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    Ass. Trematerra "Riforma Arssa-Afor è simbolo di risparmio"

     

     

    Ass. Trematerra "Riforma Arssa-Afor è simbolo di risparmio"

    23 set 12 "Stiamo facendo una riforma che è il simbolo di una spending review calabrese efficace ed efficiente. L'obiettivo è risparmiare risorse, qualificare la spesa e rilanciare il settore. Non perdiamo l'occasione di fare vedere al Paese che in Calabria non soltanto una parte, ma tutta la politica che s'ispira a principi di sano riformismo, è in grado di aggredire questioni complesse come Arssa ed Afor e portarle a soluzione". Lo sostiene l'assessore regionale all'Agricoltura Michele Trematerra in vista della seduta del Consiglio regionale di domani. "In questo drammatico momento che il Paese vive e con alcuni gravissimi fatti di malcostume di cui si stanno occupando i media circa la gestione della cosa pubblica, la riforma di Arssa ed Afor - aggiunge - soprattutto in una regione difficile, dovrebbe essere vista come la strada da percorrere immediatamente. Non solo dall'Udc e dal Centrodestra, ma dall'intera politica calabrese che non intenda abdicare alle sue funzioni di guida dei processi in atto. Altrimenti da qui a breve, rischiamo che assieme all'acqua sporca si getti via anche il bambino. Quando la Calabria, viceversa, su agricoltura e forestazione deve, invece, giocarsi una carta fondamentale per il suo futuro. Viviamo una crisi devastante nel Paese, che è una crisi non solo economica, come lasciano intendere le cronache, ma di legittimità e di autorevolezza delle classi dirigenti. Oggi abbiamo l'occasione, rinvenibile in due proposte di riforma approvate dalla Giunta regionale e dalla Commissione consiliare competente, e che io considero ineludibili se si intende fare sul serio e mettere da parte tatticismi che non portano più da nessuna parte, per far vedere all'Italia che la Calabria ha, nonostante le tante difficoltà, una classe dirigente che vuole cambiare. Mi auguro, quindi, che prevalga il senso di responsabilità in tutte le forze politiche e che entro lunedì, quando le proposte saranno al vaglio dell'Aula, si possa decidere assieme di andare avanti con metodi nuovi e non di restare attaccati al passato, paralizzati da veti partitici". Ad avviso dell'assessore all'Agricoltura, "su alcune storiche distorsioni sociali e su taluni grandi problemi ereditati dal passato, occorrerebbe non trincerarsi dietro calcoli microscopici ed a volte individualistici, ma agire uniti, gettando il cuore oltre l'ostacolo. Naturalmente senza mai recedere, come ho sempre puntualizzato, dalla difesa dei livelli occupazionali e dalle garanzie per i lavoratori. D'altronde, se non facciamo le due riforme, i due Enti rischiano il default e la politica rischia, qualora le riforme non venissero approvate, di rimanere seppellita dalla galoppante antipolitica che punta sull'incapacità delle istituzioni di affrontare i problemi. Sono le riforme la migliore risposta all'antipolitica. Sono le riforme il modo più efficace per razionalizzare la spesa e sono sempre le riforme che, ridando funzione e ruolo ad Enti come Arssa ed Afor, introducono nel meccanismo, che nel tempo ha subito squalificanti cadute di stile, regole di efficienza e quell'indispensabile dose di eticità che va di pari passo con i sistemi che funzionano". "Oltre ad ottenere un considerevole risparmio finanziario con le riforme approntate, attraverso la razionalizzazione dei due Enti e delle Comunità montane, che ad oggi costano una cifra superiore ai 220 milioni di euro - prosegue Trematerra - se domani approviamo le due riforme, si rende un servizio straordinariamente utile alla Calabria anche in termini di risparmio sui servizi che si andranno ad erogare e sulla produttività dell'immenso patrimonio forestale e montano. Ma si rende un grande servizio anche alle istituzioni calabresi. In quanto daremmo la dimostrazione che in Calabria non abbiamo bisogno di frustate dall'esterno per razionalizzare l'esistente. Da mesi sto portando avanti, assieme al presidente Scopelliti, alla Giunta regionale ed alla maggioranza, un disegno che non ha mai inteso escludere nessuno, né le opposizioni né le forze sociali. Anzi, com'é noto, si è badato, con grande scrupolo, ad ascoltate tutti, sebbene dopo una lunga fase di audizione, che considero aperta fino a tutta la durata del dibattito in Consiglio di lunedì, l'esito abbia registrato un pregiudiziale diniego da parte dell'opposizione. Diniego, a mio avviso, immotivato nella sostanza delle obiezioni, che il più delle volte sono apparse timorose di dispiacere alle posizioni più conservatrici e retrogradi che, nell'illusione di poter ignorare i processi di ristrutturazione della spesa in atto nel Paese, finiscono col cacciare gli Enti e le loro stesse posizioni in un tunnel da cui poi sarà veramente difficile trovare un'uscita"

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