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    Tallini "Su dirigenza Naccari Carlizzi privo di memoria"

     

     

    Tallini "Su dirigenza Naccari Carlizzi privo di memoria"

    14 set 12 "Oltre ad essere un politico privo di memoria ed incoerente, l'ex consigliere regionale Demetrio Naccari Carlizzi dimostra un cinismo di cui sinceramente non lo ritenevo capace". E' quanto afferma, in una nota, l'assessore regionale al Personale, Domenico Tallini. "Sollevando - prosegue Tallini - immotivati e strumentali dubbi sulla legittimità degli atti prodotti dal Tavolo Tecnico e dall'Esecutivo sul trasferimento nel ruolo della Giunta regionale di alcuni dirigenti, a fronte di una sentenza della Corte Costituzionale che dichiarava l'illegittimità di un articolo della Legge regionale n. 8/2010 su cui si basava il provvedimento, Naccari Carlizzi non esita a mettere in discussione un procedimento attraverso il quale ben 354 dipendenti ex Lpu/Lsu hanno potuto difendere e mantenere la trasformazione del rapporto di lavoro da part time a full time. Secondo il 'politico senza memoria' del Pd, la Giunta avrebbe dovuto evidentemente riportare a 24 ore settimanali 354 lavoratori, facendo patire disagi enormi alle loro famiglie. Ma c'é di più. Naccari Carlizzi muove all'attacco di provvedimenti adottati sulla base di una legge regionale, la n. 8/2010, proposta e votata nel febbraio del 2010 dall'allora maggioranza di centrosinistra, di cui era esponente di punta in Regione, rivestendo anche la carica di assessore al bilancio. Si può dire che i problemi venuti fuori dalla sentenza della Corte Costituzionale, e che l'attuale Giunta ha dovuto affrontare e sanare nell'interesse dell'Ente e dei lavoratori, scaturiscono proprio dalla pessima gestazione e gestione della legge n. 8/2010 da parte del centrosinistra guidato da Loiero e Naccari Carlizzi". "Dispiace che l'amico Demetrio - sostiene ancora Tallini - forse frastornato dalle ripetute sconfitte inflittegli da Peppe Scopelliti, non riconosca queste cose. Ma veniamo agli aspetti più strettamente giuridici della questione. Il dato più saliente è che il Tavolo Tecnico, costituito a fronte della pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 108/2011, ha valutato, in contraddittorio con i sindacati e con le parti interessate e previa acquisizione di un parere giuridico, opportuno non annullare in autotutela i provvedimenti di trasferimento nei ruoli della Giunta Regionale di alcuni dirigenti provenienti da altri enti e già in comando presso l'Amministrazione Regionale. Le censure di Naccari Carlizzi si basano sull'erroneo convincimento che agli atti di mobilità (cessione di contratto), emanati sulla base di una norma dichiarata incostituzionale, siano da considerare automaticamente caducati. Lo stesso comitato di consulenza giuridica, interpellato dal Tavolo Tecnico, ha rilevato che la pronuncia di incostituzionalità produce i suoi effetti sull'atto amministrativo solo in via derivata, anche se nei limiti dell'autotutela e del processo". "A fronte di atti annullabili, legittimamente - sostiene ancora l'assessore regionale Tallini - l'Ente ha avviato un procedimento di autotutela. L'opportunità di non annullare le deliberazioni adottate sulla base degli articoli della legge n.8/2010 dichiarati incostituzionali è ampiamente motivata sia dal notevole lasso di tempo trascorso dall'adozione degli atti, sia dall'esclusione di un concreto interesse pubblico al loro annullamento, per garantire i legittimi diritti degli interessati. In particolare, si è tenuto conto che si trattava di provvedimenti che avevano determinato sostanzialmente la cessione di contratti di lavoro di dirigenti appartenenti ad altre pubbliche amministrazioni, già in posizione di comando alla Regione, e che quindi di escludeva la possibilità che si potesse configurare un'ipotesi di illegittima stabilizzazione. Infine, l'inopportunità dell'annullamento dei provvedimenti è stata valutata anche tenendo conto che l'esborso di somme di denaro per il pagamento degli stipendi non è avvenuto in maniera vietata o fraudolenta, bensì sulla base di una cessione di contratto, viziata solo successivamente da una pronuncia di incostituzionalità. Se la Giunta e la maggioranza di centrosinistra avesse gestito con un minimo di oculatezza la materia, tali problemi non sarebbero insorti. La giunta Scopelliti e l'assessorato che ho l'onore di guidare hanno lavorato concretamente per sanare la questione, nell'esclusivo interesse dell'Ente e dei lavoratori".

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