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    Cgil "Da tavolo Massicci rilievi su garanzia Lea"

     

     

    Cgil "Da tavolo Massicci rilievi su garanzia Lea"

    05 set 12 Per Mimma Iannello Segretaria Regionale CGIL Calabria "mancano meno di 4 mesi al termine del triennio sanitario in regime di Piano di rientro ma della sanità calabrese cambia poco anzi, peggiora in molte realtà l'accesso ai servizi con cittadini sballottati dentro percorsi di cura che non hanno logica, certezza e tanto meno, appropriatezza. Ma se il tavolo Massicci riconosce fra mille avvertimenti i primi risultati sul piano del contenimento della spesa (e come non poteva essere diversamente con le forbici di tagli usata?), c'é invece da mettersi le mani ai capelli per i rilievi che muove in termini di ritardi e criticità nella garanzia dei LEA e nell'assetto di quella che dovrebbe essere la nuova sanità disegnata da un Piano di rientro che si sperde tra un decreto e l'altro mentre si allontana da una realtà sanitaria che sollecita ben altri ed urgenti bisogni di salute.Il Tavolo Massicci convalida amaramente le preoccupazioni denunciate più volte dalla CGIL che ha invocato a gran voce il cambio di direzione per dare anima ed efficacia alla riforma. Oggi, alla luce dei rilievi ufficiali del Ministero, preoccupa ed inquieta: il ridimensionamento della rete ospedaliera con la contrazione dell'offerta dei posti letto (3,2 per mille abitanti) al di sotto degli standard nazionali (3,7 per mille abitanti) con forte penalizzazioni del pubblico e di particolari aree della regione;il mancato avvio dei lavori dei nuovi Ospedali ed il loro mancato raccordo al Piano di rientro in termini di posti letto;la condizione di depauperamento sanitario in cui versano importanti realtà sanitarie spogliati e confusi da tagli e da trasferimenti di funzioni mentre nel frattempo si mantengono intatte le prerogative del privato seppure privi/incerti del possesso dei dovuti requisiti normativi;la mancanza di percorsi di integrazione socio-sanitaria e di presa in carico della non autosufficienza e della disabilità con un arretramento sul 2010 dei pazienti assistiti;l'indeterminatezza dentro cui restano appesi 1.181 posti letto di ADI equivalente (?);lo spostamento di opzioni di cura verso il privato a cui vanno 3,5 ml di euro aggiuntivi per concorrere all'abbattimento del liste d'attesa;il mancato rispetto dei criteri di accreditamento in fase di sottoscrizione dei contratti per l'acquisto di prestazioni da parte delle ASP; la perdurante situazione della Fondazione Campanella fuori da ogni parametro normativo;le intenzioni, evidentemente manifestate in sede di confronto romano, di spostare le funzioni prerogativa della rete pubblica (CAPT, Case della Salute e dei Punti di Primo Intervento) al privato accreditato; gli effetti del turn over, la mancata definizione delle assegnazioni organiche nelle singole realtà e la mancata soluzione delle vertenze sul precariato mentre aumenta l'esternalizzazione di pezzi significanti di servizi pubblici. Partite importanti e delicate che non possono essere consumate ai tavoli romani ma che esigono un confronto concreto, costante e coerente con le parti sociali".

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