipa i criteri della spending review voluta dal Governo, che è appoggiato dal Pd. Per questo non ho capito la scelta del Partito democratico di abbandonare l'aula perché oggi si sarebbe potuta fare un'operazione-verità. Sia chiaro che la nostra riforma non pregiudica la natura del rapporto di lavoro degli addetti alla forestazione, come qualcuno vuole far credere, ma non è più rinviabile affrontare il peso enorme che abbiamo ereditato dalle gestioni passate, di 150 milioni di euro, che soffoca l'Afor e ne pregiudica l'azione futura. Su tale questione, per le sue implicazioni dentro e fuori la Calabria, è necessario potere contare su un dibattito franco, poiché non è peregrino il rischio di default, così come vi sono tutte le potenzialità di una forte azione di rilancio". "L'unico rimprovero che posso addebitarmi - ha concluso Trematerra - è di non avere direttamente spiegato agli operai i caratteri della riforma".

    Principe "Riforma parta da tutela lavoratori". "Non ci sono questioni insuperabili, neppure relativamente alla natura giuridica della nuova Afor". Lo ha detto il capogruppo del Pd, Sandro Principe, nel corso del dibattito in Consiglio regionale sulla riforma dell'Afor prima che il gruppo abbandonasse l'Aula nel momento del voto sulla riforma. "Quello che chiediamo alla maggioranza - ha aggiunto Principe - è un'ulteriore riflessione ma, tutto deve partire dai programmi che si vogliono attuare per il rilancio della montagna e a tutela dei lavoratori del comparto".

    Maiolo "Il re è nudo". "In Consiglio regionale una giornata da dimenticare. Una giornata che però ha sancito che 'il re e' nudò". Lo afferma, in una dichiarazione, il consigliere regionale del Pd Mario Maiolo. "La maggioranza di centrodestra - aggiunge - è ormai incapace di un qualsiasi confronto vero e costruttivo. Dove l'arroganza e l'irresponsabilità viene contrabbandata come coraggio che confligge con le contraddizioni e la tortuosita" di percorsi politici demagogici e inconcludenti. E' singolare, innanzitutto, che il presidente Scopelliti sia comparso all'annunciata conferenza stampa sui costi della politica, alla quale avrebbero dovuto partecipare dall'inizio insieme al presidente Talarico e Scopelliti, solo dopo le comunicazioni dello stesso Talarico e la domanda del giornalista della Rai sulla delocalizzazione della sede di Giunta e Consiglio. Ogni azione di riduzione dei costi, per qualsiasi natura delle spese, in questo momento di profonda crisi, è cosa assolutamente opportuna, senza se e senza ma. La sede del Consiglio distante duecento chilometri dalla sede della Giunta e degli uffici implica un costo oggi non piu" sopportabile e giustificabile. Se non si mettono in discussione queste scelte strutturali e si razionalizzi per davvero l'organizzazione della Regione e delle funzioni politiche istituzionali con una sede unica a Catanzaro, ogni contenimento delle spese risultera" irrisorio e inutile". "E' altresì singolare - dice ancora Maiolo - che oggi il presidente Scopelliti abbia svelato il suo abbraccio mortale ai dirigenti dell'Udc nel momento in cui ammette che l'ordine del giorno del 3 agosto sull'Afor, votato con sincerità e convinzione da parte del gruppo del Pd, aveva non esplicitata la sua pregiudiziale sulla natura giuridica dell'ente quale ente economico con il classico 'prendere o lasciare'. Non è questo che si è votato. La verita" è che Scopelliti non voleva assumere l'onere di una riforma vera, ma voleva solamente stringere l'abbraccio micidiale con l'Udc e trascinarla verso il comune precipizio portando in votazione le leggi di Afor e Arssa e non approvarle per avere la possibilità di 'fare il pieno di demagogia' con cui andare avanti. Fino a quando?". "Scopelliti non è credibile - conclude Maiolo - quale paladino dell'innovazione e del riformismo. Né, tanto meno, è piu" leader di una maggioranza costruita su un 'modello Reggio', applicato solo a Reggio Calabria e a Corigliano, ma che la Calabria, dopo l'inganno elettorale del 2010, vuole archiviare rapidamente e dimenticare".

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