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    Castagna e Petrassi scrivono a Fornero e Barca "Calabria bomba sociale"

     

     

    Castagna e Petrassi scrivono a Fornero e Barca "Calabria bomba sociale"

    03 set 12 "La situazione dei lavoratori calabresi è molto pericolosa. E' una bomba sociale che rischia di esplodere da un momento all'altro se non s'interviene al più presto". E' quanto scrivono i segretari generali della Uil e della Uil Temp della Calabria, Roberto Castagna e Gianvincenzo Petrassi, in una lettera inviata ai ministri Fornero e Barca. "In modo particolare - aggiungono Castagna e Petrassi - sono i percettori di mobilità e cassa integrazione in deroga a camminare sul filo del rasoio. Gli 80 milioni di euro stanziati dal Governo per coprire le esigenze del 2011 sono serviti a malapena per pagare le proroghe alle deroghe degli anni precedenti, mentre nessuno dei lavoratori che ha fatto domanda di mobilità all'inizio dell'anno è stato ancora pagato. Ma c'é di più. Allo stato attuale non è possibile garantire la cassa integrazione alle aziende che all'inizio del 2012 hanno presentato la relativa richiesta". "La mappa dei lavoratori che in Calabria usufruiscono degli ammortizzatori sociali - sostengono ancora i due dirigenti della Uil - è molto vasta, nonché critica. Dai dati del Dipartimento 10 della Regione, emerge che sono circa 15 mila i lavoratori che usufruiscono di una proroga del relativo ammortizzatore sociale. Diverse migliaia sono le persone che nel 2012 hanno presentato domanda per ottenere il sostegno al reddito. E poi ci sono i percettori di cassa integrazione deroga, pagati per soli quattro mesi, quelli cioé garantiti dall'Inps in base agli accordi istituzionali. Il problema, però, è che la Regione non è in grado di proseguire con i pagamenti. E' tutto ciò avviene in un contesto delicato: sono 90 mila, infatti, i lavoratori che percepiscono un sostegno al reddito con ammortizzatori ordinari (Ds, cassa integrazione ordinaria, ridotta, mobilità, eccetera), 200 mila i precari o con contratto atipico e circa 10 mila i precari legati alla Regione Calabria. Se si pensa che la popolazione calabrese è composta da poco più di due milioni di persone, è facile capire quanto questi ritardi incidano su tutto il tessuto sociale della nostra terra. Ecco perché insistiamo sull'importanza che il Governo stanzi al più presto i 120 milioni di euro chiesti a giugno dalla Regione Calabria. Il rischio di assistere ad un terremoto sociale che, oltre a mettere in ginocchio la regione rischierebbe di coinvolgere anche il Paese, è davvero alto". "In una terra difficile come la nostra - concludono Castagna e Petrassi - non è nemmeno ipotizzabile che migliaia di persone restino senza reddito per lunghi periodi. Non si tratta di aiutare o tutelare una sola categoria di lavoratori, ma una regione intera".

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