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    Assessori Provincia Vibo "Da Callipo dichiarazioni strumentali"

     

     

    Assessori Provincia Vibo "Da Callipo dichiarazioni strumentali"

    18 set 12 "Le affermazioni apparse oggi sulla stampa locale in merito alla vicenda dell'ammanco finanziario recentemente scoperto, e subito denunciato all'autorità giudiziaria dal Presidente De Nisi, sono pretestuose, fuorvianti e chiaramente strumentali". E' quanto affermano gli assessori provinciali Giuseppe Barbuto e Martino Porcelli che, in una nota congiunta, "a nome dell'intera Giunta, respingono in toto gli attacchi mossi al livello politico dell'amministrazione provinciale dal senatore Francesco Bevilacqua, dall'imprenditore Pippo Callipo e dal segretario provinciale della Uil Luciano Prestia". "Non si vuol vedere - hanno aggiunto - per meschine ragioni di parte o per altri motivi, ugualmente non esaltanti, che nel caso in oggetto sono intervenute esclusivamente responsabilità personali dell'impiegata indagata, la quale ha inopinatamente tradito il rapporto di fiducia che, come in ogni amministrazione o ente, lega un dipendente alla dirigenza e alla politica, che non può certo mettersi a controllare ogni pratica". Rivolgendosi al senatore Bevilacqua, i due amministratori provinciali si dicono "davvero sconcertati per il fatto che il più alto esponente politico del territorio imbastisca una polemica basata sul nulla, dunque chiaramente strumentale, cercando di piegare la verità alle logiche di parte. La verità, egregio senatore, è una ed incontrovertibile: immediatamente dopo la scoperta del grave episodio, segnalato dalla dirigenza del settore finanziario, il presidente De Nisi ha fatto ciò che ogni amministratore pubblico dovrebbe fare, denunciando tempestivamente il tutto all'autorità giudiziaria. Un comportamento esemplare, che andrebbe additato ad esempio, anche se non si pretendeva certo che il sen. Bevilacqua, cui sta giustamente tanto a cuore la moralità dei pubblici amministratori, rivolgesse al presidente De Nisi un plauso. De Nisi ha fatto dunque, subito e pienamente, il suo dovere e siamo assolutamente certi che il sen. Bevilacqua farebbe altrettanto, denunciando immediatamente ogni eventuale reato di cui venisse a conoscenza. Ci stupisce perciò che altrettanta sollecitudine egli non abbia avuto relativamente ai fatti, di ben più grave rilevanza penale e politica avvenuti a Reggio Calabria, sui quali sta indagando da tempo la magistratura. Fatti che chiamano direttamente in causa un'alta dirigente (purtroppo tragicamente scomparsa) di cui era nota la stretta vicinanza all'allora sindaco Giuseppe Scopelliti. Su tale gravissima vicenda non abbiamo letto analoghe dichiarazioni del sen. Bevilacqua che chiamassero in causa eventuali responsabilità del livello politico. Non l'ha fatto lui, e per quanto ci risulta non l'ha fatto neanche l'imprenditore Callipo che, anch'egli come il sen. Bevilacqua, mostra di pensare che vi siano reati e reati, alcuni da censurare pubblicamente, altri che evidentemente, chissà perché, non meritano la sua attenzione. Callipo va parlando di mancati controlli da parte del livello politico della Provincia: é davvero grave che egli ignori che al livello politico non compete certo di controllare ogni singolo atto amministrativo, bensì di esercitare funzioni di indirizzo e programmazione".

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